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Visco: “Non c’è nessuna speculazione contro l’Italia” ma la sindrome del complotto alimenta la spettro del Governo tecnico

La crescita dello spread fa temere alla Meloni una crisi finanziaria come nel 2011 quando i mercati (e il Parlamento) sfiduciarono il Governo Berlusconi spianando la strada al Governo tecnico di Monti – Ma saggiamente il Governatore Visco getta acqua sul fuoco ma stimola il Governo a fare il suo dovere, tenendo i conti in ordine e investimenti e riforme

Visco: “Non c’è nessuna speculazione contro l’Italia” ma la sindrome del complotto alimenta la spettro del Governo tecnico

La crescita dello spread Btp-Bund “non è il risultato di speculazione contro l’Italia ma di un’attenzione sul fatto di tenere i nostri conti il più possibile in ordine”. Parole sante quelle del Governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha saggiamente buttato acqua sul fuoco della sindrome del complotto alimentato dalla stessa premier Giorgia Meloni secondo cui “il centrosinistra ha già la lista dei ministri” per il prossimo Governo tecnico. Fantasie e fantasmi del passato contro cui ha dato un contributo molto dignitoso anche l’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, negando, in occasione dei funerali del Presidente Giorgio Napolitano” che la crisi dell’estate del 2011 che portò alle dimissioni del Governo Berlusconi fosse il frutto di un complotto. Fu, al contrario, il risultato della sfiducia dei mercati e di un voto del Parlamento. La sindrome della crisi finanziaria del 2011 è tornata d’attualità in relazione all’ascesa dello spread, ma non c’è alcun complotto alle viste. Semmai c’è la conferma che a Palazzo Chigi siede un convitato di pietra di cui è saggio non scordarsi mai: sono i mercati finanziari che non hanno gradito il blitz contro le banche di agosto, la confusione sul Pnrr, i continui attriti con la Ue e, da ultimo, l’innalzamento del deficit nella prossima manovra di bilancio. Anziché inseguire i fantasmi di un esistente complotto, la Meloni farebbe meglio a rassicurare i mercati mantenendo una linea di politica di bilancio prudente, cancellando le frizioni con Bruxelles ma soprattutto facendo quello che la Ue ci chiede da quando ci ha promesso i 200 miliardi del Pnrr: investimenti e riforme, riforme e riforme, di cui però non si vede traccia. Di fronte alle indecorose resistenze dei balneari e soprattutto dei tassisti, quando si sveglierà la Meloni? Meno male che c’è Visco che ci fa capire che non c’è alcuna speculazione contro l’Italia ma molta tendenza all’autocomplotto. Grazie, Governatore.

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