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Trump sotto impeachment per la seconda volta: ok della Camera

A nove giorni dall’insediamento di Joe Biden, la Camera a maggioranza democratica ha votato l’apertura della procedura d’impeachment contro Trump, accusato di “incitamento all’insurrezione” – Hanno votato a favore anche 10 repubblicani, la risoluzione passa al Senato dove però potrebbe arrivare dopo il 20 gennaio

Trump sotto impeachment per la seconda volta: ok della Camera

Donald Trump ha conquistato un nuovo record storico: è il primo presidente della storia degli Stati Uniti ad essere stato posto sotto impeachment per due volte.

La Camera, a maggioranza democratica, ha infatti votato a favore dell’apertura di una nuova procedura di impeachment dopo quella tentata nel 2019 per le pressioni effettuate sul presidente ucraino affinché aprisse un’indagine su Joe Biden. Hanno votato a favore 232 deputati, tra cui 10 Repubblicani, 197 i voti contrari.

Stavolta l’accusa è ancora pesante: incitamento all’insurrezione per il ruolo giocato dal presidente uscente nell’assalto al Congresso compiuto da centinaia di suoi sostenitori nel corso della manifestazione del 6 gennaio scorso in cui hanno perso la vita 5 persone, tra le quali un poliziotto. 

Le accuse contro Trump però non riguardano solo l’attacco a Capitol Hill, ma si riferiscono anche alle numerose dichiarazioni rilasciate da Trump dopo l’Election Day del 3 novembre. Il Presidente ha ripetuto moltissime volte di ritenere fraudolento il risultato delle elezioni, parlando di brogli mai provati (e anzi sempre smentiti dalle autorità competenti), presentando ricorsi bocciati da tutti i Tribunali interessati e arrivando a minacciare funzionari statali della Georgia affinché truccassero il risultato elettorale “trovando” oltre 11mila voti in suo favore. 

Ricordiamo, che la proposta di incriminazione è stata votata dopo che i Repubblicani hanno rifiutato la richiesta, destinata al vicepresidente Mike Pence, di rimuovere il presidente in carica, utilizzando il 25esimo emendamento. 

Non è ancora detto però che la procedura di impeachment vada a “buon fine”. Dopo il voto favorevole della Camera, la risoluzione dovrà passare al Senato dove dovrà essere approvata con 66 voti su 100. Difficile che il passaggio al Senato avvenga prima del 20 gennaio, giorno in cui è in programma l’insediamento alla Casa Bianca del presidente eletto Joe Biden e del nuovo Congresso a maggioranza democratica, anche perché il Senato è attualmente sospeso e tornerà a riunirsi solo il 19 gennaio.

Anche se è stato posto sotto impeachment, Trump rimarrà dunque in carica fino alla scadenza naturale del suo mandato. A cosa è servito attivare la procedura, dunque? Prima di tutto a dare una risposta politica ad uno degli eventi più gravi della storia democratica degli Stati Uniti. In secondo luogo, se anche il Senato darà voto favorevole all’impeachment, potranno essere stabilite anche delle “sanzioni accessorie”, tra le quali l’incandidabilità di Trump, che non potrebbe dunque correre per le elezioni del 2024 e il taglio del vitalizio che spetta agli ex presidenti. 

Se invece la procedura arrivasse in Senato prima del 20 gennaio a decidere potrebbero essere gli attuali rappresentati. Il Senato oggi è ancora a maggioranza repubblicana, ma diversi parlamentari del GOP hanno già manifestato la loro disponibilità a votare a favore dell’impeachment.  

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