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Tim: la Consob si muove, Vivendi attacca

La Consob del neopresidente Mario Nava impone alla società un Cda straordinario per integrare le informazioni ai soci sulla revoca dei consiglieri chiesta dal Fondo Elliott per l’assemblea di martedì 24 aprile. Il gruppo francese: “Elliott vuole smantellare il gruppo, noi abbiamo investito 4 miliardi per rafforzarlo”. Attesa per la decisione del Tribunale

Tim: la Consob si muove, Vivendi attacca

Nella partita fra Vivendi ed il Fondo Elliott entra in campo: la Consob del nuovo presidente Mario Nava, subentrato a Giuseppe Vegas. L’Authority ha richiesto al Cda di Tim di integrare la documentazione a disposizione dei soci per la assemblea del 24 aprile con la richiesta di revoca e nomina di sei nuovi consiglieri avanzata dal Fondo Elliott. Il Gruppo guidato da Amos Genish ha convocato per oggi, martedì mattina, un cda straordinario. E sul sito di Vivendi è stato pubblicato un position paper che sferra un duro attacco al Fondo Usa, ripercorre le tappe della vicenda e difenda la linea adottata dal gruppo francese

La contesa in atto per il controllo di Telecom Italia è stata già analizzata per due volte dall’Authority di Piazza Verdi, sollecitata dai legali del Fondo Elliott: il primo esposto è stato presentato per denunciare l’anomalia delle dimissioni di otto consiglieri Telecom espressi da Vivendi.

Nella seconda segnalazione, il fondo statunitense richiedeva alla Consob di vigilare sulla libertà per gli azionisti di minoranza di esprimersi con il voto nell’assemblea del 24 aprile.

Nel frattempo Tim e Vivendi – primo azionista del gruppo italiano – sono in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato venerdì 13 aprile al Tribunale di Milano contro le decisioni del collegio sindacale, evitando così il voto sulla revoca dei consiglieri. La pronuncia sulla sentenza dovrà necessariamente arrivare prima del 24 aprile.

L’assemblea di fine mese sarà un punto di snodo decisivo per la vicenda che riguarda uno dei più importanti gruppi italiani. Sono stati depositati, in vista del 24 aprile, titoli pari al 68% capitale, il 10% in più rispetto agli ultimi appuntamenti societari. Intanto il proxy advisor american Iss, che già si era espresso a favore della revoca dei consiglieri nominati da Vivendi, ha confermato il proprio appoggio al fondo Usa. Vicino a Paul Singer c’è anche Cassa Depositi e Prestiti, che a inizio mese è salita al 4,2% del capitale.

Nella mattinata di martedì, poco prima del Cda straordinario convocato per l’integrazione della documentazione richiesta dalla Consob, Vivendi ha dichiarato in una nota societaria che “l’obiettivo del Fondo Elliott è lo smantellamento del gruppo, nonostante affermi di sostenere la strategia di Amos Genish. Noi abbiamo visto in Tim del potenziale nascosto, investendo più di 4 miliardi di euro e portando una visione di lungo periodo. Un asset strategico italiano merita ed ha bisogno di un management solido e forte”.

Nella lunga nota pubblicata sul sito del colosso francese delle tlc, si legge che “Telecom Italia ha registrato basse performance in modo cronico, con una storia fatta di investimenti insufficienti e gestione inadeguata”. “De Puyfontaine – prosegue il testo – non sarà presidente esecutivo, assicurando all’attuale Ceo tutto lo spazio di manovra necessario per esercitare efficacemente il proprio ruolo”-

Per Mario Nava quindi si prospetta una prima settimana di lavoro tutt’altro che serena. Il suo insediamento arriva in un momento delicato per i mercati internazionali. Il ruolo della Consob nella vicenda Telecom sarà fondamentale e decisivo per garantire la trasparenza delle decisioni ed il rispetto delle regole.

Nava, che dal 2016 ad oggi ha ricorperto la carica di direttore per la sorveglianza del sistema finanzario e di gestione delle crisi della Commissione europea, ha annunciato di voler mettere in atto una vera e propria rivoluzione, con un programma innovativo che punterà forte sul digitale e sul fintech.

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