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Trump minaccia nuovi dazi, Borse giù

Il presidente Usa torna alla carica: questa volta nel mirino Argentina e Brasile – Btp nel mirino e spread in risalita – Pioggia di vendite sulle utility

Trump minaccia nuovi dazi, Borse giù

I dati in arrivo dalla Cina, che hanno mostrato una ripresa dell’attività manifatturiera e della domanda interna, hanno consentito un avvio positivo degli scambi anche in Europa. Ma a rovinare l’idillio ci ha pensato Donald Trump, che ha annunciato l’arrivo di nuovi dazi, stavolta a carico dell’acciaio e dell’alluminio prodotto dal Brasile e dall’Argentina.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1201455858636472320

Piazza Affari, che guadagnava in apertura mezzo punto percentuale, cede lo 0,7% circa, Madrid -0,5%. Meno forte l’inversione di tendenza a Parigi (-0,26%). Francoforte -0,08, Parigi +0,06%.

L’avvio positivo era da collegare ai miglioramenti della congiuntura europea. L’indice Pmi sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende della zona euro è salito a novembre per il secondo mese consecutivo a 46,9 da 46,6 di ottobre, meglio del consensus, che si aspettava 46,6. Cresce anche l’indice Pmi della manifattura tedesca, a 44,1 da 43,8. Continua invece a scendere l’attività manifatturiera italiana, che a novembre ha segnato una contrazione per il quattordicesimo mese di fila.

Partenza debole anche per il mercato obbligazionario: il rendimento del Btp decennale sale a 1,35% (+6 punti base). In ascesa di cinque punti anche i tassi del bund. Lo spread sale oltre quota 160 (contro 159 di venerdì).

L’euro è in lieve calo a 1,101 su dollaro.

Petrolio Brent in rialzo dell’1,3% a 61,3 dollari, dal -2% di venerdì. Wti +1,7%. Il ministro dell’energia dell’Iraq ha detto ieri sera che al vertice dell’Opec allargato di questa settimana, si parlerà di tagli aggiuntivi. L’Opec e i suoi alleati intendono aumentare i tagli alla produzione di petrolio e hanno sul piatto un accordo che valga almeno fino a giugno 2020, con l’Arabia Saudita che desidera sorprendere positivamente il mercato in vista della quotazione in Borsa di Saudi Aramco.

Eni +1%, Saipem +1%.

A Piazza Affari editoria in prima pagina. Il titolo Gedi è sospeso in attesa di un comunicato. Venerdì scorso la controllante Cir (+5,92%) ha reso noto che sono in corso discussioni con Exor su una possibile operazione di riassetto dell’azionariato di Gedi, la società editoriale che controlla i quotidiani “La Repubblica” e “La Stampa”, che potrebbero portare “all’acquisizione del controllo da parte di Exor”. Oggi si riunirà il Cda di Cir “per l’esame di tale possibile operazione e all’esito dello stesso saranno fornite al mercato le opportune comunicazioni”.

Non è la sola partita in corso per Exor (+1,38%). È partito stamane l’aumento di capitale di Juventus: +0,55% a 1,28 euro al netto dei diritti.

Sale anche Rcs Mediagroup (+5%). Mediaset +0,3%: il tribunale di Milano ha fissato per il 6 dicembre l’udienza per discutere della richiesta di Vivendi di sospendere l’operazione MediaForEurope dopo il fallimento del tentativo di conciliazione tra le parti.

Positiva Fiat Chrysler: +0,92 a 13,54 euro. Venerdì scorso l’azienda ha chiuso la trattativa con il sindacato United Auto Workers. Azienda e lavoratori hanno trovato un accordo provvisorio per un contratto di lavoro di quattro anni. Intanto l’Ad di PSA Peugeot, Carlos Tavares, ha dichiarato ad Automotive News di riconoscere che dopo la fusione il nuovo gruppo potrà accelerare in Cina.

Positivo il comparto bancario. Si sgonfia però il rialzo di Unicredit (+0,19%) che ha comunicato sabato di aver ridotto la quota nella turca Yapi Kredi Bank a meno del 32%. La novità avrà un impatto positivo sul Common Equity Tier nell’ordine dei cinque punti base.

Salgono FinecoBank (+2%), Intesa Sanpaolo (+1,3%), Nexi (-1,5%) e Poste italiane (+0,6%).

Banca Generali (+1,5%) dovrebbe rientrare nell’indice Ftse Mib dei principali 40 titoli quotati con la revisione trimestrale che sarà annunciata il prossimo 4 dicembre e operativa dal 23. A rischio di esclusione è UnipolSai.

Giù Mps (-3%). Amco, Asset Management Company controllata dal Tesoro per la gestione dei crediti deteriorati, farà un aumento di capitale di 1 miliardo di euro entro l’anno. I proventi dell’operazione saranno utilizzati per l’acquisto dei deteriorati di Carige ma potrebbero essere utilizzati anche per rilevare parte dei crediti problematici di Mps. Ma Bruxelles è perplessa.

In lieve rialzo Atlantia nonostante il possibile downgrade dei rating da parte di Fitch. Un avvertimento arrivato prima della lettera scritta da Luciano Benetton. Aspi per Fidentiis conta per 15 euro sul prezzo di Atlantia: non poco.

Sul listino milanese hanno accelerato al ribasso le utilities come A2A (-1,96%) ed Enel (-1,93%) e Hera (-1,65%). Italgas (-2,28%) ha avviato ha avviato un riacquisto delle emissioni gennaio 2022 e marzo 2024 e nel frattempo ha lanciato un’obbligazione a 12 anni con tasso fisso da 500 milioni.

In ribasso Moncler (-1%), Buzzi (-0,5%) e Leonardo (-2%).

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