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Telecom: +10% dei ricavi nel primo semestre. Verso rafforzamento in America Latina

Il 34% del fatturato proviene da Brasile e Argentina – Il risultato netto è negativo per 2.013 milioni – Escludendo, pero’, l’impatto della svalutazione di asset non correnti, sarebbe positivo e “sostanzialmente allineato” a quello della prima metà del 2010 – Bernabè: “Confermata la validità della strategia di continuo rafforzamento in America Latina”

Telecom: +10% dei ricavi nel primo semestre. Verso rafforzamento in America Latina

Telecom Italia ha archiviato la prima metà del 2011 con un risultato netto negativo per 2,013 miliardi di euro, in calo di 3,224 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1,211 miliardi). Ma dalla società fanno sapere che, escludendo l’impatto negativo della svalutazione dell’avviamento, l’utile ammonterebbe a 1,169 miliardi. Una cifra “sostanzialmente allineata” con quella del primo semestre 2010. Notizie migliori arrivano dal fronte dei ricavi, a quota 14,543 miliardi (realizzati pr il 34% in Brasile e Argentina), in aumento del 10% su base annua.

“Le svalutazioni di attività non correnti – spiega Telecom – sono pari a 3,182 miliardi a seguito della svalutazione dell’avviamento attribuito alle attività domestiche. La valutazione, nel rispetto della specifica procedura di cui il gruppo si è dotato, ha principalmente tenuto in considerazione il deterioramento del contesto dei mercati finanziari riguardo all’andamento dei tassi d’interesse”.

L’Ebitda del periodo gennaio-giugno è di 5,977 miliardiin crescita del 4,3% e con un’incidenza sui ricavi del 41,1% (era 43,4% nello stesso periodo del 2010). L’Ebit è negativo per 51 milioni, per una riduzione di 2,932 miliardi. L’Ebit organico è di 3,174 miliardi, con un incremento del 4%. Il flusso di cassa della gestione operativa è di 2,512 miliardi e aumenta di 360 milioni rispetto al primo semestre 2010, “grazie al positivo apporto dei mercati domestico e Brasile nonché per l’ingresso nel perimetro di consolidamento della business unit Argentina”.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno è di 31,119 miliardi, in calo di 349 milioni rispetto al 31 dicembre dell’anno scorso. Il miglioramento della generazione di cassa operativa, insieme all’incasso di 386 milioni per la cessione della partecipazione in Etecsa, “ha ampiamente garantito la copertura dell’esborso relativo al pagamento dei dividendi (1,325 miliardi, di cui 1,183 miliardi distribuiti dalla capogruppo) e degli acquisti di azioni che hanno consentito nel primo semestre l’aumento dell’interessenza economica di Telecom nella business unit Argentina dal 16,2% al 21,1%”.

“Il riposizionamento verso mercati con migliori prospettive di crescita permette al gruppo di chiudere il semestre con 14,5 miliardi di euro di ricavi – ha commentato il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè – di cui il 34% proveniente da Brasile e Argentina. Inoltre, il trend dei ricavi domestici sta migliorando grazie, in particolare, alla stabilizzazione dei prezzi sul comparto mobile e alla difesa del valore della base clienti sul comparto fisso”.

“In un quadro macroeconomico e finanziario sempre più complesso – ha aggiunto – il gruppo ha riportato una solida generazione di cassa grazie anche al miglioramento dell’efficienza soprattutto sul mercato domestico. I risultati del periodo confermano nuovamente la validità della strategia di continuo rafforzamento in America Latina, coronata anche dal successo della migrazione di Tim Participacoees al Novo Mercado. I ricavi del gruppo crescono del 10% spinti dalla performance internazionale e dal recupero di competitività e valorizzazione del business domestico”.

Quanto all’andamento del gruppo nel 2011, la società sottolinea che “gli obiettivi legati ai principali indicatori economici, cosi come definiti dal piano industriale 2011-2013, prevedono l’intero anno ricavi ed Ebitda organici sostanzialmente stabili rispetto al 2010 (considerando la business unit Argentina consolidata per 12 mesi)”. Gli investimenti industriali saranno di circa 4,8 miliardi, escludendo l’impatto derivante dalla partecipazione alla gara per l’uso delle frequenze mobili sul mercato domestico.

L’indebitamento finanziario netto sarà pari a circa 29,5 miliardi a fine anno. Quello aggiornato al 30 giugno 2011 totalizza 31,1 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 31,4 aggiornati al 31 dicembre 2010. Il cda ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia Audit and Compliance Services. Una fusione che “risponde a una logica di revisione degli assetti di control governance del gruppo, concentrando nella capogruppo attività ed expertise in materia di controlli interni”, e avverrà dopo l’acquisizione della totalità delle quote della società da incorporare, “attualmente detenute nella misura del 18,18% da Telecom Italia Media”. L’operazione dovrebbe essere completata entro l’anno.

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