Condividi

Terna chiude il suo miglior bilancio: utile a 595 milioni, +9,4%

Approvato dal Cda il bilancio definitivo 2015 chiuso con ricavi per la prima volta superiori a 2 miliardi, a conferma dei dati preliminari diffusi in febbraio. Del Fante: “L’acquisizione della rete Fs ci consolida come leader tra i gestori di rete europei”. In calo i costi operativi al netto dell’incorporazione del gruppo Tamini. Investimenti in linea con il piano di sviluppo della rete

Terna chiude il suo miglior bilancio: utile a 595 milioni, +9,4%

Terna conferma una anno in forte crescita e chiude il miglior bilancio della sua, sia pur recente, storia. La società guidata da Matteo Del Fante ha approvato i conti definitivi del 2015 che confermano in pieno i dati preliminari diffusi in febbraio: per la prima volta il gruppo supera i 2 miliardi di ricavi (2,082 per l’esattezza in rialzo del 4,3%)  mentre l’ebitda viaggia a 1,539 miliardi e l’utile sale a 595,5 milio con un balzo del 9,4% sul 2014. Numeri che consentono di distribuire un dividendo di 20 centesimi agli azionisti (7 già pagati in acconto e 13 a saldo in giugno). 

“I risultati del 2015 confermano il trend di solida crescita del gruppo – commenta con soddisfazione l’Ad Matteo Del Fante –  che, grazie anche all’operazione di acquisizione della rete in alta tensione di Ferrovie dello Stato conclusa nel dicembre scorso, consolida il proprio ruolo di leader tra i gestori di rete europei. Il nostro impegno proseguirà nello sviluppo delle Attività Regolate, con la realizzazione di infrastrutture per il trasporto dell’elettricità, nonché sulle Attività Non Regolate e sulla razionalizzazione dei processi e dei costi operativi. A livello di sistema, inoltre, la continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, oltre al lavoro di ottimizzazione delle attività di dispacciamento, consentiranno di generare ancora consistenti risparmi per famiglie e imprese ed evidenti benefici ambientali, grazie ad una sempre maggiore integrazione della produzione da fonte rinnovabile”.

Ricavi in crescita e costi operativi in calo

I ricavi del 2015 sono saliti di 85,7 milioni di euro (+4,3%) rispetto al 2014. L’incremento, spiega una nota del gruppo, è legato alle Attività Regolate per 26,8 milioni di euro e alle Attività Non Regolate per 63,1 milioni di euro; quest’ultima variazione è dovuta sostanzialmente ai ricavi realizzati dal Gruppo Tamini (62,5 milioni di euro) che nell’esercizio precedente partecipava ai risultati di Gruppo solo a partire dalla data di acquisizione del 20 maggio 2014.     
I costi operativi si attestano a 542,9 milioni di euro, in aumento di 38 milioni rispetto al 2014.  L’incremento riflette l’incorporazione del Gruppo Tamini (circa 62,4 milioni di euro) al netto della quale i costi operativi si riducono di circa 24,4 milioni di euro.
L’aumento dell’Ebitda è principalmente dovuto alle Attività Regolate (+62,9 milioni di euro) mentre l’Ebitda margin passa dal 74,7% del 2014 al 73,9% del 2015, “principalmente per effetto del consolidamento del Gruppo Tamini”.

Gli ammortamenti e svalutazioni dell’esercizio risultano pari a 516,8 milioni di euro, superiori di circa 36,2 milioni di euro rispetto al 2014, essenzialmente per l’entrata in esercizio di nuovi impianti e per programmi di dismissione definiti a fine esercizio.

L’Ebit (Risultato Operativo) risulta pari a 1,022miliardi (+1,1%).
Gli oneri finanziari netti dell’esercizio, pari a 141,1 milioni di euro, “rilevano un incremento di 13,2 milioni di euro rispetto ai 127,9 milioni di euro del 2014, dovuto principalmente ai costi connessi all’operazione di Liability Management conclusa con successo il 20 luglio 2015”.

