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Trump minaccia l’Ue sull’auto, Asia in rosso. Ma l’euro respira con Merkel

Le nuove minacce di Donald Trump sui dazi per il settore automobilistico mandano in tilt le Borse asiatiche e tengono sotto stress l’Europa – L’alleanza Carrefour-Tesco promette una battaglia di prezzi nella Gdo – In frenata le vendite auto – Il ministro Tria in Parlamento illustra i piani di finanza pubblica

Trump minaccia l’Ue sull’auto, Asia in rosso. Ma l’euro respira con Merkel

Dopo una giornata ad alta tensione, Angela Merkel è riuscita a trovare a tarda sera un accordo con il leader bavarese Horst Seehofer, scongiurando il rischio di una crisi di governo. Saranno istituti centri di transito ai confini tra Austria e Germania per accogliere i migranti già registrati in altri Paesi della Ue in attesa di una successiva espulsione.

Stabile stamane l’euro a 1,164 sul dollaro.

I mercati possono concentrarsi su un altro focolaio di crisi: il 6 luglio, infatti, scatteranno i dazi Usa per 34 miliardi sulle importazioni dalla Cina. La pressione di Donald Trump comincia a produrre i primi, rilevanti effetti sul Celeste Impero e sul resto dell’Asia.

Stamane Hong Kong (-3,3%) scivola ai minimi da dieci mesi, l’indice di Shanghai cade ai minimi da 28.

LO YUAN AI MINIMI DA 11 MESI, SOFFRE HONG KONG

Spaventa il nuovo calo dello yuan a 6,70 sul dollaro, a livelli che non si vedevano da 11 mesi. La Banca centrale della Cina per il momento guarda, anche se diventa sempre più probabile un intervento, nel caso i mercati dovessero avvitarsi nel ribasso. In passato, le autorità monetarie di Pechino sono sempre state interventiste in casi del genere.

La Borsa del Giappone scende: indice Nikkei -0,7%. In lieve calo anche i mercati azionari della Corea del Sud e dell’India. Positiva solo Sidney (+0,5%) in attesa delle decisioni della banca entrale: improbabile un ritocco dei tassi.

IL TECH SOTIENE WALL STREET OGGI A MEZZO SERVIZI

Aria di vacanza a Wall Street, dove la seduta odierna terminerà alle 13 (le 19 italiane) in attesa della festa del 4 luglio. Ieri il volume degli scambi è sceso a 6,2 miliardi di dollari (contro una media di 7,3 della sorsa settimana). Dopo una partenza negativa, i mercati hanno risollevato la testa grazie al rally della tecnologia.

L’indice Dow Jones ha chiuso con un rialzo dello 0,15%, S&P 500 +0,31%. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,76%.

In calo Tesla (-2,3%). Elon Musk ha centrato l’obiettivo della consegna di 5 mila vetture Model 3, ma i mercati dubitano che il risultato sia sostenibile nel tempo. Si è intanto dimesso l’ingegnere capo.

GREGGIO, LA PRODUZIONE SAUDITA AI MASSIMI DA 5 ANNI

Il petrolio Brent, ieri in forte ribasso, stamattina rimbalza a 77,9 dollari il barile (+0,7%). Il Wti americano tratta a 73,94 dollari. I dati diffusi ieri nel tardo pomeriggio mostrano che in questo momento molti Paesi Opec non sono in grado di produrre quando sarebbe di loro competenza, a partire dalla Libia, che ha sospeso la produzione. L’Arabia Saudita in giugno ha così dovuto aumentare di molto la sua produzione, come non era mai successo in cinque anni, solo per mantenere la produzione complessiva Opec all’incirca sui livelli del mese precedente.

Ieri a Piazza Affari Eni -0,7%, Saipem -1%.

