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Trump, riforma fiscale: che effetti ha sulle multinazionali?

La riforma fiscale ed i dazi voluti da Donald Trump segna una delle più profonde revisioni del fisco statunitense degli ultimi decenni ma quale sarà l’impatto sulla catena del valore delle multinazionali che operano negli States? Giornata di studi dello Studio Ludovici Piccone & Partners

Trump, riforma fiscale: che effetti ha sulle multinazionali?

L’impatto della riforma del sistema fiscale statunitense sui possibili scenari di fiscalità internazionale e, in particolare per l’Europa e l’Italia, è stato l’argomento della giornata di studi organizzata dallo Studio Ludovici Piccone & Partners.

I lavori, introdotti da Paolo Ludovici, socio fondatore dello Studio, Marzia Francisci, General Counsel della Camera di Commercio Americana in Italia, e da Jeffrey Owens, Director del WU Global Tax Policy Centre, sono volti ad evidenziare le importanti implicazioni che la prima vera riforma del sistema fiscale americano degli ultimi 30 anni potrebbe avere sulla catena del valore delle società multinazionali e sugli scenari di fiscalità internazionale.

La riforma fiscale approvata dall’amministrazione Trump nel dicembre 2017 segna, infatti, una profonda revisione del codice fiscale statunitense e rappresenta il culmine di un lungo processo che può aprire la strada alle imprese multinazionali per stabilire (o aumentare) la propria presenza negli Stati Uniti o per rimodellare la propria value chain.

A tal fine, il relatore statunitense Patrick C. Costello, Director del Washington External Affairs Council on Foreign Relation, ha analizzato la direttive economiche proprie della presidenza Trump al fine inquadrare la riforma statunitense all’interno di un più ampio quadro fiscale ed economico americano.

Andrew P. Solomon di Sullivan & Cromwell LLP e Sam Maruca di Covington and Burling LLP si sono concentrati, quindi, sulle novità introdotte dalla riforma, sul loro impatto circa l’attuale scenario di fiscalità internazionale e sulle prime reazioni dell’economia americana, a partire dai gruppi multinazionali US.

Le reazioni in ambito internazionale ed Europeo sono state, invece, al centro della sessione presieduta da Tim Brierley, Global Tax Director di SABIC, Vieri Ceriani, Advisor on Fiscal Policies to Italy’s Minister of Economy and Finance e CEO di SOSE, Fred Lo, VP, Global Head of Tax di Yanfeng Global Automotive Interiors, Xavier Oberson, Professore in Swiss and International Tax Law at the University of Geneva e da Zahira Quattrocchi, Group Tax Director del Gruppo Barilla.

Al fine di comprendere come l’attuazione della riforma Trump influirà sul rapporto con le amministrazioni fiscali delle economie emergenti, nonché con il Parlamento europeo, Max Lienemeyer, Head of Unit in charge of Tax Planning Practices della Commissione Europea, Alessandro Denaro, della Commisione Europea, Unit in charge of Tax Planning Practices e Raffaele Petruzzi, Managing Director of the WU Transfer Pricing Center,
Vienna University of Economics and Business, hanno analizzato l’iniziativa della Commissione europea nel settore degli aiuti di Stato.

Tale iniziativa può essere percepita come una sfida alle multinazionali statunitensi che operano in Europa e può svolgere un ruolo nel determinare l’esito delle relazioni tra le parti interessate. Infine considerando che un diverso insieme di regole può causare incertezze e possibili casi di doppia imposizione, Thomas Eisgruber, Head of Department, Taxation of Corporations, International Taxation and Audit, Bavarian Ministry of Finance, Carlos Perez Gomez Serrano, Director of Transfer Pricing Audits, Mexican Tax Administration Service (SAT) e Giammarco Cottani, L&P – Ludovici Piccone & Partners, hanno verificato le problematiche e gli strumenti giuridici disponibili per risolvere le potenziali controversie fiscali internazionali.

Complessivamente, tutti gli argomenti di cui sopra sono stati discussi da rinomati esperti internazionali, che spaziano da organizzazioni internazionali, amministrazioni fiscali, imprese multinazionali, studi privati e sotto l’egida della Filiale italiana del Camera di commercio americana. L’evento è stato caratterizzato da una discussione approfondita delle caratteristiche chiave della riforma fiscale degli Stati Uniti, insieme con la reazione attesa da parte delle multinazionali e delle amministrazioni fiscali.

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