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A Wall Street pioggia di record, Nikkei boom, Mifid 2 a singhiozzo

La Borsa giapponese apre il 2018 con il botto (+3,2%) e va ai massimi dal 1992, mentre Wall Street fa collezione di nuovi record – Si ferma la frana del dollaro e l’oro frena – Petrolio ai massimi da 30 mesi – Francoforte trascina i listini europei – Oscillazioni da brividi per Trevi, Alerion e Bim

A Wall Street pioggia di record, Nikkei boom, Mifid 2 a singhiozzo

Continuano a piovere i record sui listini azionari, sostenuti dall’arrivo di dati positivi sia in Usa che nel Vecchio Continente,a partire dalla Germania. Il Nasdaq (+0,84%) consolida il suo primato, l’indice S&P (+0,64%) varca per la prima volta la soglia dei 2.700 punti. Dow Jones (+0,4%) è ad un passo dalla vetta dei 25 mila punti. Ma il dato da Guinnes dei primati riguarda il Vix, l’indice della paura, che è sceso per la prima volta nella storia sotto quota 9, a conferma della fiducia che regna a Wall Street.

Intanto la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, la penultima prima dell’uscita di Janet Yellen, non ha introdotto grandi novità. La Banca centrale conferma la linea di rialzo graduale dei tassi nel 2018. La riforma fiscale Usa, hanno rilevato diversi banchieri, avrà un moderato effetto sui consumi privati e su buy back e dividendi a Wall Street, ma gli effetti sulla crescita saranno modesti.

GOOGLE PARCHEGGIA 16 MILIARDI ALLE BERMUDA

Non mancano gli spunti in arrivo dall’attualità geopolitica. In Iran la repressione ha già avuto ragione della protesta dopo cinque giorni di scontri. In Usa Donald Trump manda a farsi benedire il già prediletto Steve Bannon, che rivela contatti clandestini con Mosca prima del voto del 2016: “Non ha perso solo il posto – twitta il presidente – ma anche il cervello”. Intanto manda un secco monito alla Cina: Washington ha posto il veto all’acquisto di Moneygram da parte di Alibaba. In attesa della riforma fiscale, Google non rinuncia alle vecchie pratiche di elusione: il colosso ha spostato16 miliardi di profitti dalla sede irlandese alle Bermuda.

SI FERMA LA FRANA DEL DOLLARO, FRENA L’ORO

Meteo Borsa segnala che il gelo di stagione continua a risparmiare i mercati finanziari, più caldi e accoglienti che mai. Si è assestato il dollaro, da giorni in discesa: il cross euro-dollaro ha perso lo 0,4%, a 1,201. Sul mercato delle obbligazioni continuano le vendite sulle scadenze corte: il rendimento del bond governativo a due anni è arrivato a 1,94%, da 1,91% del giorno prima. Il differenziale con il decennale è sceso a 51 punti base, un livello che non si vedeva da dieci anni. Dopo otto sedute consecutive di rialzo, ieri l’oro ha chiuso in ribasso dello 0,4% a 1.313 dollari.

PETROLIO AI MASSIMI DA 30 MESI

Il petrolio Brent è scambiato stamattina sulle piazze asiatiche a 68,1 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%. Ieri la seduta si è chiusa a 67,8 dollari, sui massimi degli ultimi tre anni. A spingere in alto il prezzo sono le attese di un forte incremento della domanda, provocato dalla tempesta di ghiaccio e neve attesa sul Nord Est degli Stati Uniti.

GIAPPONE, BOOM DEL NIKKEI AI MASSIMI DAL 1992

La Borsa di Tokyo ha aperto i battenti per il 2018 con un robusto rialzo del 3,26%. Al termine della seduta, l’Indice Nikkei, che ha archiviato il 2017 con un rialzo del 19,1%, è salito a 23.506,33 punti, toccando i massimi dal gennaio 1992. Il più ampio indice Topix ha concluso la seduta con un rialzo del 2,55% (+46,26 punti) a 1,863,82 punti. A sostenere le quotazioni è stato soprattutto l’indebolimento dello yen sull’euro. Molto acquistati i titoli tecnologici giapponesi, come il gigante delle telecomunicazioni SoftBank (+4,28%) e Sony Electronics (+3,85%).