DAZI AUTO E WTO, DUE SPINE PER L’EUROPA

Anche in Europa ha tenuto banco la contesa a distanza con Donald Trump sui commerci. Il Presidente Usa ha affermato che sui temi commerciali “l’Ue è scorretta come la Cina, solo leggermente meno”, dopo che Bruxelles ha annunciato che se l’inquilino della Casa Bianca imporrà i dazi sulle importazioni di automobili dall’Europa, l’Unione risponderà con tariffe per 294 miliardi di dollari di merci americane. Nel pomeriggio una dichiarazione di Wilbur Ross, il segretario al commercio Usa, ha versato acqua sul fuoco: è “troppo presto per dire se le tariffe doganali sulle auto” proposte dal presidente Donald Trump “verranno approvate ed entreranno in vigore” ed “è molto prematuro” ogni discorso su una possibile uscita degli Usa dalla World Trade Organization.

MILANO -0,92%. NASCE IN EUROPA L’ALLEANZA DEI SUPER

Milano ha chiuso in ribasso dello 0,92% a 21.427 punti dopo aver recuperato dall’apertura in profondo rosso (oltre il 2%) dopo scambi per 2,09 miliardi di euro, in leggero calo rispetto a quelli della settimana scorsa.

Andamento simile nel resto del Vecchio Continente: Parigi -0,88%, Londra -1,18%. I due mercati sono stati il palcoscenico dell’accordo tra Carrefour (-1,11%) e Tesco (-0,23%). I due leader della grande distribuzione hanno siglato un’alleanza sul fronte degli acquisti che promette di innescare una battaglia dei prezzi nei supermarket di tutta Europa.

Francoforte (-0,55%) ha limitato i danni. Peggio Madrid (-0,7%) e Zurigo, sotto di un punto percentuale.

MIGLIORA L’OCCUPAZIONE. APPROVATO IL DECRETO DIGNITÀ

Frena ancora la crescita dell’attività manifatturiera nella zona euro. L’indice finale Pmi a cura di IHS Markit è sceso a giugno a 54,9 da 55,5 a maggio, appena sotto la stima flash di 55,0, il dato resta solidamente sopra la soglia di 50 che separa contrazione da crescita.

Nuovi segnali miglioramento in arrivo dal mercato del lavoro italiano di maggio: gli occupati, permanenti e temporanei, hanno fatto registrare un aumento in parallelo ad una discesa degli inattivi che non ha però impedito un calo del tasso di disoccupazione sotto l’11%, al minimo da agosto 2012. Gli occupati sono cresciuti di 114.000 unità toccando un nuovo record salendo a 23,382 milioni.

Nel mese di giugno il fabbisogno del settore statale è sceso a 3,2 miliardi dagli 8,366 miliardi dell’anno scorso, quando furono erogati 4,785 miliardi per le banche venete. Nel primo semestre dell’anno in corso il rosso si attesta sui 41,2 miliardi, in riduzione di 9,2 miliardi su anno.

Il consiglio dei ministri ha approvato ieri sera il Decreto Dignità. Il nodo della copertura finanziaria ha condizionato il provvedimento che vieta la pubblicità sui giochi d’azzardo e limita le delocalizzazioni. Tra le misure principali c’è soprattutto un pacchetto di articoli per dare un primo colpo al Jobs Act. Nel corso del pre-consiglio al testo del decreto sono stati aggiunti alcuni punti, come la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine con causale (senza, la durata massima viene ridotta a un anno) o l’aumento del 50% all’indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa.

Oggi in Parlamento il ministro dell’Economia Giovanni Tria illustrerà la strategia per la finanza pubblica.

LO SPREAD SI RESTRINGE A 233. BTP AL 2,78%

Chiusura positiva per i Btp che hanno accelerato sul finale di seduta.

Dopo un picco in mattinata a 250 punti base, lo spread Btp/Bund ha stretto nel finale di seduta fino a 233 punti, a nuovi minimi da venerdì 22 giugno. Il tasso sul Btp decennale ha terminato la seduta oltre 10 centesimi sotto il massimo di 2,78%.

AUTO, VENDITE IN FRENATA: GRUPPO FCA -19,2%

Seduta a due velocità per il settore auto: avvio in profondo rosso, ripresa dopo le dichiarazioni distensive di Wilbur Ross.

