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Tutti gli occhi sul Qe della Bce ma il bazooka di Draghi ha già portato l’euro ai minimi

Oggi il consiglio direttivo della Bce definisce gli ultimi dettagli del Qe, ormai pronto a scattare, ma i primi effetti si vedono già: euro ai minimi sul dollaro – La Cina frena la crescita – Nuovo colpo nel big pharma – Mps: aumento di capitale da 3 miliardi e Tesoro al 4% – Icbpi: 5 in lizza – Risale Telecom, volano i piccoli della banda larga.

Tutti gli occhi sul Qe della Bce ma il bazooka di Draghi ha già portato l’euro ai minimi

IL CALO DELL’EURO DA’ LA CARICA NEL GIORNO DEL QE. LO STATO AL 4% IN MPS. PECHINO FRENA LA CRESCITA

Il Qe europeo produce i suoi effetti, ancor prima che il bazooka di Mario Draghi spari il primo colpo. L’euro è in discesa per il quinto giorno consecutivo nei confronti del dollaro, toccando livelli che non si vedevano da 13 anni: il cross euro dollaro è 1,1072 contro 1,1170 della chiusura di martedì.

ABBVIE, NUOVO COLPO GROSSO NEL PHARMA

Il rialzo del dollaro pesa sui listini Usa: l’indice Dow Jones è sceso dello 0,58%, S&P 500 -0,42% e Nasdaq -0,26%. Il Beige Book conferma la ripresa in atto nell’economia americana ma segnala che la forza della moneta comincia a pesare sulle società più esposte al mercato europeo. Abercrombie&Fitch, multinazionale del casual cade in ribasso del 10% dopo aver presentato dati del trimestre inferiori alle aspettative, la società avverte che la prima parte del 2015 sarà ancora difficile.

Nuovi fuochi d’artificio nel settore pharma: Abbvie ha acquistato Pharmacyclis, antitumorali, per 21 miliardi di dollari con uno spettacolare sorpasso dell’ultim’ora nei confronti dell’offerta di Johnson & Johnson (17,5 miliardi).

L’EUROPA TORNA A SALIRE NEL GIORNO DEL QE

La discesa dell’euro ha invece fatto da propellente al rialzo delle Borse dell’eurozona. I dati deludenti sull’attività nel segmento dei servizi hanno frenato infatti frenato i listini europei solo durante la mattinata. Piazza Affari ha annullato le perdite della mattinata. L’indice Ftse Mib ha guadagnato ieri lo 0,65% chiudendo a 22.131 punti. In positivo anche il Cac-40 (+0,99%), il Dax (+0,98%), l’Ibex (+0,33%) e il Ftse-100 (+0,44%).

Mercato dei titoli di Stato poco mosso in attesa del vertice odierno della Bce, che fornirà gli ultimi dettagli del Qe ed aggiornerà le previsioni sulla crescita europea. Il rendimento del Btp decennale sale all’1,38% e perde così contatto con i Bonos spagnoli, trattati all’1,34% (-4 punti base). Peggiora la situazione greca. Ieri Atene, alla ricerca dei quattrini da restotuire in settimana al Fmi, ha collocato 1,1 miliardi di titoli a 6 mesi al 2,97%.

PECHINO CONFERMA: NEL 2015 LA CRESCITA SCENDERA’ AL 7% 

Le Borse asiatiche segnano il passo, in attesa delle indicazioni sul mercato del lavoro Usa. Sale di poco Tokyo, rallentano i listini Asia Pacific.

La notizia più importante arriva dal Congresso del Partito Comunista Cinese in corso a Pechino: il premier Li Kequiang ha annunciato che la crescita del Pil nel 2015, l’anno della Pecora, scenderà al 7% dal 7,4% del 2014, già il risultato più basso dal 1989. “Se sapremo mantenere nei prossimi anni questo tasso di sviluppo – ha aggiunto il numero uno del governo – potremo assicurare al Paese il giusto equilibrio tra modernizzazione e crescita del reddito”.

La Borsa di Shanghai è in ribasso dell’1,1%: il nuovo trend allontana la speranza di forti stimoli per l’economia. 

MPS, AUMENTO DA 3 MILIARDI E RAGGRUPPAMENTO AZIONI DA 1 A 20  

Tra i bancari in evidenza Monte Paschi +2,6%. Il consiglio ha proposto ieri sera all’assemblea, convocata per il 14 aprile, di aumentare il capitale fino a 3 miliardi previo raggruppamento delle azioni, in ragione di una nuova ordinaria ogni venti possedute.

La banca ha detto che darà al Tesoro 449 milioni di nuove azioni, al prezzo calcolato come media dei precedenti 10 giorni, come pagamento degli interessi di 243 milioni di euro dovuti sui Monti bond.

Il Tesoro, calcola la banca, avrà post aumento una quota di circa il 4% considerando la attuale capitalizzazione, il nuovo aumento e valori in linea con quelli attuali. Entra nel cda Christian Whamond, direttore di Fintech Europe, in sostituzione del dimissionario David Martinez, primo azionista della stessa Fintech.

CREVAL +7%, CINQUE PRETENDENTI PER ICBPI

La crisi ha colpito duro il sistema bancario italiano, ha sottolineato ieri il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro. “Per la fine dell’anno ci aspettiamo 350 miliardi di crediti deteriorati”, ha detto Nicastro in un’audizione al Senato. “Si tratta di 750.000 miliardi delle vecchie lire, è una cifra impressionante che assorbe moltissimo capitale”. Secondo i dati del Fondo monetario internazionale, le banche italiane hanno circa 330 miliardi di crediti anomali, ossia prestiti che saranno rimborsati in ritardo o per nulla. Questa cifra, che corrisponde a circa un quinto del Pil italiano, è triplicata dal 2007.