CINA, IL RALLY CONTAGIA I SERVIZI

Salgono ancora le Borse della Cina: Hong Kong +0,5%, indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%. Anche nel settore dei servizi , oltre che nell’industria, c’è grande attività: l’indice Caixin sulle aspettative dei direttori delle aziende dei servizi ha battuto le stime. La Borsa di Seoul è in calo dello 0,5%, quella di Mumbai è in rialzo dello 0,1%.

SPOTIFY PRESTO A WALL STREET, DELUDE ANCORA TESLA

A trainare i mercati Usa sono stati i titoli tecnologici, a partire dai produttori di chips, da Ibm e da Alphabet. Bene anche il settore salute e quello energia (+1,5%). In calo, invece, Tesla, -3,2% nel dopo Borsa: non convincono ancora i dati della produzione pur in ascesa.

Ha preso il via l’iter per l’Ipo di Spotify, il servizio di streaming musicale che dovrebbe approdare in Borsa entro la prima metà dell’anno con un collocamento diretto delle azioni sul mercato senza passare dall’Ipo.

PIAZA AFFARI POSITIVA. OCCUPAZIONE RECORD IN GERMANIA

Chiusura positiva per le Borse europee, incoraggiate dalla performance di Wall Street e dalla pausa nell’ascesa dell’euro. Gli scambi rimangono ridotti a causa del clima semi-festivo e la volatilità regna sovrana.

A Milano l’indice Ftse Mib ha più volte cambiato la direzione di marcia, finendo poi in rialzo dello 0,27% a 21.905 punti.

La Borsa migliore è stata Francoforte (+0,83%). Nel 2017 il numero degli occupati in Germania ha raggiunto livelli record. Lo scorso anno sono stati creati 638mila nuovi posti di lavoro, un aumento dell’1,5 %, il più alto avvenuto in un solo anno dal 2007.

In ascesa anche Parigi (+0,81%). Londra e Madrid +0,3%.

MIFID, BERLINO E LONDRA OTTENGONO UN RINVIO

Debutto dimezzato per la Mifid 2. All’ultimo minuto la britannica Rca e la Tedesca Bafin hanno accordato un rinvio di 30 mesi per predisporre i nuovi meccanismi tecnici per procedere altrove al regolamento delle operazioni legate ai derivati regolarmente trattati sulle loro piattaforme.

BTP ANCORA SOPRA IL 2%, OGGI ASTE IN FRANCIA E SPAGNA

Il secondario italiano recupera in parte i recenti cali, ma il rialzo si è attenuato nel finale: in vista delle elezioni del 4 marzo l’Italia resta un osservato speciale. Il Btp decennale ha chiuso la giornata al 2,069%, spread a 163 punti. Dopo le dichiarazioni di Benoit Coeuré (“ci sono ragionevoli possibilità che l’estensione degli acquisti di bond stabilita in autunno possa essere l’ultima”) ieri è sceso in campo il banchiere centrale austriaco e consigliere Bce Ewald Nowotny: “Se si confermerà la ripresa dell’economia – ha detto – la Banca centrale porrà fine alle misure straordinarie di stimolo monetario”.

Gli acquisti di titoli del settore pubblico italiano sono ammontati a dicembre nell’ambito del Qe sono ammontati a dicembre a 7,958 miliardi di euro, nettamente meno dei 9,077 miliardi di novembre. Il controvalore totale dei titoli acquistati dall’inizio del programma si porta a 326,726 miliardi.

Ieri sul mercato primario l’Irlanda ha emesso un bond decennale per un importo di 4 miliardi. Sul comparto a brevissimo, la Grecia ha collocato 1,625 miliardi in titoli a sei mesi. In deciso calo il rendimento a 1,65% da 1,95% del mese scorso. Oggi scendono in campo si attiveranno invece Francia (offerta di8-9 miliardi) e Spagna (3-4 miliardi).