A Borse chiuse sono usciti i dati sul mercato italiano delle quattro ruote. Le immatricolazioni di auto in Italia a giugno si sono attestate a 174.702 veicoli, in calo del 7,25%, rispetto allo stesso periodo del 2017. Più pesante il calo del gruppo Fiat Chrysler che ha registrato un calo del 19,2%: la quota di mercato si è attestata al 24,95% dal 27,77% di maggio. Il marchio Fiat ha registrato un calo del 30,65%, Alfa Romeo del 22,73%. Nuovo balzo in avanti invece di Jeep (+91,7% per 7.713 veicoli).

In Piazza Affari Fiat Chrysler ha chiuso sostanzialmente piatta a +0,02%. Brembo-2%. Cnh Industrial -1,7%. Debole Ferrari (-1,29%).

TONFO DI RECORDATI: AZIONE CEDUTE CUM DIVIDENDO

Il mercato è stato caratterizzato dal ribasso di alcuni titoli del paniere principale.

Peggio di tutti ha fatto Recordati (-12,45%) sull’onda della cessione del 51,8% a Cvc Capital Partners attraverso la finanziaria di famiglia Fimei e successivo lancio di un’Opa a 28 euro per azione contro una quotazione superiore ai 34 euro di venerdì. . Il titolo, nonostante il crollo, è ancora ben sopra il prezzo dell’Opa fermandosi oggi a 29,82 euro. In serata ’azionista di maggioranza di Recordati, Fimei, ha precisato in una nota che l’accordo siglato con Cvc per la cessione della propria quota implica un prezzo di 28 euro per azione “cum dividendo”.

DI MAIO FRENA MEDIASET: MEGLIO NETFLIX

Mediaset ha chiuso in calo del 3,65% dopo la pubblicazione di un report di Morgan Stanley sui network tv europei in cui il broker esprime una view negativa per lo spostamento degli investimenti pubblicitari sulle piattaforme non tv. A questo fanno eco le parole del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio secondo cui le tv tradizionali hanno i giorni contati.

Prysmian ha chiuso in lettera (-1,75%) nel primo giorno dell’aumento di capitale. I diritti hanno lasciato sul terreno il 4,09%.

Ribassi marcati anche per Stm (-2,04%) e Tim (-1,44%).

FINCANTIERI, NAVAL S’ALLONTANA. GIGLIO SUPER IN CINA

Soffre Fincantieri (-7,45%): pesa la sconfitta in una gara in Australia ma ancor di più lo stallo delle trattative tra Italia e Francia per un’alleanza nella cantieristica.

Giglio ha guadagnato il 10,7%: il titolo è stato sospeso per eccesso di rialzo. I vertici della società si sono dichiarati ottimisti sulla stipula di nuove partnership con i marchi del lusso. Nuovi accordi potrebbero essere annunciati a breve. Il recente contratto siglato con la piattaforma We Chat in Cina, una delle prime del settore, ha rinforzato la presenza del gruppo su quel mercato.

ENERGICA MOTOR E CASTA DIVA CORRONO ALL’AIM

Continua la corsa di Energica Motor Company (+7%), produttore di moto elettriche ad elevate prestazioni, ha concluso un accordo commerciale con il punto vendita tedesco Gooseneck GbR, ubicato nella città di Ulm, una zona ricca di opportunità per la casa modenese. Inoltre, in Germania sono presenti 7.400 punti di ricarica, fattore rende il paese particolarmente allettante per tutte le società che fabbricano veicoli elettrici.

Boom nell’Aim di Casta Diva (+16,05%) sull’onda del successo dell’evento di venerdì a New York “The World Trade Blockchain Summer Edition”, in cui 9 società hanno presentato il loro progetto di Ico (Initial Coin Offering) davanti a una platea di oltre 100 investitori tra business angels, investitori istituzionali, family offices, fund managers, Hnwi (High Net Worth Individuals) e crypto investors.

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