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Wall Street scivola e frena l’Europa ma Milano recupera

Malgrado i discreti risultati di bilancio, i giganti di Internet non convincono il mercato che teme per il futuro – Pesante la caduta del Nasdaq – In Europa Borse a due velocità – A Piazza Affari è il giorno dei petroliferi e il Ftse Mib guadagna lo 0,4%.

Wall Street scivola e frena l’Europa ma Milano recupera

Rimbalza l’economia europea nel terzo trimestre, ma le Borse guardano ai prossimi mesi con preoccupazione e restano in balia del nervosismo dell’ultima settimana (la peggiore da marzo) chiudendo in ordine sparso una seduta volatile. Piazza Affari fa un passo avanti e guadagna lo 0,4% (pur restando sotto i 18mila punti), grazie allo scatto dei titoli petroliferi e alla performance positiva di alcune banche. Salgono i listini di Madrid +0,61% e Parigi +0,54%, mentre restano indietro Francoforte -0,35% e Londra +0,01%.

Oltreoceano Wall Street procede in ribasso, zavorrata dalle grandi aziende tecnologiche che ieri sera hanno presentato i loro conti trimestrali. I numeri sono stati persino migliori delle attese, ma le previsioni hanno deluso e quando i nervi sono a fior di pelle (perché la pandemia minaccia il sistema sanitario americano e le elezioni sono alle porte), basta niente a innescare una fuga da azioni già molto valutate. Così Apple, Amazon, Twitter, Facebook sono tutte in calo, mentre è in denaro Alphabet (controllante di Google). L’indicatore della volatilità di Wall Street rimane ai massimi di 20 settimane nell’ultimo weekend prima dell’Election Day, martedì prossimo.

Sul mercato valutario l’euro resta debole sul dollaro, con il cambio a 1,164, mentre fra le materie prime non c’è pace per il petrolio, che rischia di chiudere la settimana con una perdita del 10%. Al momento il Brent cede lo 0,77% e tratta a 37,36 dollari al barile. Si risveglia l’oro, con lo spot gold in progresso dello 0,75% a 1880,9 dollari al barile. 

La pagina macroeconomica contiene buone notizie per l’area euro e per l’Italia: nel terzo trimestre il pil dei paesi della moneta unica è aumentato del 12,7% rispetto al secondo trimestre ed è l’incremento più marcato dal 1995.

Rispetto al terzo trimestre 2019 però il pil è calato del 4,3%. Tra gli Stati, la Francia ha registrato la crescita più alta (+18.2% dopo -13,7%) seguita da Spagna (+16,7% dopo -17,8%) e Italia (+16,1% dopo -13,2%). Più arretrata ma superiore alle attese la crescita della Germania (+8,2% dopo -9,8%). Tutto bene, se in ottobre non fossimo stati travolti dal ciclone Covid. Secondo il vice presidente della Bce, Luis de Guindos, l’economia di Eurolandia non tornerà ai livelli del 2019 prima del 2022 e si inizieranno a vedere tassi di inflazione positivi, di circa 1%, entro il 2021. Inoltre la crescita economica degli ultimi tre mesi dell’anno deluderà le attese alla luce del fatto che sempre più paesi stanno imponendo misure restrittive per arginare l’epidemia. In Italia, secondo il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, a causa delle restrizioni appena introdotte, il pil nel 2021 potrebbe risultare inferiore a +6% stimato dal governo lo scorso mese. 

In questo scenario resta in ogni caso ben comprata la carta italiana: lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 132 punti base (-2,6%), con un tasso del titolo tricolore in leggero calo a +0,70%.

Per quanto riguarda l’azionario la seduta è da incorniciare per  Saipem +8,45% e Tenaris +6,37%. Più arretrata ma ampiamente positiva Eni +1,57%. Ben raccolta Italgas +2,73%, dopo i risultati dei nove mesi e il piano strategico al 2026 con “obiettivi positivi e sopra le attese a tutti i livelli”, sottolinea un broker. In rialzo Pirelli +3,65% e Buzzi +3,4%.

Fra le banche l’attenzione torna su Banco Bpm(+2,51%) dopo l’incremento della partecipazione dell’imprenditore Giorgio Girondi, che ha aumentato il suo pacchetto al 4,98%; anche Ubs si ritrova in mano una quota in strumenti finanziari del 6,38%. Bene Unicredit +2,22%. Debole invece Mediobanca -0,65%.

Mps perde lo 0,67%, in vista un cda straordinario lunedì dopo la decisione di ulteriori accantonamenti. Blue chip in maglia nera è Recordati, -3,97%, a causa di una trimestrale inferiore alle attese degli analisti.

Perdite per Nexi, -1,57%, Enel -1,48%, Stm, -1,38%, quest’ultima penalizzata dall’andamento negativo della cliente Apple.. Si sgonfia leggermente Prysmian -0,85%, dopo i guadagni della vigilia nonostante la promozione a “buy” di Kepler e di Akros dopo i buoni risultati trimestrali. Enel cede l’1,21%. 

Fuori dal paniere principale chiude euforica Astaldi +26,26%, all’indomani del via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo per la negoziazione su Mta di Borsa italiana delle azioni ordinarie di nuova emissione provenienti da due aumenti di capitale. Piaggio fa un salto del 9,45%, a seguito delle trimestrale. Tonica anche Brembo +4,08%. Tod’S perde il 2,69% dopo che Citigroup ha tagliato il prezzo obiettivo a 22 euro dal 23,5 euro precedente.

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