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Terna, utile in rialzo dell’8,9% e acconto di dividendo

“I risultati dimostrano che è possibile conciliare l’impegno per una rete sempre più efficiente e i risultati economici”: così l’ad Matteo Del Fante ha commentato i conti pubblicati oggi da Terna, che registrano una crescita dei profitti delll’8,9%, dei ricavi del 4,8% e dell’Ebitda del 2,3% – Acconto di dividendo di 7 centesimi ad azione.

Terna, utile in rialzo dell’8,9% e acconto di dividendo

Il cda di Terna ha approvato oggi i conti dei primi nove mesi del 2015 che si sono chiusi con un utile netto di 454,9 milioni, in crescita dell’8,9%. Lo riferisce una nota della società che gestisce la rete ad alta tensione, in cui si dice anche che è stato deciso il pagamento di un acconto del dividendo 2015 di 7 centesimi per azione.

L’Ebitda al 30 settembre è stato di 1,16 miliardi, in crescita del 2,3%. I ricavi dei primi tre trimestri sono invece ammontati a 1,52 miliardi (+4,8%). L’operating cash flow sale a 890,4 milioni di euro (849 milioni di euro nei primi nove mesi del 2014) e l‘indebitamento finanziario netto al 30 settembre si attesta a 6.560,8 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 6.965,8 milioni di euro al 31 dicembre 2014. 

“I primi nove mesi dell`anno confermano la crescita del gruppo”. Così Matteo Del Fante, amministratore delegato di Terna, ha commentato i risultati dei primi nove mesi. Per Del Fante i dati “testimoniano che è possibile conciliare l’impegno per una rete sempre più efficiente, interconnessa e in grado di generare benefici per il paese, con risultati economici e patrimoniali che garantiscano solidità e sostenibilità nel tempo della remunerazione per gli azionisti”. 

Del Fante è anche intervenuto sulla trattativa per l’acquisto della rete elettrica delle Ferrovie dello Stato. “Stiamo trattando con Ferrovie e siamo molto avanti, concluderemo entro l’anno”, ha detto il manager dopo aver ricordato la recente decisione dell’Autorità sui circa 8.000 chilometri di rete ad alta tensione di Fs. L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico ha infatti fissato in 674 milioni il valore dell’asset che il governo ha deciso debba entrare a far parte della rete nazionale di trasporto. Ferrovie aveva stimato l’asset 970 milioni. La trattativa si chiuderà in poche settimane, Terna e Fs stanno solo negoziando il prezzo finale.

A inizio pomeriggio il titolo di Terna in Borsa viaggia poco sopra la parità a 4,656 euro per azione. 

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