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Ucraina, Trump ci ripensa e attacca Putin: “Dice solo stronzate” e promette a Kiev di rimandare le armi

Trump annuncia il ritorno degli aiuti militari a Kiev, inclusi i sistemi di difesa Patriot, ma la tensione con Putin cresce. Il presidente americano attacca la Russia per il rifiuto di negoziare la pace, mentre l’Unione Europea prepara un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina

Ucraina, Trump ci ripensa e attacca Putin: “Dice solo stronzate” e promette a Kiev di rimandare le armi

Nuova giravolta di Trump, le armi tornano a Kiev. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato che gli aiuti militari all’Ucraina riprenderanno, ribadendo che “l’Ucraina deve difendersi”. Il dietrofront è arrivato durante un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che nel frattempo ha confermato il suo sostegno alla candidatura di Trump per il Premio Nobel per la Pace. Il presidente americano ha garantito che le armi continueranno a giungere a Kiev per supportare la difesa ucraina contro l’aggressione russa.

Trump ha poi lanciato anche un duro attacco al presidente russo Vladimir Putin, accusandolo di dire “un sacco di stronzate” e di essere responsabile della morte di troppe persone in Ucraina, “sta uccidendo troppe persone.” Parole che di certo lo zar non apprezzerà.

Trump contro Putin: “Sono deluso, non vuole pace”

Le parole di Trump, dirette e senza mezze misure, si concentrano sull’incapacità di Putin di intraprendere una trattativa di pace. “Non sono affatto contento. Sono deluso, francamente, che non si sia fermato”, ha dichiarato Trump, evidenziando la sua frustrazione per l’assenza di passi concreti verso un cessate il fuoco da parte della Russia.

La tensione tra Trump e Putin è ormai alle stelle, e il presidente degli Stati Uniti sembra determinato a rispondere alle provocazioni del Cremlino. Da un lato, Trump ribadisce l’importanza di un supporto militare a Kiev, mentre dall’altro si scaglia contro la retorica di Mosca, accusata di non voler davvero risolvere il conflitto. Finché la Russia non mostrerà segni di voler fermare le ostilità, il confronto continuerà a rimanere aspro e senza compromessi.

Il Pentagono e l’incertezza sulle forniture

La decisione di Trump di riprendere le forniture di armi arriva dopo un periodo di incertezze, soprattutto riguardo alla politica del Pentagono. Durante l’ultima telefonata con il presidente ucraino Zelensky, Trump aveva già in parte rassicurato il suo interlocutore, chiarendo che la sospensione delle forniture non era stata una sua decisione. Era stato infatti Il Dipartimento della Difesa a sospendere alcuni invii, giustificando la mossa con la necessità di preservare le risorse strategiche degli Stati Uniti, soprattutto in vista di potenziali conflitti con la Cina. E così il nuovo annuncio: “Invieremo altre armi. Dobbiamo farlo. Devono essere in grado di difendersi”. In un ulteriore passo verso il rafforzamento del supporto a Kiev, secondo il Wall Street Journal, la Casa Bianca sta valutando anche l’invio di nuovi sistemi di difesa Patriot all’Ucraina. Le forze armate ucraine hanno da tempo chiesto questi sistemi avanzati per rafforzare la protezione contro i missili e gli attacchi aerei russi. La decisione di Trump potrebbe segnare un ulteriore passo nell’impegno degli Stati Uniti, ma l’incertezza rimane. Le scorte di questi sistemi sono limitate, e la tempistica delle forniture potrebbe non essere immediata. Secondo Axios, che cita fonti anonime, Trump avrebbe promesso di consegnare subito 10 intercettori a Zelensky e avrebbe iniziato a parlarne anche con la Germania, che sta valutando l’acquisto di altri Patriot da Washington.

Per la Russia la guerra continua

Da Mosca, la reazione alla ripresa delle forniture è stata dura. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha accusato Washington di non voler davvero promuovere la pace, ma di alimentare la continuazione del conflitto. “La consegna di armi non è in linea con i tentativi di promuovere una soluzione pacifica”, ha dichiarato, affermando che l’Occidente, con il supporto a Kiev, sta solo prolungando la guerra. Il Cremlino ha anche accusato gli alleati europei di essere i principali responsabili del riarmo ucraino, mettendo in discussione la possibilità di una pace duratura.

Ue a supporto di Kiev, pronti 100 miliardi

Mentre gli Stati Uniti tornano a schierarsi al fianco dell’Ucraina, l’Unione europea sta studiando una serie di misure per garantire un sostegno a lungo termine. Secondo Bloomberg, l’Ue sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere la difesa e la ricostruzione dell’Ucraina. Questo fondo potrebbe essere incluso nel prossimo Bilancio settennale dell’Unione, che dovrebbe essere presentato entro la fine del mese. Se approvato, il finanziamento partirebbe nel 2028. Il fondo sarebbe destinato a rafforzare le capacità difensive ucraine e a sostenere la ricostruzione del paese, ma la proposta è ancora in fase di discussione.

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