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Unicredit in altalena su fusione SocGen

Le indiscrezioni pubblicate nel fine settimana hanno spinto il titolo in apertura. Successivamente ha ritracciato. Settimane cruciali per il gruppo

Unicredit al centro dell’attenzione nelle prime ore di contrattazioni di Piazza Affari poiché le ipotesi di un maxi-aumento di capitale da oltre 10 miliardi di euro e i rumors su progetti di aggregazione a livello europeo accendono le attenzioni sul titolo a un mese dal nuovo piano industriale. Le azioni, dopo aver guadagnato l’1,75% a 2,328 euro ed essere balzate anche a 2,42 (massimo post referendum sulla Brexit), hanno poi ritracciato e alle 11:04 si muovono intorno a +0,26%.

Nel fine settimane Il Messaggero ha riferito che l’istituto è al lavoro con pool di istituti per mettere a punto entro il 13 dicembre, giorno di presentazione del nuovo piano, un consorzio di garanzia per una ricapitalizzazione da 11-12 miliardi di euro. Un intervento di dimensioni tali che, secondo indiscrezioni di stampa, ha fatto risalire i rumors su possibili progetti di aggregazione che coinvolgerebbero la francese Societé Generale. L’istituto italiano non commenta le voci di mercato circolate

Le prossime quattro settimane per Unicredit dovrebbero essere decisive anche per quanto riguarda i dossier delle cessioni di Pioneer e di Banca Pekao: già nelle prossime ore potrebbe essere definita la short list con i pretendenti ammessi alla fase finale per la società di asset management con Amundi e la cordata composta da Poste Italiane, Cdp e Anima segnalate come in prima fila

Secondo gli analisti di Equita Sim, un aumento di capitale da 12 miliardi di euro per Unicredit unito alle cessioni di Pioneer e Pekao porterebbe il common equity tier 1 al 14,2%.

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