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Viero, direttore generale di Iren: nel caso Edison mancano ancora alcuni passaggi cruciali

Il dirigente, in occasione della conference call sui conti della multiutility azionista di Edison, ha commentato la possibilità che la Consob imponga a Edf di lanciare un’Opa a premio sulle minoranze di Foro Bonaparte. Quel che e’ certo e’ che i francesi ”temono che l’Opa venga lanciata a un prezzo superiore alla media degli ultimi 12 mesi”.

Viero, direttore generale di Iren: nel caso Edison mancano ancora alcuni passaggi cruciali

Andrea Viero, direttore generale di Iren, in occasione della conference call sui conti della multiutility azionista di Edison ha commentato la possibilità che la Consob imponga a Edf di lanciare un’opa a premio sulle minoranze di Foro Bonaparte. Quel che e’ certo e’ che i francesi ”non hanno fatto mistero per ora della loro preoccupazione che l’opa venga lanciata a un prezzo superiore alla media degli ultimi 12 mesi” ”Allo stato attuale non ci aspettiamo significative minusvalenze” sulla quota in Delmi per effetto del riassetto di Edison, ha aggiunto Viero. ”Va pero’ sottolineato – ha proseguito – che restano ancora passaggi cruciali come l’opa, il relativo prezzo e la chiusura degli impegni contrattuali con Edf”. ”Il punto per noi rilevante, ma penso anche per i revisori” per una decisione sul punto ”e’ che venga approvato il nuovo piano industriale di Edison, un piano che sia solido e con trend importanti di crescita e solo a quel punto si potranno valutare i benefici industriali dell’accordo e prendere tutte le decisioni del caso”. ”La nostra aspettativa – ha proseguito – e’ di un piano solido sulla base del quale considerare la nostra partecipazione di grande valore e dunque evitare se non eliminare le minusvalenze”.

Viero ha giudicato ”molto positiva” per Iren l’intesa raggiunta con i francesi di Edf sia per quanto riguarda Delmi (di cui Iren detiene il 15%) che per lo spacchettamento di Edipower (partecipata al 10%). Viero ha parlato di miglioramenti ”dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo” della put concessa a Delmi rispetto all’ipotesi contenuta nel pre-accordo del marzo scorso. In particolare ”si apre uno scenario per uno sviluppo industriale importante per Delmi con la possibilita’ di acquisire 250 megawatt di eolico (da scambiare con una parte delle azioni Edison, ndr) e per le migliori prospettive industriali” del gruppo di Foro Buonaparte in seguito al riassetto. La quota di Delmi scambiabile con gli asset eolici di Edison contenuti nella controllata Edens rappresenta ”circa un altro 15% a valori attuali”, che si aggiunge al 25% che potra’ essere venduto ai francesi a un prezzo che si basa su un multiplo dell’ebitda di una serie di competitor. La restante parte della quota di Delmi potra’ essere invece ceduta al ‘fair market value’ nel caso in cui il titolo Edison non dovesse essere sufficientemente liquido. Viero ha anche spiegato perche’ i soci italiani hanno deciso di restare in Edison accanto a Edf: ”in questo momento uscire avrebbe significato sicuramente consolidare una perdita, anche particolarmente importante”. La speranza dei soci italiani e’ invece quella di beneficiare del rilancio della societa’.

Per quanto riguarda il debito di Transalpina di Energia, la scatola italo-francese con cui viene controllata attualmente Edison e che al termine del riassetto scomparira’, l’intenzione di Delmi e’ di rinegoziare la sua parte, pari a poco piu’ di 600 milioni di euro. ”La determinazione comune – ha detto il dg di Iren – e’ che si vada a un finanziamento diretto e che non risalga sui soci. Le valutazioni sono in corso e non si e’ ancora negoziato con gli istituti di credito, ma la nostra convinzione, assieme ai nostri advisor, e’ che ci siano condizioni perche’ il debito venga rifinanziato dalle banche”.

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