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Varati i decreti per sbloccare i crediti delle imprese verso la P.A.

La stagione del rigore non è finita, ma il Governo ha presentato 4 decreti per velocizzare la riscossione dei crediti delle imprese verso la P.A.. Entro l’anno dovrebbero essere smaltiti crediti per 20-30 miliardi: una bella iniezione di liquidità per l’economia italiana.

Il problema dei crediti delle imprese fornitrici verso la Pubblica Amministrazione (e del ritardo nei pagamenti di tali crediti) ha agitato in questi ultimi mesi la scena economica del paese. Ed in effetti è un problema notevole, perché ai ritardi nei pagamenti si somma la stretta creditizia in atto ormai da molti mesi. La stima del valore dei crediti che le imprese italiane vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione si colloca in un range che oscilla da 70 ad oltre 100 miliardi di euro, con un tempo di pagamento medio che ha raggiunto negli ultimi anni i 180 giorni, con punte che superano abbondantemente l’anno (per arrivare a durate ancora maggiori in alcune regioni). Questi numeri sono abnormi rispetto ai partner europei, sia prendendo in considerazione il valore totale sia valutando i giorni di pagamento. A livello europeo la stima di crediti vantati verso le pubbliche amministrazioni è pari a circa 180 miliardi di euro: questo significa che circa la metà dei crediti comunitari ha origine dalle pubbliche amministrazioni italiane. Per quanto riguarda i tempi di pagamento, invece, i principali partner e competitor europei si collocano su valori notevolmente inferiori a quelli italiani, basti pensare che il tempo medio di pagamento in Francia è pari a 64 giorni, nel Regno Unito 47 giorni ed in Germania 35 giorni.

E’ a questa situazione che ha dato una prima risposta il governo ieri 22 maggio, presentando i 4 decreti ministeriali, che dovrebbero ridurre i crediti delle imprese su Asl, comuni, regioni ed altri enti della P.A. e smaltire – secondo il governo – già entro l’anno 20-30 miliardi delle somme accumulatisi negli ultimi mesi.

 

In particolare i d.m. toccano i seguenti aspetti:

· due decreti (“decreti certificazione”) riguardano la certificazione dei crediti scaduti nei confronti rispettivamente delle Amministrazioni centrali (inclusi gli enti pubblici nazionali) e uno per le Regioni e enti locali, inclusi gli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di due decreti “fotocopia”, uno immediatamente operativo (quello che riguarda le amministrazioni centrali), l’altro che necessita del parere della Conferenza Stato-Regioni ma auspicabilmente operativo nel più breve tempo possibile;

· un decreto (“decreto compensazioni”) riguarda le compensazioni dovute a seguito di iscrizione a ruolo, in attuazione della legge n. 78 del 2010. Si tratta della parte più controversa, sulla quale il governo è arrivato a trovare un’impostazione che ha in sostanza soddisfatto le richieste delle associazioni imprenditoriali;

· un decreto riguarda il Fondo Centrale di Garanzia, che prevede agevolazioni per le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione, in attuazione della legge 214/2011 (cd. “salva Italia”).

A questi atti si aggiunge l’accordo tra Associazione Bancaria Italiana e le Associazioni imprenditoriali, che istituisce un plafond dedicato allo smobilizzo dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione nonché le risorse dedicate già messe a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti.

Con prossimi interventi entreremo più nel dettaglio dei singoli provvedimenti. In allegato riportiamo alcune slides, presentate dal governo, che illustrano il contenuto dei decreti.

 


Allegati: Decreti per accelerare i pagamenti della P.A. slides 220512.pdf

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