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Unicredit e Mediobanca, utili in crescita nel trimestre

Unicredit ha chiuso il periodo con un utile netto di 907 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 406 milioni dello stesso periodo del 2016 – Mediobanca potrebbe alzare il dividendo dopo aver archiviato i primi 9 mesi dell’esercizio 2016-2017 con un utile netto in crescita del 38,8%

Buone notizie da due delle principali banche italiane al termine del primo trimestre. Unicredit ha chiuso il periodo con un utile netto di 907 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 406 milioni dello stesso periodo del 2016 e molto superiore ai 612 milioni previsti dal consensus degli analisti. I ricavi sono aumentati del 3,4%, a 4,8 miliardi, con interessi netti in calo del 2,5%, a 2,56 miliardi, e commissioni nette in salita del 4,8%, a 1,5 miliardi. I costi operativi sono scesi del 3%, a 2,89 miliardi, per un rapporto cost/income calato al 59,7%. Le rettifiche su crediti sono diminuite dell’11,8% annuo a 670 milioni, per un costo del rischio a 60 punti base. Sul fronte della solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è all’11,45% e il dato pro forma che include anche le vendite di Pekao e Pioneer è sopra il 12%. Unicredit sottolinea che il piano Transform 2019 procede “in linea” con le previsioni.

Inoltre, UniCredit informa di aver concluso un accordo con MBCredit Solution SpA (società del Gruppo Mediobanca) per la cessione di un portafoglio relativo a esposizioni creditizie residuali derivanti da Contratti di Leasing risolti non garantiti. Il portafoglio presenta un valore lordo di libro pari a circa 500 milioni di euro, l’impatto verrà recepito nel bilancio UniCredit del secondo trimestre 2017. La cessione del portafoglio costituisce parte dell’attuale strategia di UniCredit di cessione di asset non “core”, finalizzata al rafforzamento del profilo di rischio del Gruppo previsto nel piano Transform 2019.

Per quanto riguarda proprio Mediobanca, il gruppo ha archiviato i primi 9 mesi dell’esercizio 2016-2017 (chiusi a fine marzo 2017) con un utile netto di 614 milioni di euro, in crescita del 38,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono saliti del 9% a 1.657 milioni di euro, il più alto di sempre, con tutte le componenti in crescita. Nel periodo le rettifiche sui crediti sono scese del 22%, a 248 milioni di euro. I dati sono migliori del consensus, che vedeva un utile a 560 milioni, rettifiche a 280 milioni e i ricavi a 1.630 milioni. Nel terzo trimestre dell’esercizio i ricavi sono stati pari a 584 milioni e l’utile a 196 milioni, in aumento del 58% dal terzo trimestre dell’esercizio precedente. L’ad della banca, Alberto Nagel, ha affermato che ora l’istituto potrebbe alzare il dividendo oltre la soglia annunciata di un payout al 40%.

Gli indici di capitale di Mediobanca al 31 marzo 2017 sono in “ulteriore rafforzamento e segnano i livelli massimi dal 2008”, si legge nella nota della Banca. Il Cet1 phase-in è salito al 13,12% dal 12,27% di fine dicembre 2016 e il Total capital ratio è cresciuto al 16,75% dal 15,74%. Il Cet1 fully-phased è aumentato al 13,35% dal 12,82% di fine dicembre 2016 e il Total capital ratio è salito al 17,03% dal 16,41%. Il rafforzamento è dovuto all’autofinanziamento (utile di periodo al netto della stima di pay-out al 40%), e al calo delle attività di rischio ponderate (Rwa) da 60 miliardi a marzo 2016 a 53,8 miliardi a dicembre 2016 fino a 52,2 miliardi a marzo 2017, per i minori volumi del Corporate investment banking e la riduzione dei rischi di mercato.

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