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Unicredit vola in vista del Cda di martedì su cambio al vertice e future cessioni

Il titolo della banca milanese tocca punte del 9% sulle voci di un Consiglio straordinario che avvierà il cambio dell’Ad e preparerà il terreno alla possibile cessione di quote di minoranza di Fineco e Pekao – Si anima la battaglia per Rcs e per Metroweb – Maglia nera Fca dopo le tensioni in Germania sulle emissioni

Unicredit vola in vista del Cda di martedì su cambio al vertice e future cessioni

Milano si mette in luce come il miglior listino con l’FtseMib che sale dell’1,8% in una giornata segnata dal rialzo generale. Le Borse europee sono tutte in buon rialzo sostenute dal recupero finale di Wall Street e dalla buona intonazione dei mercati asiatici. Il guadagno medio è inferiore al punto percentuale: Francoforte +0,7%, Parigi +0,9%, Madrid -0,6%. Fa eccezione Londra +1,35% grazie al rilancio dei titoli minerari.
 
Dopo il calo di ieri, risale il petrolio; Brent e Wti, scambiano entrambi intorno ai 49 dollari al barile.

Il cambio euro/dollaro è invariato rispetto alla chiusura di ieri sera a 1,120. 

Giornata buona anche per i titoli di Stato. Il rendimento dei Btp decennali si è ridotto a 1,47%, spread a 130. 

Oggi sono attesi in Usa i dati sulle vendite di case esistenti del mese di aprile, altro dato sensibile per gli orientamenti della Federal Reserve.  Ma l’attenzione ora si concentra sul G7 dei ministri finanziari e dei banchieri centrali iniziato da poche ore in Giappone. Al centro dei colloqui un accordo simil-Plaza per evitare guerre valutarie.

 In Piazza Affari è il giorno di Unicredit  che ha toccato punte al rialzo del 9% e segna ora +4,8%. Martedì prossimo si terrà un cda straordinario per incaricare, come ormai si usa, un cacciatore di teste per la scelta del successore di Federico Ghizzoni. Ma l’attenzione è concentrata sulle vendite che l’istituto dovrà effettuare per rafforzare il capitale senza quell’aumento di capitale, tra i 7 e i 9 miliardi, che gli analisti ritengono necessario per adeguarsi agli standard richiesto per le banche sistemiche ma che le Fondazioni (decise comunque a non diluirsi) non possono effettuare. Il pacchetto delle possibili cessioni comprende la polacca Pekao e la turca Yapi Kredit. Ma la presa più ambita è senz’altro Fineco Bank -2,45%

Giornata positiva anche per le altre aziende di credito. Sale ancora Intesa +2%, recuperano Monte Paschi e Pop. Emilia Romagna. +3%, Banco Popolare +2,6%, Ubi +2%.

Salgono anche le assicurazioni: Generali +1,5%, UnipolSai  +0,6%.

Bene anche il risparmio gestito sull’onda dei dati della raccolta di aprile: Banca Mediolanum +3,9%, Azimut +2,6%.

Eni +2,5% recupera assieme al petrolio così come Tenaris +2,6%.  Rimbalza anche Saipem +2,5% dopo le pesanti perdite della vigilia.  

Recupera Enel +1,5%, ha avanzato un’offerta per Metroweb che valuta la società che possiede la rete in fibra ottica di Milano 806 milioni di euro. Il deal prevede la costituzione di una joint venture industriale e quindi una transazione cash eventualmente solo per una porzione del valore di Metroweb (il 53,8% controllato da F2i). L’operazione si completerà con la creazione di una jv controllata in quote paritetiche da Cdp e da Enel Open Fiber.

Telecom Italia +1%, ha invece offerto per 814 milioni con varie formule a scelta del venditore: 100% in contanti subito, 67%, cash subito e il resto a termine. oppure contanti e asset come Sparkle ma, per la prima volta, è stata citata anche Inwit.  

Nuovo capitolo e nuovo attore nella battaglia per il controllo di Rcs -0,4%: la famiglia Pesenti, scrive Il Sole 24Ore, andrà a sostenere Urbano Cairo. Nelle scorse settimane i Pesenti avevano smentito di voler entrare nella partita. Oggi  il cda di RCS ha esaminato la seconda offerta arrivata, pari a 0,70 euro in contanti, rilevando in via preliminare che “l’offerta non è stata concordata né comunicata preventivamente con la società”  Il board è stato presieduto da Teresa Cremisi in quanto il presidente Maurizio Costa, che siede nel Cda di Mediobanca in qualità di amministratore indipendente e non esecutivo, ha fatto constatare l’opportunità di assentarsi in questa e nelle prossime riunioni che si terranno sull’Opa InvestIndustrial e sull’ops di Cairo Communication.

 Maglia nera della mattinata è FiatChrysler -1,75% che sta riducendo le perdite iniziali: S&P ha migliorato il rating della controllata FCA Bank a ‘BBB-/A-3’ da ‘BB+/B’, con outlook stabile.

Conti amari per Richemont -4%, conglomerato di marchi del lusso quotato a Zurigo; nell’esercizio fiscale 2015-2016 ricavi ed utile sono stati inferiori alle aspettative degli analisti. La società ha anche avvertito che aprile è stato un mese negativo, addirittura peggiore del trimestre precedente: il mese scorso le vendite hanno registrato un calo del 15-18% su base organica.  Il made in Italy non sembra soffrire il colpo: Yoox +3,3,%, Ferragamo +0,5%, Luxottica +2,4%

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