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Vini, ecco la classifica dei migliori d’Italia

E’ il Barolo 2011 di Bartolo Mascarello in testa alla classifica delle 223 eccellenze premiate dalla Guida L’Espresso con il simbolo delle 5 bottiglie. Il Piemonte si conferma la regione italiana leader con il maggior numero di cantine premiate, incalzata dalla Toscana. Al terzo posto il Trentino Alto Adige. In allegato la lista completa dei primi 300 vini.

Vini, ecco la classifica dei migliori d’Italia

E’ il Barolo 2011 prodotto dalle cantine di Bartolo Mascarello, il migliore vino italiano di quest’anno. Lo hanno decretato gli esperti della Guida “I vini italiani de L’Espresso 2016” assegnandogli il punteggio della perfezione 20/20. Prezzo quasi incredibile alla cantina: 60 euro, (“è la filosofia della nostra famiglia” afferma Maria Teresa Mascarello, studi umanistici, “non riusciamo ad alzare i prezzi”) assolutamente ben spesi per un vino che i curatori della Guida, diretta da Enzo Vizzari, definiscono “straordinario”.

Come è straordinaria la storia di questa cantina fondata da Giulio Mascarello nel 1918, e portata quindi a livelli di eccellenza dal figlio Bartolo con assoluta dedizione alla tradizione vignaiola di quest’angolo di Piemonte. E sono ancora vini del Piemonte a piazzarsi sul secondo podio di quest’anno: il Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 di Roagna, vino prodotto in tiratura limitatissima, in enoteca a 200 euro, il Barolo Riserva Monprivato Cà d’Morissio 2008 di Mascarello Giuseppe & Figlio, in enoteca a circa 350 euro, il Barolo Riserva Monfortino 2008 di Giacomo Conterno, in enotecada 370 euro, tutti a pari merito con una votazione di 19,5/20.

 
La Guida I Vini d’Italia de L’Espresso sottopone ogni anno la produzione enologica nazionale ad una selezione sistematica effettuata su oltre 20000 vini assaggiati. La massima classificazione è costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle “cinque bottiglie”, corrispondenti a un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2016 ne ha attribuite 223, con una decisa flessione rispetto all’anno passato quando si era toccata quota 263; un calo consistente, da collegare in parte alle difficoltà innescate, in molte regioni, dalla problematica vendemmia 2014.
 
Con un punteggio di 19/20 sul terzo podio sale quest’anno un gruppo di 13 vini, costituiti in gran parte dalle denominazioni più classiche. Il Brunello di Montalcino rappresentato da Salvioni, Talenti e Stella di Campalto; il Barolo da Bruno Giacosa con il Falletto, da Giuseppe Mascarello con il Monprivato, da Prunotto dal Vigna Colonnello; il Barbaresco da altri due cru di Roagna. La lista delle “super eccellenze” è completata dal sorprendente bianco marchigiano Gli Eremi de La Distesa, dal Cabernet toscano d’Alceo del Castello dei Rampolla e da tre vini dolci: il Vin Santo 1998 di Castell’in Villa e due Marsala Riserva firmate dalle Cantine Florio e da Marco De Bartoli.
 
Se il Piemonte in generale mantiene la sua consolidata pozione di primatista con 50 vini eccellenti, la Toscana quest’anno si avvicina a grandi passi potendo vantare ben 48 produzioni di eccellenza.
 
Al terzo posto si piazza il Trentino-Alto Adige con 24 vini, seguito dal Veneto con 12 vini, la Sicilia con 11, il Friuli con 10,  la Campania e la Lombardia con 9 vini ciascuna, dalle Marche e dalla Sardegna con 7, da Valle d’Aosta, Umbria, Emilia Romagna e Puglia con 6, dall’Azbruzzo con 5, dal Lazio con 3,  dalla Liguria con 2. Fanalini di coda Basilicata e Calabria con 1 vino a testa.  
 
Nel complesso la Guida 2016 registra un consolidamento qualitativo delle tipologie classiche, sia per i vini rossi sia per i bianchi, con riscontri particolarmente felici per i Brunello di Montalcino, grazie all’annata 2010, per i rossi valdostani, per i Verdicchio.
 
Numerosi sono comunque i vini e i produttori all’esordio assoluto nell’elite dell’eccellenza enologica italiana. Tra questi si segnalano le “bollicine” proposte dalle aziende altoatesine Haderburg e LorenzMartini, la Barbera d’Asti Nizza La Luna e i Falò della cantina Vite Colte, l’originale Ciliegiolo umbro Lautizio di Collecapretta, il Cannonau sardo di Pusole, il Chianti Classico Vigna Cavarchione di Istine, il Canaiolo Numero Otto di Filippo Rocchi e ancora il Sangiovese romagnolo Godenza di Noelia Ricci, la Vernaccia di San Gimignano Sanice di Letizia Cesani, il Riesling Brera della Tenuta Il Bosco.
 
Con un occhio al portafoglio è interessante sottolineare infine come un terzo dei vini ritenuti “Eccellenti” sia arrivato per la prima volta a questo traguardo e che circa 50 dei 223 premiati siano rintracciabili sugli scaffali a prezzi inferiori ai 15 euro: come a dire che si può bere “alla grande” senza svuotarsi il portafoglio.
 
Oltre a premiare i vini dell’eccellenza con 5 bottiglie la Guida dei vini de L’Espresso assegna un riconoscimento, le Stelle, da una a tre, alle aziende di maggiore rilevanza qualitativa in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2016 ne sono state assegnate 526.

Il massimo punteggio è andato a 18 produttori sparsi su tutto il territorio nazionale. Con la new entry Pietracupa, azienda campana che firma ormai da anni vini bianchi (Fiano di Avellino e Greco di Tufo) e rossi (Taurasi) di livello assoluto si confermano in questo elenco che rappresenta così per gli acquirenti  una scelta a colpo sicuro di qualità e sono: Cisa Asinari, Conterno Giacomo, Giacosa Bruno, Mascarello Giuseppe e Figlio, Rinaldi Giuseppe, Roagna, Cà del Bosco, Ferrari, Terlano, Quintarelli Giuseppe, Castell’in Villa, Isole e Olena, Montenidoli, Montevertine, Poggio di Sotto,San Guido, Valentini.


Allegati: Guida dei Vini per Regioni.pdfhttp://firstonline-data.teleborsa.it/news/files/1270.pdf

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