Meno Ires, investimenti in linea 

Il risultato ante imposte si attesta a 881,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto agli 883 milioni di euro dell’esercizio precedente.

Le imposte sul reddito a carico dell’esercizio sono pari a 286 milioni di euro e si riducono rispetto all’esercizio precedente di 52,5 milioni di euro (-15,5%) essenzialmente per effetto della riduzione dell’aliquota IRES al 27,5% dall’1 gennaio 2015 a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale della Robin Hood Tax e della deducibilità del costo del personale a tempo indeterminato ai fini IRAP introdotta dalla Legge di Stabilità 2015 a partire dall’anno in corso. Pertanto il tax rate dell’esercizio si riduce, passando dal 38,3% del 2014 al 32,5% del 2015.

Gli investimenti complessivi di Gruppo sono in linea con i piani di Sviluppo della Rete di trasporto nazionale e con il Piano Strategico e si attestano a 1,103 miliardi, rispetto ai 1,096 miliardi 2014.

In particolare si segnalano gli investimenti relativi alla prosecuzione delle attività per la realizzazione di tre elettrodotti strategici per il sistema: “Foggia-Villanova”, “Sorgente-Rizziconi” e “Udine Ovest-Redipuglia”. Continuano inoltre le attività sulle interconnessioni con Francia e Montenegro e sono stati completati i lavori di realizzazione, e sono attualmente in corso le prove, dei compensatori sincroni in Sicilia, presso le stazioni elettriche di Favara e di Partinico, che entreranno in esercizio nel corso del 2016.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2015 si attesta a 8,002 miliardi, rispetto ai 6,965 miliardi a fine 2014, “principalmente per effetto degli investimenti effettuati e dell’acquisizione della rete elettrica in alta tensione di Ferrovie dello Stato, completata a fine 2015”. Il patrimionio del gruppo sale da 3,092 miliardi a 3,320 miliardi. In chiusura d’anno i dipendenti del Gruppo sono 3.767, inclusi i dipendenti del Gruppo Tamini.

 La capogruppo Terna Spa

Terna chiude il 2015 con ricavi pari a 1, 89 miliardi (+0,7%). I costi operativi ammontano a 427 milioni (-76 milioni), di cui 37 milioni di euro relativi agli accantonamenti effettuati nel 2014 nell’ambito del piano di ricambio generazionale su base volontaria. 

L’Ebitda (Margine Operativo Lordo) si attesta a 1,373 miliardi pari al 76,3% dei ricavi (71,9% nel 2014), in aumento di 88,8 milioni di euro (+6,9%) rispetto al dato del 2014. L’Ebit (Risultato Operativo) si attesta pertanto a 917,4 milioni (+6,9%). L’utile netto dell’esercizio si attesta a 527,1 milioni (+17%).   

Sostenibilità

Il  Rapporto di Sostenibilità 2015, redatto secondo le linee guida GRI-G4 vede Terna in posizione di leadership nel settore Electric utilities dell’indice Dow Jones Sustainability. Tra gli altri risaultati significativi la riduzione dell’8,5% dell’intensità carbonica (il rapporto tra emissioni di CO2 e ricavi, dato che in questo caso evidenzia un’incrementata capacità di sviluppo sostenibile delle attività), i circa 100 km di vecchie linee dismessi e circa il 92% dei rifiuti riciclati, la diminuzione del tasso di frequenza di infortuni, oltre che l’aumento delle ore di formazione pro-capite (56 ore per ogni dipendente, in crescita rispetto alle 43 del 2014). Nel corso del 2015 Terna, in totale, ha erogato circa 191.000 ore di formazione, raggiungendo circa il 97% dei dipendenti del Gruppo. 

Fra le novità del 2016 l’entrate in esercizio, il 31 gennaio, dell’elettrodotto a 380 kV “Villanova-Gissi”. Terna, infine, è l’unica Società italiana inserita nella Gold Class del Sustainability Yearbook 2016 RobecoSAM pubblicato a gennaio 2016.

Commenta