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Tour: Cavendish in giallo, paura Contador

Lo sprinter inglese con una volata da cineteca batte Kittel e Sagan conquistando la sua prima maglia gialla e la vittoria n. 27. Momenti di paura per Contador che sbatte la spalla su uno spartitraffico ma senza grossi danni. Tappa senza danni per Aru e Nibali.

Tour: Cavendish in giallo, paura Contador

Riecco il vero Mark Cavendish, con il suo sprint portentoso e spavaldo che rompe mesi di duopolio tedesco con Kittel e Greipel e gli regala oltre che la vittoria n. 27 al Tour – solo Merckx e Hinault hanno fatto meglio – anche la sua prima maglia gialla. Una giornata da incorniciare per Cannonball su un traguardo pieno di storia, quello di Utah Beach, una delle spiagge su cui il 6 giugno 1944 avvenne lo sbarco degli alleati in Normandia. Una volata regale, da cineteca per potenza e scelta delle traiettorie,  su un rettilineo lunghissimo esposto al vento della Manica: Cavendish prima rimonta sulla destra Sagan che era partito lungo, poi sprigionando tutti i suoi watt, fa secco anche Kittel e vince a mani alzate. Sul podio con la sua piccola figlia è festa grande per il fuoriclasse della Dimesion Data che fa incetta di maglie, la gialla tanto inseguita per anni e anche la verde della classifica a punti. Greipel, il Gorilla che ha spadroneggiato al Giro prima di andarsene dopo lo sprint vincente di Bibione, era solo quarto. 

Ma la prima tappa del Tour non è stata solo un emozionante festival dei velocisti. Ha offerto anche momenti di grande suspense quando a 78 km dall’arrivo su uno dei tanti spartiacque, che sono una costante minaccia all’integrità dei corridori, Alberto Contador finiva per terra sbattendo spalla e fianco destro. Il campione spagnolo si rialzava in fretta piuttosto malconcio e con l’aiuto dei compagni e una buona dose di fair-play del plotone poteva rientrare in fretta, cambiando addirittura in corsa una scarpa andata fuori uso per l’impatto. In casa Tinkoff sono ottimisti, il Pistolero è un duro e le abrasioni sono superficiali. Ma che spavento.  Le prima settimana del Tour del resto espone da sempre i ciclisti a queste insidie correndo al Nord su percorsi esposti al vento, con l’intera carovana di ciclisti ancora in corsa che riduce la strada a un autentico budello.  Le prime tappe, se non sono decisive per la vittoria finale del Tour, possono però già offrire molte indicazioni su chi comincia a perderlo. E a correre questo rischio non è stato solo Contador, visto quel che è successo a centro gruppo nella volata finale con una impressionante carambola innescata da un Katusha, il danese Mikael Morkov, che sbattendo sulle transenne ha fatto saltare per aria una dozzina di ciclisti. Ecco perché a fine della prima tappa Aru e Nibali erano contenti: l’importante, in attesa dei Pirenei,  è stare in piedi o meglio in sella evitando brutte botte e fratture.

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