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Tim colloca bond da 850 milioni, rendimento del 6,875%. Ma per Moody’s l’outlook è negativo

L’obbligazione in euro con durata 5 anni viaggiava attorno al 7% di rendimento in avvio di asta

Tim colloca bond da 850 milioni, rendimento del 6,875%. Ma per Moody’s l’outlook è negativo

Anche Telecom Italia si butta nell’obbligazionario. Tim ha collocato sul mercato primario un bond da 850 milioni di euro a tasso fisso offerto agli investitori istituzionali, con un rendimento del 6,875%, in calo rispetto al 7% iniziale. La domanda ha di gran lungo superato l’offerta con 2,5 miliardi di richieste.

La data di scadenza del bond è al 15 febbraio 2028, con un prezzo di emissione e un prezzo di rimborso pari al 100%. Sarà collocato alla Borsa del Lussemburgo.

“I proventi della nuova emissione saranno utilizzati per ottimizzare e rifinanziare le scadenze del debito esistente”, spiega una nota del gruppo. “Il regolamento del bond contiene a carico dell’emittente alcuni impegni tipici per operazioni con queste caratteristiche, tra i quali, la limitazione a concedere garanzie sui propri beni ovvero ad effettuare operazioni societarie straordinarie, se non nel rispetto di taluni parametri”.

L’operazione è guidata da Goldman Sachs e Jp Morgan come Global Coordinators e Physical Bookrunners. Bnp Paribas, Credit Agricole, Unicredit, Sumitomo Mitsui Banking Corporation e Mitsubishi UFJ Financial Group sono i joint bookrunners.

Tim colloca bond da 850 milioni, ma per Moody’s l’outlook è negativo

Dopo il collocamento del bond da 850 milioni di Tim, è intervenuta Moody’s Investors Service cha assegnato un rating B1 al bond senior unsecured con un outlook negativo.

I proventi dell’emissione saranno utilizzati per “aumentare la liquidità dopo il rimborso delle obbligazioni MTN senior unsecured da 1 miliardo scadute il 16 gennaio 2023 e per far fronte parzialmente al rifinanziamento delle prossime scadenze nel 2023”, scrive Moody’s in un comunicato aggiungendo che Telecom Italia disponeva di “liquidità adeguata a dicembre 2022, con disponibilità liquide attese per 5 miliardi di euro e 4 miliardi nella linea di credito revolving senior unsecured (RCF) con scadenza 2026”. L’operazione segna il ritorno dell’ex monopolista pubblico al mercato obbligazionario per la prima volta da gennaio 2021, un fatto che “aiuta la gestione della liquidità”.

“L’operazione è leverage neutral e consente a Telecom Italia di anticipare la scadenza dei pagamenti del debito al 2023 in un momento di significative esigenze di rifinanziamento. Tuttavia, a causa delle mutate condizioni di mercato, i tassi di interesse sul nuovo debito senior unsecured saranno probabilmente superiori al debito ritirato, con un impatto negativo sul flusso di cassa”, ha commentato di Ernesto Bisagno, VP-Senior Credit Officer di Moody’s e analista responsabile di Telecom Italia.

L’agenzia poi precisa poi che il gruppo “produrrà probabilmente un free cash flow negativo di circa 200 milioni di euro nel 2023 e ha scadenze significative del debito di circa 9 miliardi di euro nel periodo 2023-24 (comprese le passività IFRS 16)”.

Fitch, invece, ha assegnato al bond un rating atteso di BB-.

Le parole di Labriola (ad Tim)

“Il successo del collocamento del bond di oggi è il risultato dell’azione di profondo cambiamento avviata nel corso dell’ultimo anno. Questa operazione è la prova della fiducia che il mercato ha verso la nostra Azienda”, ha detto l’ad Labriola aggiungendo che “la forte domanda registrata dagli investitori è la migliore risposta all’impegno dimostrato da tutte le componenti operative del gruppo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e dei costanti miglioramenti della gestione”.

“Il finanziamento raccolto rafforza la posizione di liquidità del Gruppo e ci consente di sostenere l’ambizioso piano di investimenti in innovazione e sviluppo tecnologico del Paese”, ha concluso.

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