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Tassi, la Fed pronta al ribasso: oro su, dollaro giù

Immediata la reazione dei mercati alle mosse di Powell – Comincia la corsa al dopo Draghi in Bce – Aria di pace in Tim e maxi-commessa per Leonardo

Tassi, la Fed pronta al ribasso: oro su, dollaro giù

La Federal Reserve apre la porta al primo ribasso dei tassi dal 2008: scende il dollaro salgono le Borse, corre l’oro e le obbligazioni Usa scivolano ai minimi del 2016. Ecco, in sintesi, l’effetto dei segnali lanciati dalla banca centrale Usa che ha rimosso l’aggettivo “paziente”dalla sua comunicazioni sui tassi sottolineando che “le incertezze” del quadro macroeconomico  suggeriscono di prepararsi ad agire per sostenere l’economia. 

Prima Draghi, poi la Federal Reserve. Stamane infine la Bank of Japan che ha lasciato invariati in tassi, dicendosi pronta a usare tutti gli strumenti a sua disposizione per sostenere l’economia del Paese. Le banche centrali, in modo coordinato, sono impegnate al massimo nella svalutazione della moneta per smuovere l’inflazione e scacciare l’ombra della recessione in attesa che l’incontro in Giappone tra Donald Trump e il presidente Xi, oggi in Corea del Nord, segni una svolta nella partita dei dazi. 

FED MENO “PAZIENTE”. DECENNALE USA SOTTO IL 2%

I mercati, per ora, reagiscono così.

  • Da segnalare il balzo in avanti dell’oro, trattato stamane i 1.383 dollari l’oncia, ai massimi dal 2014. Il calo dei tassi favorisce gli acquisti, sostenuti dalla fuga dal dollaro che vuole una valuta debole per sostenere l’export. 
  • La moneta statunitense scende, a 107,7 su yen, minimi da inizio 2018. Cross dollaro/renminbi cinese a 6,87, minimo dell’ultimo mese. Cross dollaro/won coreano sui minimi dell’ultimo mese e mezzo a 1.165 (-1%). 
  • L’euro si apprezza a 1,127 su dollaro, +0,4%. Anche la sterlina, si sta apprezzando su dollaro, a 0,788.
  • Il rendimento del Treasury Note a dieci anni, scende sotto la soglia psicologica del 2%, stamattina siamo a 1,98%, minimi da fine 2016.

BORSE CINESI IN VOLO, LA BOJ PER ORA STA FERMA 

  • Il Toro stamane galoppa nelle Borse cinesi. L’indice Csi 300 di Shanghai e Shenzhen guadagna il 3,2%. In salita anche Hong Kong e l’Australia. 
  • La Borsa del Giappone si avvia a chiudere in rialzo dello 0,7%.
  • Le parole di Powell non hanno sorpreso i mercati Usa. Ieri il Dow Jones è salito dello 0,15%, S&P500 +0,30%. Nasdaq +0,42%.
  • Sale anche il petrolio Brent, in rialzo dell’1,5% a 62,7 dollari il barile. Le scorte di greggio degli Stati Uniti: la scorsa settimana sono scese di 3,1 milioni di barili . 
  • A Milano contrastati Eni +0,3%. Saipem +0,8%. Tenaris -0,8%.

WEIDMANN SI SCOPRE COLOMBA

Seduta all’insegna della cautela ieri per l’azionario europeo in attesa delle decisioni della Fed. Secondo Reuters almeno sei membri del consiglio direttivo della BCE sono stati colti di sorpresa dalle dichiarazioni di Mario Draghi a Sintra. Pare che il presidente si sia spinto avanti in autonomia, dando per scontate, cose che non sono mai state discusse in modo ufficiale negli organismi direttivi della banca centrale. Ma super Mario può permetterselo. 

Oggi, tra l’altro, entra nel vivo il negoziato sulle nomine europee, compreso un primo contatto per la successione di Mario Draghi. Tra i candidati spicca il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che cerca di superare la diffidenza deI Paesi del sud Europa. Non a caso, in un’intervista di ieri a Die Zeit, ha messo da parte l’ostilità contro il programma Omt.

