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Usa, Obama e la regola Buffett: nuova tassa per i milionari

Oggi l’annuncio del Presidente – L’aliquota fiscale minima per chi guadagna oltre un milione di dollari l’anno sarà portata al 35%, come quella pagata dalla classe media – L’obiettivo sarebbe di ridurre il deficit di altri tremila miliardi – La nuova norma colpirà solo lo 0,3% dei contribuenti, ma è già sicura la bocciatura dei Repubblicani alla Camera.

Usa, Obama e la regola Buffett: nuova tassa per i milionari

Ridurre il deficit Usa di altri 3mila miliardi. E’ questo l’obiettivo di Barack Obama, che oggi annuncerà un programma di misure aggiuntive per ridare fiato alle casse di Washington. Oltre al consolidamento fiscale, il nuovo piano messo a punto dallo staff del Presidente punta a creare nuovi posti di lavoro e a garantire futuri investimenti nell’istruzione e nelle energie alternative.

Fra i vari provvedimenti, quello che ha sucitato più interesse è la nuova tassa sui super-ricchi. Chi guadagna oltre un milione di dollari l’anno sarà colpito da un’aliquota minima al 35%, pari a quella della classe media. Una nuova impostazione già ribattezzata “Buffett rule”, dal nome del multimiliardario Warren Buffett, il terzo uomo più ricco della terra secondo la rivista Forbes, che per tutta l’estate ha denunciato la sproporzione delle tasse sul reddito negli Usa. L’oracolo di Omaha, com’è soprannominato per le sue doti da indovino sui mercati, ha fatto notare agli americani che un paperone come lui dovrebbe “pagare almeno l’aliquota fiscale della sua segretaria”. Non il misero 17% che finora gli è stato richiesto. “Voglio pagare più tasse”, aveva chiosato Buffett con piglio eroico dalle colonne del New York Times.

Secondo lo stesso quotidiano, la nuova misura concepita da Obama su imbeccata dell’imprenditore “bolscevico” (come pure da più parti è stato definito) colpirà solo lo 0,3% dei contribuenti americani, vale a dire 450mila delle 144 milioni di dichiarazioni dei redditi registrate nel 2010. Insomma, non proprio una rivoluzione socialista, ma comunque una sterzata troppo netta per lo stomaco dei Repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera. Impegnati come sono a tutelare i portafogli degli americani più facoltosi, non più tardi di un mese fa i conservatori hanno quasi mandato in bancarotta la prima economia del mondo pur di non accettare il principio della progressività delle imposte.

Dopo l’ostruzionismo sull’accordo per il debito, sembra davvero inverosimile che possano lasciar passare la norma anti-milionari. “Le nuove tasse non sono un’opzione sul tavolo per il comitato bipartisan dei 12 deputati e senatori che deve trovare un accordo per ridurre il deficit” entro fine novembre, ha avvertito il presidente della Camera, John Boehner. Buffett sarà pure un ricco imprenditore, ma la sua regola è decisamente troppo di sinistra.

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