Bene in Borsa Unicredit +1,4%, in flessione Intesa -0,1%. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna sale del 3%. Il Cda ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 2 cent per azione per un monte complessivo di 9,63 milioni di euro. L’ultimo dividendo, in carta, era stato distribuito dalla banca sull’esercizio 2011.

In evidenza il Credito Valtellinese +7% dopo le nuove indiscrezioni sulla vendita di ICBPI: le offerte vincolanti dovrebbero pervenire entro il 25 marzo. Al momento ci sono cinque soggetti interessati: Advent-Bain-Clessidra, Bc Partner-Cinven, Permira-Cvc, Lone Star e Hellman&Friedman; i favoriti sarebbero i primi due.  Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 1,3 euro da 1,1 euro, confermando la raccomandazione accumulate. Banco Popolare +1,5%.

Anima Holding brilla con un rialzo del 3,6% che spinge il titolo a 5,22 euro, a un passo dal massimo storico di 5,285 euro segnato il 2 marzo. Ieri mattina UBS ha ribadito la raccomandazione Buy, alzando il target price a 6 euro da 5 euro.

EXXON TAGLIA GLI INVESTIMENTI. ENI -0,5%

I prezzi del petrolio resteranno bassi per un bel po’. Nonostante la pressione al ribasso dell’Arabia Saudita, la produzione dello shale oil americano si sta rivelando più resistente del previsto al calo delle quotazioni. Con queste motivazioni Rex Tillerson, Ceo di Exxon Mobil, ha annunciato il calo degli investimenti del colosso oil.

Intanto i dati sulle scorte settimanali USA pubblicati nel pomeriggio hanno evidenziato un incremento di 10,3 milioni di barili contro i +4,2 milioni stimati. Secco il contraccolpo negativo sul prezzo del petrolio: il Brent perde il 2,3% e scivola a 59,6 dollari il barile. Eni ha ceduto circa mezzo punto a 16,28 euro.

RISALE TELECOM. VOLANO I PICCOLI DELLA BANDA LARGA

Telecom Italia guadagna l’1,7% e chiude sui massimi. Ieri il consiglio dei ministri ha varato il piano per la banda larga che prevede obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 mbt/s al 2020.  Il provvedimento non impone la rottamazione della rete in rame e non prevede il servizio universale.

Reagiscono alla notizia, anche le società quotate che offrono connettività in Italia, come MC-LINK, un soggetto specializzato nei servizi alle piccole e medie imprese tramite fibra ottica, +12%. GO Internet +4,5%.

ALTAVILLA CONFERMA: FCA IN BREAK EVEN NEL 2015

Fca +2,57% a 13,98 euro ha annullato le perdite di martedì. Alfredo Altavilla, responsabile dell’area Emea del gruppo, ha ribadito che il gruppo raggiungerà il break-even operativo nella regione Emea già nel 2015. “In Europa – ha aggiunto – vediamo un mercato marginalmente superiore al 2014 ma di non più dell’1% e quello italiano del 2-3%”.

Tra gli altri industriali da segnalare il nuovo rialzo di Stm +0,91%. Bryan Garnier ha alzato il fair value da 7,6 a 8 euro dopo la presentazione dell’azienda al Mobile World Congress di Barcellona.

MONCLER, PIU’ UTILI MENO DEBITI

Vivace il settore lusso. Moncler + 0,6% a 13,39 euro ha annunciato in serata i dati del bilancio 2014 chiuso con utili netti in crescita a 130,3 milioni dai 76,1 del 2013. I ricavi sono saliti da 580,6 a 694,2 milioni e il risultato operativo è passato da 166,4 a 201,6 milioni. In contemporanea, l’indebitamento finanziario netto è sceso a 111,2 milioni rispetto ai 171,1 del 2013 “principalmente grazie alla generazione di cassa” precisa il comunicato aziendale.

Banca Imi ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 14,2 euro sul titolo. Nel resto del comparto Salvatore Ferragamo chiude in rialzo dello 0,5%. Balzo di Yoox +3,2%. Fa eccezione Luxottica -0,37% nonostante abbia incassato due incrementi di target price da Deutsche Bank (da 48 a 52 euro, hold confermato) e da Kepler Cheuvreux (da 44 a 50 euro, hold invariato). Fidentiis invece ha ridotto la raccomandazione sul titolo da buy a hold, con range di valutazione che passa a 54-55 euro da 45-46 euro.

GLI ANALISTI PREMIANO DIASORIN +4,5%

Sul resto del listino da segnalare gli apprezzamenti per Diasorin +4,5% dopo i risultati. Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 40 euro da 34 euro, confermando la raccomandazione neutral.  Anche Equita Sim ha aumentato il target price a 37,5 da 35,2 euro (rating hold) evidenziando per il quarto trimestre un forte flusso di cassa. Banca Akros (Tp a 40,2 euro da 36,6 euro, rating accumulate) ha apprezzato “la continua capacita’ del gruppo di generare forti flussi di cassa”. Infine, Kepler Cheuvreux ha alzato sul titolo il prezzo obiettivo a 37 euro da 31 euro, confermando il rating hold.

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