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Unicredit-Banco Bpm: Consob valuta proroga dell’offerta. Savona: “Stiamo studiando”

La Consob sta valutando se ha i poteri per concedere una seconda proroga nell’ops Unicredit-Banco Bpm. Savona sul golden power: “Non si può andare avanti così, serve un chiarimento legislativo”

Unicredit-Banco Bpm: Consob valuta proroga dell’offerta. Savona: “Stiamo studiando”

Stiamo studiando”. Due parole che hanno attirato l’attenzione degli investitori. A pronunciarle è stato il presidente della Consob, Paolo Savona, rispondendo a una domanda sulla possibilità di prorogare l’ops di Unicredit sul Banco Bpm alla luce della situazione di incertezza venutasi a creare dopo la sentenza del Tar e la lettera inviata dalla Commissione Ue all’Italia.

Savona su Unicredit-Banco Bpm:  “Se abbiamo i poteri agiremo”

Mentre i rumors riportano che il ceo di Unicredit Andrea Orcel starebbe lavorando a una istanza per il rinvio dell’offerta di 15 giorni, la Consob valuta se ci sia la possibilità di un’ulteriore proroga nell’Ops su Bpm dopo quella di 30 giorni già concessa a maggio. Lo ha detto a chiare lettere Savona nel corso della sua audizione davanti alla Commissione d’inchiesta sulle banche in Senato. “In questo momento parrebbe che la legge non ci lasci altri spazi, ma se da una risposta giuridica emerge che li abbiamo allora agiremo” ha affermato, aggiungendo di avere un pool di bravissimi giuristi negli uffici della Consob che stanno valutando la questione. Savona ha aggiunto che nel caso della prima proroga la Consob “ha deciso autonomamente” sulla base della legge, senza aver “risposto al sollecito di Unicredit”.

Savona: “Sul Golden power non si può andare avanti così”

Sul Golden power “la situazione non può andare avanti così, bisogna chiarire e conciliare il Tuf, il Golden power e i trattati europei”, ha affermato in Senato il numero uno dell’Autorità per la vigilanza dei mercati, invitando le istituzioni ad aprire un tavolo al quale la Consob “darà la sua collaborazione” affinché si arrivi finalmente a un chiarimento legislativo.

Savona ha sottolineato di aver già detto che “esistono spazi di chiarimento fra le delibere del Golden power, del Tuf e dei trattati europei. Quando dobbiamo giudicare la graduatoria delle norme la Consob non ha diritto di intervenire”. Il presidente dell’Autorità ha ricordato anche la questione Pirelli: “sulla base del Tuf avevano il controllo i cinesi e sulla base del golden power questo controllo non poteva essere esercitato”.

La Consob, spiega, su richiesta di Pirelli, non è stata in grado di esprimersi rimandando al Tuf e al Governo. Per il caso Unicredit-Bpm, ha osservato ancora Savona, “la sentenza Tar e la lettera della Commissione europea non mettono in discussione il Golden power ma la conciliabilità dell’applicazione di questo rispetto alle altre norme vigenti nel sistema, compreso il codice civile. Ci troviamo quindi in una situazione che ha fondamenti reali: in un mondo che si difende con il protezionismo e abbandona la globalizzazione anche tu devi usare il protezionismo”. L’Italia quindi può decidere di farlo “da chi ha gli strumenti per farlo”, strumenti che la Consob non ha.

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