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Tour, è subito Nibali show: tappa e maglia gialla

Con uno scatto a 1800 metri dal traguardo, lo Squalo stacca tutti i migliori – Cavendish non è partito da York per la spalla malconcia dopo la caduta – Successo di pubblico per il Tour inglese che domani arriva a Londra.

Tour, è subito Nibali show: tappa e maglia gialla

Straordinario assolo di Vincenzo Nibali che stacca tutti negli ultimi 1800 metri e vince a braccia alzate sul traguardo di Sheffield: la maglia gialla è sua al termine di una tappa nervosa, piena di insidie e strappi come una classica delle Ardenne. Un trionfo autorevole quanto imprevedibile in una frazione che ha già visto in prima fila il drappello dei migliori a fare selezione.  L’aria inglese sembra portare bene agli italiani : dopo il successo nel doppio femminile a  Wimbledon  di Sara Errani e Roberta Vinci, l’affondo dello Squalo è stato una formidabile testuggine che ha cominciato a incrinare quella sorta di duopolio Froome – Contador che è il tema centrale e scontato di questo Tour. Dal punto di vista dei distacchi, tutto resta come prima, due secondi sono un’inezia nel corso di una gara di tre settimane peraltro appena all’inizio. Ma a memoria d’uomo  è da anni che non ci ricorda di un’azione simile a quella di Nibali, cioè di uno dei possibili vincitori del Tour, nel corso della seconda tappa. Una dimostrazione di forza e di coraggio, qualità che non mancano al leader dell’Astana, ma che esibite di fronte alla platea del Tour hanno un sapore e un significato tutto particolare.  E’ il guanto di sfida a Froome e a Contador, i due giganti del Tour.

Tappa nervosa, con pochi km di pura pianura, strade belle ma piuttosto strette nei piccoli borghi dello Yorkshire, una folla strabocchevole, un autentico trionfo popolare per il Tour in terra inglese anche se la corsa perde già alla partenza da York uno dei protagonisti più attesi: Mark Cavendish non ce l’ha fatta a superare il trauma della caduta di Harrogate, una notte insonne per il dolore alla spalla, il mesto annuncio dell’abbandono mentre la carovana gialla stava per rimettersi in moto. Per gli inglesi, che già soffrono per la quarantena forzata di Wiggins, davvero un brutto colpo. Via Cavendish, di britannici ne restano in corsa appena tre. Ma uno di questi è Froome, basta e avanza. Ed è proprio Froome che sull’ultima cote della tappa, quella di Jenkin Road, a 5 km dall’arrivo, fa fuoco e fiamme.  Passa primo in cima ma è subito risucchiato dal treno dei migliori guidato da Contador, Rui Costa, Valverde, Mollema, Talansky e lo stesso Nibali. C’è anche Peter Sagan che sogna con una vittoria di agguantare anche la maglia gialla. Ma Sagan non può immaginarsi quel che accadrà tra breve: lo scatto secco e bruciante di Nibali che fa il vuoto. Froome è il primo a mollare. Contador non si danna l’anima più di tanto. Sagan ce la mette tutta trovando alleati in Kwiatkowski e Van Avermaet, ma Nibali –  ben protetto dal compagno Fuglsang – è ormai imprendibile. A un passo dal traguardo il campione d’Italia ha anche il tempo di voltarsi indietro, tirar fuori la linguaccia, alzare pugni e braccia, indicare a due mani il tricolore sul petto (poco importa se è orizzontale invece che verticale): è la sua giornata trionfale. Secondo a due 2” da Nibali è il belga Van Avermaet che precede Kwiatkowski e Sagan. Dovranno passare oltre 14 minuti prima dell’arrivo del gruppo con Marcel Kittel, maglia gialla per un giorno. Con lui, rassegnato, c’è anche Joaquim Rodriguez. Per lui il Tour è già finito. Gli servirà solo da allenamento in vista della Vuelta.

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