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Twitter sbarca a Wall Street: 26 dollari ad azione per l’Ipo

A un anno di distanza da Facebook, l’altro colosso dei social network prepara lo sbarco a Wall Street: il prezzo per l’Ipo è stato fissato a 26 dollari, in rialzo rispetto alle indicazioni di pochi giorni fa – La cifra complessiva della raccolta si aggirerà sui 2,1 miliardi di euro – I conti di Twitter sono ancora in rosso: nei primi 9 mesi persi 134 milioni

Twitter sbarca a Wall Street: 26 dollari ad azione per l’Ipo

Wall Street è pronta ad accogliere Twitter. A poco più di un anno di distanza dalla quotazione di Facebook, infatti, anche l’altro colosso dei dei social network compie il suo atteso sbarco in Borsa, al New York Stock Exchange. Il prezzo per l’Ipo, dopo una lunga trattativa tra il board della società e gli investitori istituzionali, è stato fissato a 26 dollari per azione, una cifra superiore sia al prezzo di riferimento indicato un paio di settimane fa (17-20 dollari) sia a quello, già rivisto al rialzo, indicato nei giorni scorsi, tra i 23 e i 25 dollari, grazie alla risposta entusiasta del mercato.

Con questa valutazione, l’offerta di 70 milioni di azioni, tra poche ore, è destinata a raccogliere 1,82 miliardi. Aggiungendo l’opzione per l’acquisto di altri 10,5 milioni di azioni, da esercitare entro 30 giorni, la cifra complessiva salirebbe a 2,1 miliardi di dollari. La valutazione della società, così, si attesta sui 18 miliardi di dollari.

Non è tutto oro, però, quello che luccica, perchè se è vero che Twitter, con oltre 200 milioni di utenti, è il social network più celebre al mondo proprio dopo Facebook, e anche il più usato da celebrità di ogni genere (dal Papa a Obama, passando per Katy Perry, che guida la classifica per numero di followers), è vero anche che i conti della società sono in rosso: Twitter ha chiuso il 2012 con perdite per 79,4 milioni di euro su un giro d’affari di 317 milioni, mentre nei primi nove mesi di quest’anno la perdita è salita fino a 134 milioni, mentre il fatturato si è attstato a quota 422 milioni di dollari.

Quello su cui puntano gli investitori, oltre che la società stessa, sono le prospettive di crescita. Prospettive su cui, però, non tutti sono concordi: Morningstar parla di un aumento dei ricavi del 64% entro il 2015, mentre la stima di Goldman Sachs (una delle banche che curano il collocamento di Twitter) si ferma al 32%. Certo è che proprio il 2015 sarà l’anno della svolta, per i conti del social network, con gli investimenti pubblicitari che, sempre più, saranno dirottati su internet.


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