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Tour: Cavendish, tris da record

Con il successo n. 29 di Montauban il britannico scavalca Hinault e si avvicina al record di Merck, che centrò 34 vittorie, l’ultima delle quali proprio il 7 luglio di 41 anni fa nel Tour del 1975. Van Avermaet sempre maglia gialla

Tour: Cavendish, tris da record

Insaziabile Cavendish al suo terzo sprint vincente su sei tappe: raggiunto ad Angers Hinault fermo a quota 28, il fuoriclasse britannico con il successo di ieri a Montauban, bruciando di potenza Marcel Kittel, ha scavalcato il campione bretone e ora, esattamente nello stesso giorno, il 7 luglio, in cui 41 anni fa Merck vinse la sua ultima tappa al Tour nella crono di Auch, insegue nemmeno troppo lontano il record di 34 vittorie realizzato dal Cannibale.

Quello del fuoriclasse belga sembrava un primato irraggiungibile per gli altri terrestri. Ma ora lo è certamente meno, vista la potenza devastante di Cavendish che ha demolito il monopolio tedesco nello sprint tanto celebrato al Giro con i cinque successi messi insieme dal duo Kittel-Greipel prima di andarsene pensando al Tour. Forse visto il demone che si sono trovati sulle strade di Francia, avrebbero fatto bene a continuare il Giro, dove facevano sfracelli prima di abbandonarlo come disertori.

Cavendish ha compiuto il 21 maggio scorso 31 anni e sta vivendo una delle sue stagioni più belle: con la carica di entusiasmo che gli sta dando questo Tour, ha tutte le possibilità per tentare di raggiungere il record di Merckx. E probabilmente sarebbe già oggi molto più vicino, se non avesse vissuto le ultime due annate in sofferenza alla Etixx-Quick-Step, oggi la squadra di Kittel, dove Cannonball si è subito trovato a disagio.

Poi ci ha messo lo zampino la iella con la tremenda carambola nella volata finale della prima tappa del Tour 2014 proprio davanti a casa sua in Inghilterra. Sta il fatto che Cavendish da tre anni era fermo al bottino di 26 vittorie fissato con il successo a Saint-Amand-Montrond nel Tour 2013 quando correva ancora per il Team Sky, ma aveva già capito che doveva cambiare aria perché la squadra lavorava solo per Chris Froome come l’anno prima per Bradley Wiggins, lasciandolo da solo a preparare le volate.

Quando tutti pensavano che il suo passaggio quest’anno alla squadra sudafricana della Dimension Data fosse il segno che Cavendish avesse imboccato il viale del tramonto, ecco la sua clamorosa resurrezione lui ai vertici mondiali dello sprint, una specialità che in questo Tour presenta un parterre de roi come poche altre edizioni.

Celebrato Cavendish, che oggi potrebbe anche cercare il poker, il Tour si prepara ad affrontare in questo week-end i leggendari Pirenei con una classifica che vede sempre in testa, con un vantaggio di oltre 5 minuti sui migliori, Greg Van Avermaet, il belga della Bmc protagonista della grande impresa di mercoledì a Lorian.

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