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Telecom: vicina cessione Argentina, no a fusione con Oi

Il titolo Telecom Italia sale a Piazza Affari in vista del via libera, atteso a giorni, dell’authority delle telecomunicazioni argentina all’acquisizione da parte di Fintech del controllo su Telecom Argentina – Intanto la società ha comunicato l’intenzione di non proseguire nelle trattative per la fusione tra la controllata brasiliana Tim Brasil e Oi.

Telecom: vicina cessione Argentina, no a fusione con Oi

Si avvicina la cessione di Telecom Argentina, che secondo i piani avverrà entro quest’anno, e la notizia piace ai mercati. Il titolo Telecom Italia sale infatti a Piazza Affari in vista del via libera dell’authority delle telecomunicazioni argentina all’acquisizione da parte di Fintech del controllo su Telecom Argentina. A mezzogiorno l’azione avvicina gli 0,9 euro guadagnando il 2,77%, in mercato – quello del Ftse Mib – che avanza dell’1,9%.

Il via libera dell’authority è dunque atteso a giorni, dopo che lo scorso ottobre lo stesso ente aveva invece espresso un parere contrario. Nel novembre 2013 Telecom aveva già stipulato gli accordi per il trasferimento delle quote, valorizzate 960 milioni di dollari. Per Telecom si tradurrebbe in un incasso ulteriore di 630 milioni, dopo aver già messo in portafoglio 330 milioni di dollari.

Intanto Il Sole 24 Ore torna a parlare della trattativa per la cessione Inwit, dicendo che riprendono quota le probabilità di una cessione a EiTowers (che offre 5 euro per azione per il 29,9% del capitale) rispetto a Cellnex (la cui offerta sarebbe per il 45% del capitale ma a un prezzo di 4,3 euro per azione, possibilmente rivedibile al rialzo). Le offerte vincolanti devono essere depositate entro l’11 marzo.

Intanto oggi Tim ha anche comunicato a LetterOne l’intenzione di non proseguire nelle trattative per una fusione tra la controllata brasiliana e Oi nel Paese sudamericano. Lo comunica una nota di LetterOne: l’obiettivo della società di investimento guidata dal magnate russo Mikhail Fridman era quello di creare un nuovo soggetto fondendo Oi e Tim Brasil e favorendo dunque il consolidamento nel mercato. Nella nuova entità, Tim avrebbe avuto una quota di minoranza pari al 34 per cento.

“Ci sono state – si legge nel comunicato di LetterOne – trattative con molti stakeholder in Brasile, e anche con Tim, e per questo L1 Technology ringrazia tutti per l’interesse dimostrato”. L1 Technology, prosegue la nota, è stato informato da Tim sul fatto che la società “non vuole procedere in ulteriori discussioni al fine di arrivare a una fusione tra Oi e Tim in Brasile”.

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