È improbabile, secondo le indiscrezioni di Bruxelles, che la Commissione Ue raccomandi già la prossima settimana l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per l’alto debito perché prima vuole aspettare le misure proposte da Roma su come rispettare le norme europee.

PIAZZA AFFARI AL TOP D’EUROPA, SPREAD A 241

Piazza Affari è stata la Borsa migliore con un rialzo dello 0,41% a quota 21.221,38 punti.

In terreno positivo anche Parigi + 0,16%. In rosso Francoforte -0,19%. In Germania i prezzi alla produzione, registrano in maggio un calo dello 0,1% su mese, +1,9% su anno. Il dato è sotto le attese, conferma lo scenario di bassa inflazione.

Londra -0,53%. L’inflazione UK in maggio si è mantenuta al di sotto degli obiettivi fissati dalla Banca d’Inghilterra. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% su base mensile e del 2,0% sui dodici mesi. 

Il Btp ha chiuso poco mosso una seduta di assestamento dopo il rally innescato dalle parole di Draghi a Sintra.

  • In chiusura lo spread è a 241 punti base, con un minimo intraday a 234 dai 243 della vigilia.
  • Il tasso del decennale si attesta in area 2,12%, invariato dall’avvio e dopo aver chiuso a 2,11% la seduta precedente.
  • In lieve discesa anche il titolo a 2 anni. Leggermente positivo il trentennale.
  • Il Bund tedesco oscilla intorno a -0,29% di rendimento.

ARIA DI PACE IN TIM , PAUSA PER LE UTILITIES

A Piazza Affari tiene banco Telecom Italia +0,76% dopo aver registrato un balzo fino al 5%. Secondo Bloomberg i due principali azionisti, il fondo Elliott e il gruppo media francese Vivendi avrebbero trovato un accordo per metter fine alla guerra. Sale anche la risparmio, che lunedì prossimo 24 giugno staccherà un dividendo di 2,8 centesimi (yield 6%).

Inwit +1%, chiude sul nuovo record storico.

Prese di beneficio sulle utility: Enel -1,7%, Snam -0,5%, invariata Hera. Il consiglio di amministrazione ha autorizzato l’emissione di obbligazioni fino a 500 milioni di euro. 

FA IL PIENO IL BOND SENIOR DI UNICREDIT

Il calo dello spread ha invece aiutato le banche. In testa le ex Popolari: Banco Bpm + 4,19 davanti a Ubi +2,83% e Bper + 1,87%. 

Bene anche i Big. Unicredit +1,8%: ha ricevuto ordini pari a 4,3 miliardi di euro per il bond senior dell’importo di 1,25 miliardi con scadenza a 6 anni e richiamabile (callable) dopo 5 anni. È il primo di questa tipologia ad essere emesso da una banca europea. Intesa Sanpaolo +1,7%.

Nel gestito Azimut +0,7%. Anima +7%. Più di 30 senior manager della società, tra cui le figure di apice hanno recentemente acquistato complessivamente oltre 290.000 azioni sul mercato, per un controvalore di oltre 780.000 euro.  

MAXI COMMESSA PER LEONARDO. ESORDIO BOOM PER ELES

Spunti di rilievo tra gli industriali:

  • StMicroelectronics +2,3%. Morgan Stanley avvia la copertura con il giudizio Overweight.
  • Leonardo +0,5%. La partecipata al 50%, ATR, ha ricevuto una commessa da 1,7 miliardi di dollari.
  • Prysmian +2%, ha firmato un contratto da 140 milioni di euro per la realizzazione di collegamenti di nuovi parchi eolici alle reti di terraferma in Germania.
  • Debutto record all’Aim per Eles +99.47%. La società si occupa della produzione di apparecchiature per il test e il controllo dell’affidabilità della microelettronica, principalmente dei semiconduttori,  
  • Cnh Industrial +1,5%. Deutsche Bank alza il giudizio a Hold, quello di prima era Sell.  

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