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Trump: “Martedì mi arresteranno, protestate”, si teme una nuova Capitol Hill

Con una serie di post sul suo social personale, Trump ha annunciato il suo imminente arresto e ha chiesto hai suoi sostenitori “Protestate, riprendetevi il Paese”. Si temono nuovi disordini dopo Capitol Hill

Trump: “Martedì mi arresteranno, protestate”, si teme una nuova Capitol Hill

L’assalto a Capitol Hill evidentemente non gli ha insegnato nulla. Nel pomeriggio di oggi (mattina negli Stati Uniti) Donald Trump ha pubblicato una serie di post sul suo social network personale, Truth, che stanno suscitando molta preoccupazione in tutto il Paese. “Martedì mi arresteranno, protestate, riprendetevi la nazione”, ha annunciato l’ex presidente. Subito dopo ha attaccato il procuratore distrettuale di Manhattan che sta indagando su di lui per il caso Stormy Daniels. Secondo le accuse, Trump avrebbe pagato 130mila dollari in nero l’ex pornostar per evitare che rivelasse di aver avuto una relazione con lui. Per il momento, secondo i media statunitensi, sembra probabile che il tycoon venga incriminato, ma su un suo possibile arresto non c’è alcuna certezza. In ogni caso, ha rassicurato il suo legale, Joe Tacopina “si consegnerà alle autorità senza complicazioni se sarà incriminato”. 

I post di Trump

“Fughe illegali di notizie dal corrotto e politicizzato ufficio del procuratore di New York indicano, senza che ci sia nessun reato dimostrato, che il candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti sarà arrestato martedì della prossima settimana. Manifestiamo, riprendiamoci il Paese“, ha scritto Trump sul suo social Truth, definendo il “sogno americano morto”.

“Gli anarchici della sinistra radicale hanno rubato le elezioni e il cuore del nostro Paese. Il crimine e l’inflazione stanno distruggendo il nostro stile di vita”, ha continuato.

A sostenerlo è sceso in campo anche lo Speaker della Camera, il republicano Kevin McCarthy: “Eccoci di nuovo. Uno scandaloso abuso di potere da parte di un radicale ufficio del procuratore che lascia liberi criminali violenti e persegue invece una vendetta politica contro Donald Trump”. McCarthy ha inoltre annunciato che chiederà alle commissioni “rilevanti” della Camera di indagare immediatamente per accertare se “fondi federali sono stati usati per sovvertire la nostra democrazia interferendo nelle elezioni con procedimento politicamente motivati”. 

Pericolo nuova Capitol Hill

II post scomposti di Trump hanno immediatamente riportato alla mente quanto accaduto il 6 gennaio di 2 anni fa a Capitol Hill. L’ultima volta che aveva chiesto ai suoi sostenitori di “riprendersi indietro la nazionale”, questi ultimi avevano assaltato il Campidoglio americano allo scopo di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni del novembre del 2020. “Grande protesta a Washington il 6 gennaio. Siate presenti, sarà pazzesco”, aveva twittato in quell’occasione, per poi invitare i suoi supporter a “combattere come l’inferno”.

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