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Vongole “mini”: regolamento Ue mette in ginocchio i pescatori dell’Adriatico

Conchiglie troppo piccole: per soli 3 millimetri di differenza sullo standard della direttiva Ue del 2006 i pescherecci sono costretti a rigettare i mare il pescato. Eppure le vongole made in Italy sono le regine dell’estate in molti piatti e ricette della nostra tradizione. Il problema del Po e dell’eccesso di acqua dolce….

Vongole “mini”: regolamento Ue mette in ginocchio i pescatori dell’Adriatico

Effettuo la ricerca “vongole” in due dei motori di ricerca più usati al mondo e oltre alla notizia che stiamo per raccontarvi ecco che troviamo tantissimi siti internet e food blog che ci consigliano mille modi diversi per illustrarci come cucinare questo particolare mollusco: linguine alle vongole, vongole alla pescatora, spaghetti con le vongole, zucchine e pomodorini cucinate da Benedetta Parodi, fettucce con carciofi e vongole all’arancia (saranno sicuramente una delizia), come pulire e cucinare le vongole (ci sarà qualcuno che non sa farlo e che lo cercherà su internet!). Beh…crediamo che nei prossimi mesi tutte queste pagine vedranno un grosso calo nel numero di visite poiché ormai è praticamente impossibile pescare vongole nel Mar Adriatico a causa di un regolamento europeo che ne limita drasticamente la pesca.

Cosa impone questa direttiva europea? Si tratta dell’allegato 3 del regolamento europeo 1967 del 2006 che vieta la raccolta e la commercializzazione di vongole con un diametro inferiore ai 25 millimetri. Ebbene, quell’allegato 3 da qualche anno sta mettendo in ginocchio i pescatori dell’Adriatico, soprattutto dell’alto Adriatico, perché la vongola che popola questa porzione di mare, la Chamelea gallina, non cresce e il suo diametro resta di poco inferiore ai 25 millimetri, fermandosi mediamente a 22 millimetri. E se qualche pescatore prova a pensare di infrangere la norma pescando e mettendo in commercio queste piccole vongole potrebbero subire multe che arrivano a 4mila euro. Si può ben immaginare come le attività di pesca di vongole in Adriatico sia praticamente paralizzata visto che diventa sempre più difficile trovare vongole più grandi di 2,5 cm.

Secondo quanto riferito al quotidiano ‘La Repubblica’ da Attilio Rinaldi, biologo e presidente del Centro ricerche marine dell’Emilia, la dimensione ridotta delle vongole può dipendere “dallo straordinario e perdurante apporto di acque fluviali dalla primavera del 2013 a oggi”. Cosa significa? L’eccessivo ingresso di acqua dolce nell’Alto Mar Adriatico portata dal fiume Po ha ridotto la salinità del mare. “La portata media del nostro fiume è di 1.500 metri cubi al secondo. Nella primavera 2013 c’è stato un picco di 7.000 mc. Nel 2014 la media è stata di 2.378, con una coda nel 2015. La vongola – spiega Attilio Rinaldi – è un animale marino che può tollerare abbassamenti di salinità ma sotto certi valori le valve vengono chiuse, viene ridotta l’alimentazione, spuntano infezioni batteriche e virali accompagnate da morie”.

Ecco quindi come potrebbe essere spiegata questa anomalia relativa alle dimensioni delle vongole. E per quei pochi millimetri di differenza i pescatori dell’Adriatico raccolgono molto di meno che in passato. Nel 1982 le vongolare avevano pescato 120mila tonnellate di vongole mentre nel 2014 soltanto 20mila, sei volte meno. Appare evidente come questo regolamento stia penalizzando oltre ogni misura i pescatori dell’Emilia Romagna e non mancano le proteste. In molti ricordano che questa limitazione sulla pesca delle vongole viene da quella stessa Europa che poi, però, vuole fare i formaggi senza latte. Praticamente nell’Alto Adriatico, e in Romagna in particolare il mercato delle vongole è ormai scomparso e inoltre fra poco quei pescatori si troveranno di fronte qualcuno che proverà a vendere loro un “innovativo parmigiano” fatto con il latte in polvere.

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