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Unità e riforme, oggi primo discorso di Enrico Letta e voto di fiducia al nuovo governo

Il Presidente del Consiglio nel suo discorso di presentazione dovrà inviare segnali chiari in materia di Imu – In mattinata il pressing di Berlusconi – Scontato il riferimento all’attentato ai carabinieri davanti a Palazzo Chigi e l’appello all’unità – Attesa per le parole su riforme costituzionali e nuova legge elettorale.

Unità e riforme, oggi primo discorso di Enrico Letta e voto di fiducia al nuovo governo

La fiducia è scontata, il discorso del nuovo Premier meno. Oggi alle 15 il nuovo Esecutivo guidato da Enrico Letta si presenterà in Parlamento per ottenere il via libera dalle Camere. Una pura formalità, visto voteranno a favore Pd (è rientrato anche il dissenso dei più perplessi), Pdl e Scelta Civica. I numeri quindi non saranno un problema, ma certo la vita del nuovo Esecutivo non è iniziata sotto gli auspici migliori. 

Ieri, durante il giuramento del Governo al Quirinale, è andata in scena una sparatoria davanti a Palazzo Chigi in cui sono rimasti feriti due carabinieri. Un episodio che certamente sarà ricordato oggi da Letta nel suo discorso di presentazione in Parlamento come ulteriore dimostrazione che il Paese ha bisogno di risposte immediate e di coesione. Letta farà appello al senso di responsabilità, alla necessità di mettere da parte le divisioni per lavorare nell’interesse del Paese, superando la demonizzazione delle larghe intese, che molti preferiscono chiamare “inciucio”.  

Più nel dettaglio, il Presidente del Consiglio dovrà inviare segnali chiari su quello che il nuovo Esecutivo intende realizzare in materia di Imu. Degli otto punti presentati dal Pdl come condizioni fondamentali per la partecipazione e l’appoggio al Governo, l’abolizione dell’imposta sulla prima casa e la restituzione di quanto pagato nel 2012 costituiscono il capitolo più controverso e decisivo. Il Premier avrà il compito di rassicurare in questo senso i pidiellini, i cui mal di pancia sono emersi chiaramente durante l’ultima riunione di Palazzo Grazioli. 

“Per dare vita al governo Letta abbiamo posto come condizione che si approvino subito le misure di rilancio e di sviluppo che abbiamo indicato nel nostro programma – ha detto oggi Silvio Berlusconi intervenendo su Canale 5 -: abolizione dell’Imu sulla prima casa e sua restituzione, detassazione per cinque anni per chi assume giovani e disoccupati, riforma del fisco per abbassare la pressione tributaria senza i metodi violenti di Equitalia. Il premier si è impegnato a realizzarli e a citarli nel suo discorso”. Ma dovrà farlo senza dare l’impressione ai suoi colleghi di partito di subire inerme le imposizioni del Cavaliere. 

Letta parlerà probabilmente anche delle urgenze da affrontare già nelle prime settimane di lavoro, come il rifinanziamento della Cig in deroga per un miliardo di euro, per poi soffermarsi sul nodo delle riforme costituzionali (taglio dei parlamentari, abolizione del bicameralismo perfetto). Ma è certo che l’appello più accorato sarà per la riforma elettorale, il cui rinvio nella passata legislatura è stato definito “imperdonabile” dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. 

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