Condividi

Tour de France, i bookmaker puntano sul trionfo di Nibali nel tappone pirenaico

Lo Squalo è dato a 5, segue Cadel Evans a 8 – Wiggins è quotato 20. Più gettonato della maglia gialla è il suo “gregario” Chris Froome, secondo in classifica a poco più di 2 minuti – Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde i grandi colli da scalare. Schleck, positivo a un diuretico, decide di ritirarsi

Tour de France, i bookmaker puntano sul trionfo di Nibali nel tappone pirenaico

I bookmaker francesi della Pmu vedono in Vincenzo Nibali il favorito numero uno per il tappone pirenaico di domani che, dopo il riposo di oggi, porterà il Tour da Pau a Bagnères-de-Luchon dopo 197 km attraverso colli che hanno fatto la leggenda del ciclismo: Aubisque, Tourmalet, Aspin e Peyresourde. Nomi che richiamano le grandi cavalcate di Coppi e Bartali, di Bobet e Anquetil, di Merckx e Hinault, di Indurain e Pantani. Su queste ascese, autentico patrimonio del Tour e dell’umanità del ciclismo, Nibali, terzo in classifica a 2’23” da Wiggins, dovrebbe far valere le sue doti di scalatore abbinate a una indiscussa abilità di discesista. E’ la migliore occasione, se non l’ultima, per attaccare la corazzata Sky di “Wiggo” e Froome.

La sua vittoria è data a 5. Dietro di lui c’è Cadel Evans quotato 8. Il vincitore del Tour dell’anno scorso, andato in crisi a La Toussuire, accusa in classifica un ritardo di 3’19”. Finora ha fatto solo qualche allungo più dimostrativo che convincente, troppo poco per rivincere il Tour. A 10 sono dati per domani il belga Jurgen Van den Broeck (quinto a 4’48”) e il giovane francese Pierre Rolland (nono a 8’31”). Pur essendo soprannominato la “locomotiva di Morkhoven, la cittadina vicina ad Anversa dove è nato nel 1983, Van den Broeck non ha finora vinto quasi nulla in carriera, piazzandosi quarto nel Tour 2010 vinto da Andy Schleck dopo la squalifica di Contador. Nel Tour di quest’anno, dove finora davvero poco è accaduto, il belga ha perso minuti più che altro per le cadute. Se non è da podio, può andarvi vicino. Certamente ha più futuro Rolland, promessa ambiziosa del ciclismo transalpino, scalatore di razza, trionfatore nel 2011 all’Alpe d’Huez e quest’anno a La Toussuire, due imprese con cui il ventiduenne francese si candida a essere sempre più protagonista nei prossimi anni.

Bradley Wiggins, che fino a Pau senza molta fatica è stato scarrozzato per le strade di Francia dai suoi potenti scudieri del Team Sky, è atteso a un’altra verifica più probante di quella alpina sulle montagne-hors catégorie come Aubisque e Tourmalet. L’arrivo posto 18 km dopo lo scollinamento del Peyresourde lascia comunque margini di recupero in discesa dove però “Wiggo” è meno audace di Nibali. Una sua vittoria nel tappone pirenaico è quotata 20. Dalla parte di Wiggins c’è sempre la penultima tappa a cronometro di 53 km, una distanza sulla quale può infliggere distacchi importanti all’italiano e ai suoi rivali più temibili. A Bagnères-de-Luchon si potrà comunque saperne di più sullo spessore polivalente di questo atleta, pistard per lungo tempo, che a 32 anni ha deciso di vincere il Tour. Più gettonato di Wiggins per la vittoria di tappa è il suo luogotenente, Christopher Froome, dato a 18. Una quotazione che se non ci fossero di mezzo gli ordini e le gerarchie di scuderia, potrebbe essere anche migliore visto che Froome, trionfatore a La Planche des Belles Filles (quasi 6 km di salita autentica, una delle poche davvero dure fin qui affrontate dal Tour), ha mostrato, anche con lo scatto di lesa maestà sulle rampe de La Toussuire, di essere più forte di Wiggins quando la strada si impenna. Se Nibali, lo “squalo” siciliano, è il favorito della vigilia, Froome sarà di certo l’osservato speciale del tappone di domani. Su cui conta molto tutto il Tour per darsi una svegliata dopo aver sonnecchiato (o quasi) per due settimane. Un Tour fin qui poco combattuto ma agitato ancora una volta nella giornata di riposo da un altro caso di doping: dopo Remy De Gregorio, peraltro uscito di scena per fatti extra-Tour risalenti a un anno fa, il pesce caduto nella rete dei controlli ha un nome altisonante, Frank Schleck, risultato positivo a un diuretico, sostanza che si usa di solito per mascherare altri farmaci proibiti, anche se in realtà questa molecola specifica non compare nella lista rossa. Benché non sia scattata ancora alcuna squalifica da parte dell’Uci, il lussemburghese ha deciso di ritirarsi dalla corsa che l’ha visto sempre ai margini, protagonista atteso ma mai pervenuto, come del resto è avvenuto all’ultimo Giro. Schleck era 12esimo a 9’45” da Wiggins.

Commenta