FCA SALE DOPO LE VENDITE USA (IN CALO)

Recupera l’automotive (+1,5% l’indice Eurostoxx) dopo le perdite della vigilia. In evidenza a Piazza Affari Fiat Chrysler (+2,3%) sulla scia dei dati di vendita in Usa. I marchi Fca hanno registrato in dicembre sul mercato nordamericano un calo dell’11% in linea con le previsioni di una parte degli analisti (ma altri scommettevano su un calo dell’8%). Il gruppo ha spiegato che il dato era atteso ed è in linea con la strategia incentrata sulla riduzione delle vendite nel segmento del noleggio giornaliero.

In Italia il gruppo ha il 2017 con immatricolazioni in crescita a oltre 557.500 vetture, il 5,5% in più rispetto al 2016. Ferrari +1,9%.

CORRE IL GRUPPO BERLUCONI

In grande evidenza anche il gruppo Berlusconi. Continua la corsa di Mondadori +8,08%) sulla scia dell’attesa di un accorpamento degli asset francesi del gruppo con le testate di Lagardère e Marie Claire.

Accelera anche Mediaset (+2,98%). Il mercato sommette sull’accordo con Vivendi entro gennaio.

STM IN ORBITA CON GLI INDICI USA

Il recupero del dollaro assieme al rialzo in Usa dell’indice Philadelphia Semiconductor ha permesso la ripresa di Stmicroelectronics +3,15%: l’80% delle vendite del gruppo è fatturato nella valuta Usa (la maggior parte dei costi, invece, è legata all’euro. La jv italo-francese ha annunciato ieri di aver realizzato, assieme a USound, i primi micro-altoparlanti in silicio frutto della collaborazione tecnologica annunciata lo scorso anno.

La ripresa del dollaro ha giocato a favore anche di Buzzi Unicem +1,53%. Gli analisti di Equita Sim hanno confermato la raccomandazione buy con prezzo obiettivo a 26,1 euro ricordando la chiusura del deal tra Cementir e Italcementi per la cessione del 100% di Cementir Italia.

BRILLA YNAP, DEBOLI BANCHE E UTILITIES

Deboli le banche, salvo l’eccezione Unicredit +0,8%. Sotto tiro Banco Bpm (-2,04). Nel giorno d’avvio della Mifid 2 perdono colpi Banca Generali (-1,5%) e Azimut (-0,94%).

Nel lusso ottima performance di Ynap (+2,04%). Rimbalza Ferragamo (+1,50%). In negativo solo Moncler, che ha ceduto lo 0,78% a 25,60 euro.

Sotto tono le utilities che scontano l prospetto di un aumento del costo del debito. Invariata Terna a 4,80 euro, nonostante la promozione di Kepler Cheuvreux che ha alzato il rating sul titolo da reduce a hold, mantenendo il prezzo obiettivo a 4,9 euro. Enel -1%, Italgas -2,3%. Perde colpi anche Snam (-1,6%).

AIM, IN EVIDENZA DIGITOUCH

Prese di profitto su Falck Renewables (-2,13%), dopo il rally iniziato a metà dicembre dopo la pubblicazione del piano industriale. Sale Igd (+0,73%). Banca Imi ha confermato il giudizio buy, pur abbassando il target price a 1,22 euro e confermando comunque la raccomandazione buy. Ad attrarre gli analisti è il dividend yield: 5,4% nel 2018 che salirà al 5,8% nel 2019.

Oscillazioni da brivido per Trevi finanziaria (+22,26%), Alerion (+19,21%) e Banca Intermobiliare (+25,6%).

Da segnalare nell’Aim il balzo di Digitouch (+9,15%). l titolo del gruppo italiano specializzato nel digital marketing su dispositivi in mobilità ha chiuso il 2017 con un guadagno del 31%, segnando un massimo annuale a 1,724 euro. EnVent ha confermato il giudizio Outperform con target price 2,60 euro. L’upside potenziale rispetto alla quotazione di oggi sfiora il +70%.

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