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Wall Street rimbalza, l’Europa no: Piazza Affari la peggiore

Wall Street apre in quarta ma non contagia le Borse europee che restano in rosso e pagano il rafforzamento dell’euro: Piazza Affari perde l’1,2% ed è la peggiore – Sul listino milanese crollano i titoli bancari ma anche Buzzi e Recordati: le incertezze politiche si fanno sentire – Al Nasdaq sprofonda ancora una volta Facebook

Le Borse europee chiudono in calo e Piazza Affari affonda, -1,24%, 22.011 punti, nonostante il rimbalzo di Wall Street. A zavorrare il listino milanese sono soprattutto i titoli finanziari, che hanno un peso specifico sul Ftse Mib particolarmente rilevante.

Perdono quota nel corso della seduta anche Francoforte, -0,83%; Parigi -0,57%; Londra -0,48%. A New York la giornata parte all’insegna dell’ottimismo con spiragli di dialogo fra Usa e Cina, che potrebbero evitare la temuta guerra commerciale.  Il buon umore non contagia però Facebook che sprofonda di nuovo (-3,2%) dopo che l’Antitrust ha deciso di aprire un’inchiesta.

Nemmeno a livello globale mancano le ragioni di preoccupazione, dopo l’espulsione di cento diplomatici russi da Europa e Usa. Il presidente dell’Unione europea, Donald Tusk, sostiene inoltre che “altre non sono da escludere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”. Anche la Farnesina annuncia di aver notificato la decisione di espellere dal paese entro una settimana due funzionari dell’Ambasciata della Federazione Russa a Roma accreditati in lista diplomatica.

La situazione pesa sulla Borsa di Mosca, che cede l‘1,79%.

L’euro si rafforza sul dollaro e il cross attualmente è 1,244 (+0,68%). Contribuisce in parte alla performance odierna il presidente della Banca centrale tedesca Jens Weidmann, secondo cui non è completamente irrealistico un rialzo dei tassi da parte della Bce verso la metà del 2019. Il quadro economico sembra favorire questa prospettiva, visto che, per l’Eurozone economic outlook di Ifo Institut e Istat, l’economia dell’area euro mantiene un profilo espansivo in linea con la crescita dell’economia mondiale e del commercio internazionale.

L’asse M5S-Lega non accentua invece l’appeal dell’Italia e la seduta è debole per il secondario, fors’anche per prese di beneficio: il rendimento del Btp 10 anni risale all‘1,83% e lo spread si allarga a 129.50 punti base, +2,29%.

Per quanto riguarda le materie prime l’oro è stabile mentre il Brent scivola sotto i 70 dollari, a 69.58 dollari al barile, dopo il rally della scorsa settimana.

In Piazza Affari ben pochi titoli si salvano dalle vendite e cioè Tenaris, +0,26%, che tenta un rimbalzino dopo il tonfo della scorsa ottava e Stm, +0,05%. Per il resto è una pioggia di segni meno. I titoli peggiori sono Banca Generali -3,23%; Buzzi -3,18%; Banco Bpm -3,06%; Recordati -3,03%; Ubi -2,88%. Exor cede il 2,19%, dopo il bilancio 2017 chiuso con utile netto di competenza dei soci della capogruppo di 1,39 miliardi di euro da 588,6 milioni del 2016 e la proposta di un dividendo stabile a 35 cent. Fca (-0,76%) contribuisce al risultato per circa un miliardo di euro.

Fuori dal listino principale Cairo guadagna il 3,88%, con il raddoppio del dividendo (da 0,05 a 0,1 euro per azione). Giù Banca Ifis -5,25%.

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