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Turismo gay, business da 3 miliardi: Spagna meta preferita, in Italia salgono Puglia e Sicilia

Continua a crescere il volume d’affari del segmento turistico dedicato ai viaggi della comunità glbt: secondo il tour operator di riferimento del turismo gay friendly, il portale Twizz, si tratta di 3 miliardi e 200 milioni di euro l’anno – Gli operatori prevedono opportunità e sviluppi che l’Italia dovrebbe seguire con attenzione.

Turismo gay, business da 3 miliardi: Spagna meta preferita, in Italia salgono Puglia e Sicilia

Nel mondo Mikonos, Gran Canaria, Madrid, Barcellona, Berlino, Santorini, Miami, Vienna, Tel Aviv, le capitali scandinave e l’Islanda. In Italia Gallipoli, Torre del Lago Puccini, la Versilia, ovviamente Roma e Milano ma anche Padova e Noto, in Sicilia. Sono le mete del turismo gay friendly, quelle preferite dalla comunità glbt e il cui giro d’affari è in grande crescita, grazie al fatto che in alcuni Paesi adesso sono consentite anche le nozze (dunque alcuni posti diventano luoghi cult per matrimoni o lune di miele) e al fatto che il turista gay, anche se piuttosto eterogeneo, ha in media una posizione sociale medio-alta e quindi possibilità vacanziere da high-spender.

Grazie al sito di riferimento di questo emergente segmento turistico, il tour operator gay friendly Twizz, è ora possibile quantificare il fenomeno: il volume d’affari in Italia è da 3 miliardi e 200 milioni di euro di fatturato l’anno (nel mondo è pari a 165 miliardi di dollari), pari al 7% del settore turistico italiano, in aumento rispetto al passato, anche se per periodi più brevi ma con diverse partenze nel corso dell’anno. Preferibilmente, secondo i dati comunicati da Twizz, verso Paesi caldi (Spagna e Grecia, appunto) e per quanto riguarda gli uomini nelle città, specialmente Barcellona o Berlino, mentre il sesso femminile preferisce mare e natura.

Si stanno poi creando alcune interessanti nicchie, con grandi margini di crescita per il business, come il segmento luxury (che rappresenta la maggior parte del fatturato a livello mondiale), quello delle crociere specializzate per i gay e quello del turismo degli amanti degli animali domestici, considerando che stando ai dati di Twizz il 59% dei gay possiede un cane ed almeno il 10% lo porta con sé in vacanza.

Per il resto, a parte le mete più di tendenza, non ci sono poi grandi differenze con il viaggiatore “generico”: la maggioranza degli intervistati ha dichiarato di viaggiare per riposarsi dal lavoro e rilassarsi e ad attirare di più i turisti glbt sono fattori come le buone temperature, la cultura, l’enogastronomia e le spiagge. In poche parole il ritratto dell’Italia, se si vendesse meglio come destinazione gay friendly…

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