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Venezia, allarme: acqua alta sfiora 2 metri, San Marco inondata

Una marea eccezionale che ieri ha sfiorato i 2 metri e mercoledì ha raggiunto 150 centimetri ha messo in ginocchio Venezia – Città completamente allagata, danni alla Basilica di San Marco – Due morti nell’isola di Pellestrina – Il sindaco: “Centinaia di Milioni di danni”.

Venezia, allarme: acqua alta sfiora 2 metri, San Marco inondata

Il maltempo e una marea record stanno mettendo a durissima prova Venezia, dove martedì sera l’acqua alta ha invaso la città e sfiorato i 2 metri (184 centimetri), arrivando a un livello eccezionale che non si vedeva dal 1966, quando aveva raggiunto i 194 centimetri. L’emergenza dell’acqua alta è continuata anche mercoledì, quando in mattinata sono stati raggiunti i 150 centimetri.

È un disastro”, ha commentato il sindaco Luigi Brugnano, che ha lanciato un appello al Governo perché venga finalmente completato e al più presto il Mose, il sistema di dighe mobili che dovrebbe disciplinare le acque. Lo scandalo scoppiato per corruzione nel 2014 ha fermato tutto da cinque anni. “Noi consegneremo, da contratto, l’opera il 31 dicembre 2021. Quanto agli impianti già in essere, non parliamo di deterioramento, ma certamente le prime paratie che sono state messe in piedi nel 2014 hanno bisogno di manutenzione”, ha fatto sapere ad HuffPost il Consorzio Venezia Nuova, che si occupa della realizzazione dell’opera. 

Il sindaco ha anche preannunciato che chiederà lo stato di calamità. “Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro. Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città. Perché lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”.

Ci sono due vittime: sull’isola di Pellestrina un anziano è morto a causa di un cortocircuito provocato dall’acqua che è entrata in casa, mentre un altro abitante dell’isola è stato trovato deceduto anche lui in casa, probabilmente per cause naturali.

“Riuniremo il comitatone, non dobbiamo prendere in giro i cittadini dicendo che completeremo il Mose l’anno prossimo. Il Mose sarà verosimilmente completato nella primavera del 2021”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, dopo una serie di sopralluoghi in città, l’ultimo dei quali a Palazzo Ducale. Giovedì è in programma un Consiglio dei ministri per dichiarare lo stato d’emergenza.

Particolarmente danneggiata la Basilica di San Marco, che è il luogo più basso di Venezia. L’acqua salmastra che è entrata nella Basilica rischia di corrodere i mosaici che i turisti ammirano da secoli. Basta che l’acqua alta arrivi a 90 centimetri e si allaga tutto. Completamente invasa dall’acqua la cripta sotto il presbiterio.

“Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro”, ha detto all’ANSA il procuratore della Basilica di San Marco, Pierpaolo Campostrini. “L’acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica“.

Ma non è solo San Marco a preoccupare: Venezia, patrimonio dell’Unesco, è stata ferita anche in molti altri punti del suo patrimonio culturale. C’è stato un principio d’incendio alla galleria d’arte moderna Ca’ Pesaro (spento dai pompieri); sono necessarie verifiche al tetto di Palazzo Ducale e si è allagato il teatro La Fenice, dove è stata tolta l’energia elettrica per evitare un corto circuito (il 24 novembre è attesa l’inaugurazione della stagione lirica con il Don Carlo di Verdi, ma le prove sono sospese). L’acqua ha inondato anche una dozzina di chiese tra il centro storico e le isole (fra cui Sant’Alvise, San Girolamo, Santa Sofia e San Marcuola, San Simeon Grande, San Moisè, San Cassiano e Santa Maria Mater Domini) e ha danneggiato perfino i libri della Fondazione Querini Stampalia. Altri musei, come Ca’ Rezzonico o la Casa di Goldoni, saranno chiusi fino a sabato.

Non è la prima volta che l’emergenza dell’acqua alta travolge Venezia ma finora ci sono state tante parole e pochi fatti per mettere in sicurezza un patrimonio dell’umanità. E oggi il maltempo minaccia di non dare tregua.

Mentre il Governo annuncia una moratoria per famiglie e imprese, scendono in campo anche i privati.

Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 100 milioni di euro a sostegno delle famiglie e delle imprese che hanno subito danni a seguito dell’eccezionale maltempo. La banca ha previsto inoltre la possibilità di richiedere la sospensione per 12 mesi delle rate dei finanziamenti in essere per famiglie e imprese, residenti nelle zone colpite dal maltempo e messo a disposizione tutte le proprie filiali sul territorio per fornire prontamente informazioni ed assistenza.

Unicredit ha varato diversi interventi di sostegno a favore delle comunità colpite: una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nella zona colpita dal maltempo che hanno subito danni, un “Prestito Sostegno” con tasso agevolato per i clienti privati residenti nei Comuni che hanno subìto danni a causa del maltempo; e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei Comuni colpiti dall’evento.

(Ultimo aggiornamento: ore 08.00 del 14 novembre).

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