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Totogoverno: Zingaretti in contropiede, Di Maio in fuorigioco

Conte e Zingaretti spiazzano Di Maio: il premier boccia di nuovo Lega e Salvini mentre Zingaretti suggerisce Roberto Fico per Palazzo Chigi

Totogoverno: Zingaretti in contropiede, Di Maio in fuorigioco

La crisi di governo resta in bilico e nessuno sa dire come si chiuderà, ma il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, prova a rimontare e a spiazzare il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, sempre più in difficoltà e ieri scavalcato anche dal premier Giuseppe Conte, che ha messo la pietra tombale sull’alleanza con la Lega di Salvini.

Zingaretti ha fatto sapere ieri che sui 10 punti programmatici dei Cinque Stelle si può discutere ma che serve un segnale di discontinuità nella governance. Tradotto: Conte e Di Maio non possono stare al vertice del nuovo governo ma il Pd è disponibile a lasciare Palazzo Chigi ai grillini nella persona del presidente della Camera, Roberto Fico, l’avversario interno di Di Maio molto apprezzato dalla base. A Conte il Pd offrirebbe la poltrona di ministro dell’Interno al posto di Salvini o quella di commissario europeo.

Ora tocca a Di Maio uscire dall’angolo, ma l’ambiguità mostrata con la Lega, che furbescamente cerca di sedurlo di nuovo offrendogli la poltrona di Palazzo Chigi, gli si sta ritorcendo contro e ieri il discorso di Biarritz del premier Conte, che ha bocciato di nuovo Salvini e la Lega, ha cambiato vistosamente gli umori dei Cinque Stelle. I parlamentari grillini sono a stragrande maggioranza per un accordo con il Pd, anche se Davide Casaleggio resta ambiguo e il patetico guevarista de’ noantri, Alessandro Di Battista, tifa Lega sperando che si vada alle elezioni per tornare in Parlamento.

Il tempo però stringe e il Presidente della Repubblica vuole vedere i fatti entro martedì, salvo imboccare la via che porta prima a un governo di garanzia e poi alle elezioni anticipate. Nelle prossime 48 ore si gioca la sorte della legislatura ma le probabilità di un accordo tra Cinque Stelle e Pd sono cresciute rispetto a venerdì sera e non è ancora detto che, in caso di intesa, lo stesso Giuseppe Conte non possa restare a Palazzo Chigi.

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