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Visco: “Spread in calo ma serve ancora prudenza di bilancio”

Intervenendo all’assemblea del centenario dell’Abi, il governatore della Banca d’Italia ha registrato i miglioramenti del sistema bancario italiano: “Le esposizioni deteriorate si sono più che dimezzate dal 2015” – Sulla Bce: “Saranno necessarie ulteriori misure” – Il ministro Tria: “Economia italiana soddisfacente nel 2019” – Divergenze sulla crescita del Pil nel 2019: per Visco è +0,1%, per il Governo +0,2%.

Visco: “Spread in calo ma serve ancora prudenza di bilancio”

Lo spread è sceso sotto i 200 punti, ma non basta. Nel corso del suo intervento all’assemblea del centenario dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha invitato le istituzioni a proseguire sulla strada della prudenza: “Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato si sono attenuate – ha detto Visco alla platea di Piazza Affari, a Milano, presenziata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, ma per consolidare questi risultati e ridurre ulteriormente il costo del debito pubblico, l’orientamento prudente della politica di bilancio andrà confermato in un quadro di più lungo periodo”.

“Se il calo dello spread – ha proseguito Visco – continuasse e il costo del debito scendesse sotto il tassi di crescita nominale del Pil, come è già avvenuto negli altri Paesi dell’area euro, sarebbe più facile ridurre l’incidenza del debito sul Pil. Il riassorbimento dello spread attenuerebbe anche i rischi per le condizioni di accesso al credito”. A fare eco al governatore della Banca d’Italia, è stato il padrone di casa Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, nel suo intervento di apertura, nel corso del quale ha ricordato anche la fondazione, nel 1919 a Milano, dell’associazione, “a denotare l’impegno straordinario del mondo bancario, in una fase di economia di guerra”. “Lo spread – ha aggiunto Patuelli – impoverisce gli italiani: deve tornare vicino allo zero, come nel primo decennio dell’euro”.

Visco ha poi parlato della situazione del sistema bancario italiano, che “negli ultimi anni si è significativamente rafforzato, e la qualità del credito è migliorata”. L’attenzione nell’erogazione dei prestiti (“Dalla metà del 2018 c’è stato un irrigidimento nelle condizioni di accesso, soprattutto per le imprese piccole e del Centro-Sud”) ha contenuto il tasso di deterioramento, tant’è vero che rispetto al picco del 2015, “le esposizioni deteriorate si sono più che dimezzate”, passando al netto delle rettifiche di valore da 196 a 88 miliardi nello scorso marzo, con l’incidenza sul totale dei finanziamenti che è scesa dal 9,8 al 4,2%. La ripresa del settore bancario italiano è arrivata nonostante uno scenario economico globale negativo, secondo il numero uno di Bankitalia: “L’economia globale stenta a riprendere vigore”, ha detto all’assemblea dell’Abi.

“Nel bollettino che viene diramato oggi – anticipa Visco – risulta che il ritmo di espansione del commercio internazionale è valutato oltre due punti e mezzo in meno rispetto al 2018, all’1,5%”. I grandi motivi di incertezza sono i soliti tre: guerra commerciale, rallentamento dell’economia cinese e Brexit. “Nell’area euro – ha aggiunto il governatore – la crescita resta debole: le incertezze globali influiscono negativamente sulle esportazioni, sulla produzione manifatturiera e sulle aspettative di imprese e famiglie”. E’ proprio la “perdita di vigore del ciclo industriale”, secondo Visco, a determinare la stagnazione dell’economia italiana, che recentemente è stata stimata dalla Ue a +0,1% nel 2019 (dato confermato da Bankitalia) e a poco meno dell’1% nel biennio successivo. Per la zona euro, le stime di Bruxelles per il 2020 sono state riviste al ribasso all’1,4%.

Proprio per questo, sottolinea il capo della Banca d’Italia, la Bce ha confermato l’orientamento fortemente espansivo della politica monetaria, e con ogni probabilità sarà così anche con Christine Lagarde, che a fine anno sostituirà Mario Draghi sulla poltrona dell’Eurotower: “In assenza di miglioramenti del quadro macroeconomico, saranno necessarie ulteriori misure“, ha auspicato Visco, in linea con quanto già espresso di recente da Draghi.

All’evento dell’Abi è intervenuto anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che sulla scia di quanto detto da Visco in merito al difficile contesto internazionale, ha definito “soddisfacente l’andamento dell’economia italiana nell’anno in corso”, seppur con l’incognita di possibili rallentamenti dovuti soprattutto alle difficoltà di alcuni partner europei (riferimento indiretto alla Germania), che potrebbero riverberarsi anche nel 2020. Tria ha ribadito che le stime per il Pil del 2019 sono dello 0,2%, quindi discordanti e più ottimistiche rispetto a quelle di Bankitalia, rivendicando che “i risultati raggiunti hanno dissipato i dubbi sulle politiche del Governo, seppur in un quadro internazionale profondamente cambiato, e che sta avendo un forte effetto negativo non solo sull’export ma anche sugli investimenti delle imprese”. Sull’Europa, il ministro ha confidato che “le preoccupazioni sulla stabilità finanziaria stanno lasciando il posto a politiche orientate sulla crescita”.

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