Edison archivia i primi nove mesi del 2018 con un utile di 87 milioni di euro a fronte di una perdita di 110 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente “grazie alla buona performance della filiera elettrica e delle attività E&P, nonché al contenimento dell’impatto della volatilità legata all’attività di copertura su commodity e cambi”.
Nei nove mesi il gruppo guidato da Marc Benayoun ha realizzato ricavi di vendita pari a 6,52 miliardi, in crescita del 2,6% dai 6,35 miliardi nello stesso periodo del 2017. A primeggiare sono stati i ricavi della filiera idrocarburi, saliti dell’8,7% a 4,279 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2017 in scia all’aumento dei prezzi. Andamento inverso per i ricavi della filiera energia elettrica che nel periodo sono scesi dell’8,6% a 2,742 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2017 principalmente a causa dei minori volumi venduti sul mercato all’ingrosso, in parte compensati dall’aumento dei volumi venduti ai clienti finali.
L’Ebitda si è attestato a 620 milioni, in leggero ribasso rispetto ai 647 milioni dei primi nove mesi del 2017 mentre l’Ebit è aumentato a 235 milioni dai precedenti 84 milioni, grazie soprattutto alla variazione del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity.
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 è salito a 310 milioni dai 116 milioni della fine del 2017.
Parlando del futuro Edison ha rivisto “ulteriormente al rialzo le previsioni di Ebitda per l’intero 2018 che supererà 740 milioni di euro”.
