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Tenaris crolla in Borsa: incriminato in Argentina l’ad Rocca

L’incriminazione riguarda presunte tangenti pagate per ottenere contratti dal governo della ex presidente Cristina Fernandez Kirchner – l’Ad si difende: “Non sono coinvolto” – Il cda di Tenaris gli dà fiducia e conferma il suo sostegno al manager

Tenaris crolla in Borsa: incriminato in Argentina l’ad Rocca

Titolo Tenaris in grossa difficoltà in Borsa. Dopo aver perso l’11% a New York, il maggior calo intraday dall’agosto del 2011, a Milano le azioni hanno aperto le contrattazioni con un ribasso del 9,2% a 10,65 euro, tornano sui livelli dell’aprile 2016. Un’ora dopo il titolo prova a recuperare, portandosi a 11 euro in calo del 6,22%.

A scatenare le vendite le notizie arrivate dall’Argentina sull’indagine in corso relativa ai presunti pagamenti effettuati dal gruppo Techint, controllante di Tenaris, nel 2008 a un funzionario del Governo argentino.

Scendendo nei dettagli, la vicenda è nota come “caso Notebooks” e riguarda presunte tangenti pagate dalla società italo-argentina per ottenere contratti dal governo della ex presidente Cristina Fernandez Kirchner. Le autorità, secondo quanto riportato dai media argentini, hanno congelato 4 miliardi di pesos di attivi (104 milioni di dollari). Nell’ambito dell’inchiesta i giudici hanno deciso di incriminare ufficialmente il presidente e amministratore delegato, Paolo Rocca, insieme a decine di imprenditori e politici. Il magistrato ha stabilito che il manager non può lasciare il Paese in attesa degli sviluppi giudiziari.

Il cda di Tenaris, attraverso una nota diffusa in mattinata, ha confermato il pieno sostegno a Paolo Rocca come presidente e Ceo della società. I consiglieri hanno “chiesto a Rocca di continuare a difendersi col pieno supporto del consiglio”.

“Non sono stato coinvolto nei pagamenti, non li ho autorizzati e non ne ero a conoscenza”, ha dichiarato Paolo Rocca al media locale Perfil.

 

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