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Volkswagen, si allarga lo scandalo. Fca Usa: “Non usiamo quel software”

La divisione americana di Fca ha chiarito di non usare il software incriminato – Intanto il gruppo tedesco ammette: un’inchiesta interna ha rivelato l’utilizzo del software incriminato per alterare le emissioni inquinanti, non solo sui 480mila veicoli venduti negli Usa, ma anche in altri 11 milioni di veicoli diesel.

Volkswagen, si allarga lo scandalo. Fca Usa: “Non usiamo quel software”

Fca Us, la divisione americana di Fiat Chrysler Automobiles, tiene a prendere le distanze dallo scandalo Volkswagen e chiarisce di “non usare il defeat devices”, il software che ha permesso aalla casa tedesca di barare, mostrando in fase di test livelli di emissioni inferiori a quelle reali. In una nota il gruppo italoamericano spiega di “lavorare da vicino e continuamente con l’Epa (l’Agenzia per la protezione ambientale che venerdì scorso ha accusato il gruppo tedesco, ndr) e CARB (il California Air Resources Board, ndr) per garantire che i suoi veicoli siano rispettosi di tutti i requisiti richiesti”.

Intanto si allarga lo scandalo delle emissioni truccate da Volkswagen e il titolo precipita in Borsa per il secondo giorno consecutivo. In una nota, il gruppo tedesco ammette: un’inchiesta interna ha rivelato l’utilizzo del software incriminato per alterare le emissioni inquinanti, non solo sui 480mila veicoli venduti negli Usa, ma anche in altri 11 milioni di veicoli diesel commercializzati nel resto del mondo. Il gruppo tedesco ha inoltre annunciato accantonamenti record di 6,5 miliardi nel bilancio del terzo trimestre in vista della maxi-multa in arrivo dalle autorità americane.

Nel pomeriggio il Ceo Martin Winterkorn ha anche parlato in videoconferenza, chiedendo “scusa per la cattiva condotta della compagnia”. Winterkorn ha promesso “franchezza e trasparenza massime: non dovranno verificarsi mai più manipolazioni alla Volkswagen”. Nel videomessaggio Winterkorn ha dichiarato che “fare chiarezza riveste la massima priorità” e ha aggiunto: “Non abbiamo ancora tutte le risposte allo scandalo sui gas di scarico”. Il ceo non si è però ancora dimesso, chiedendo anzi “fiducia per andare avanti. Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente”. 

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