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Tassi: la Fed conferma la stretta con 2 aumenti, la Bce più graduale. Nel 2022 il Nasdaq ha perso il 27%

I verbali dell’ultima riunione della Fed confermano la linea restrittiva sui tassi, a cui la Bce si accoda in modo più morbido – Il bilancio 2022 del Nasdaq è il peggiore della storia

Tassi: la Fed conferma la stretta con 2 aumenti, la Bce più graduale. Nel 2022 il Nasdaq ha perso il 27%

No news, good news. La pubblicazione dei verbali della riunione della Fed del 3/4 maggio non ha portato novità di rilievo: tutti d’accordo su due aumenti di mezzo punto nei prossimi vertici, ma anche, se necessario, ad adottare una linea più dura: nell’urgenza di combattere l’inflazione, la Fed potrà anche decidere di arrivare in futuro a una politica apertamente definita “restrittiva”, vale a dire che si spinga oltre la soglia di tassi neutrali. Un messaggio severo, ma niente di nuovo rispetto alle dichiarazioni degli ultimi giorni. E Wall Street, ormai abituata alle cattive notizie, ha reagito al rialzo. Ma non fatevi illusioni: Ed Yardeni, un economista molto seguito anche dagli stessi membri della Federal Reserve, ha scritto che il Toro non si farà vedere a Wall Street per parecchio tempo: “Ci aspettiamo ancora di vedere un nuovo record nell’S&P 500, ma non prima della fine del prossimo anno”.

Intanto, è in aumento la possibilità di una recessione, dal 30 al 40%. Ancor più negativa l’analisi di Sequoia Capital: “Le aziende – si legge in un messaggio ai clienti – devono attrezzarsi per superare la prova della recessione. In particolare, si preparino a tagliare investimenti in marketing, pubblicità e pure in ricerca”.

Asia ferma, la Corea alza i tassi

Poco mossi stamane i listini asiatici. Il Nikkei di Tokyo, il Kospi di Seul e l’Hang Seng di Hong Kong sono intorno alla parità. La Banca centrale coreana ha alzato i tassi. Le democrazie dell’area guardano con preoccupazione l’aumento della tensione tra Usa e Cina.

Li Kequiang lascia l’allarme sulla crescita: peggio che nel 2020

I listini cinesi salgono di mezzo punto. A Shanghai, le autorità hanno deciso di riaprire le scuole a partire dal sei di giugno. Ma non sembra migliorare la situazione dei contagi a Pechino. Ieri il premier cinese, Li Keqiang, ha detto che per alcuni aspetti il quadro economico è peggiore di quello del 2020. Una lettura pessimista della congiuntura che contrasta con il quadro rassicurante fornito dal presidente Xi.

In salita Nasdaq e S&P. Ma il bilancio 2022 è pessimo

Ieri il Nasdaq ha festeggiato la seduta numero 100 del 2022 con un rialzo dell’1,5%. Ma c’è ben poco da festeggiare: i primi cento giorni dell’anno sono stati orribili per l’indice dei tech: il calo è stato del 27%, una partenza così negativa non si era mai vista nella storia. Nei primi cento giorni, anche l’S&P500 (ieri +0,9%) segna un calo del 17%: i peggiori primi cento giorni dal 1970.

Musk rivede l’offerta: salgono Twitter e Tesla

Nel dopo borsa Twitter è salito del 5%. Elon Musk ha rivisto la sua offerta, abbandonando il piano per un prestito a margine legato ai titoli Tesla (+4,9%), aumentando al contempo la sua quota di capitale a 33,5 miliardi di dollari dai 27,5 miliardi precedenti.

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni, sui minimi dell’ultimo mese, si è mosso poco: stamattina è a 2,76%, più o meno sui livelli del giorno prima.

Petrolio oltre i 110 dollari. Non c’è l’accordo Ue sull’embargo

Il petrolio WTI si apprezza a110,9 dollari il barile, +0,5%. I paesi dell’Unione Europea non riescono a trovare un accordo di base sull’embargo al petrolio russo: al vertice europeo straordinario della settimana prossima, l’argomento delle sanzioni a Mosca potrebbe non essere neanche messo all’ordine del giorno. Il commissario Paolo Gentiloni, da Davos, ammette che ci sono poche possibilità di trovare un’intesa.

Gas dell’Europa a 87,5 euro al megawatt/ora. Il piano RePowerEu avanzato dalla Commissione Ue non sembra aver raccolto il consenso generale.

Bce: l’Olanda vuole un rialzo di 50 punti a luglio. Le colombe frenano

La Banca Centrale Europea dovrebbe iniziare ad alzare i tassi di riferimento nel terzo trimestre, ma il percorso oltre settembre è reso incerto dalla guerra in Ucraina e dal suo impatto sull’inflazione. Il capo economista della Bce Philip Lane frena così le richieste dei falchi della Bce. “Ciò che accadrà dopo settembre è legato al contesto”, ha detto Lane, aggiungendo che “ci vuole flessibilità e gradualità”. Ma il governatore della Banca centrale olandese, Claas Knot, ha detto di “non escludere un aumento di 50 punti base dei tassi già a luglio”, così rispondendo al francese Villeroy de Galhau che alla vigilia aveva smentito un accordo in merito.

Non torna sulla questione Christine Lagarde, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi sulla fine dei tassi negativi entro settembre. Tocca a Daniele Franco sottolineare le difficoltà della Banca centrale: “Credo – dice il ministro dell’Economia – che la Bce dovrà conciliare la necessità di mettere sotto controllo l’inflazione con la necessità di evitare un’altra recessione in Europa. È un bilanciamento difficile”, ha aggiunto il titolare del Tesoro. “Sappiamo tutti che i tassi saliranno, il punto è la velocità a cui salgono”.

Al via un nuovo Btp Italia, bene il nuovo 15 anni

Obbligazioni poco mosse in Europa in attesa delle minute della Federal Reserve. La carta italiana ha toccato un rendimento minimo a 2,91% (contro 2,97%). Il bund tratta a 0,95%. Lo spread è sceso a quota 197 da 200.

Il Tesoro ha annunciato che dal 20 al 23 giugno offrirà il nuovo Btp Italia con scadenza tra 6 e 10 anni. I tassi minimi garantiti saranno comunicati venerdì 17 giugno. Tra le novità più rilevanti c’è un doppio premio, spiega il Tesoro: “Per la prima volta verrà previsto, per il risparmiatore retail che acquista nei giorni di emissione, un doppio premio fedeltà: uno che verrà corrisposto durante la vita del titolo e uno alla scadenza finale per coloro che lo avranno detenuto continuativamente”.

L’emissione del nuovo BTp a 15 anni, con scadenza primo marzo 2038 e cedola annua del 3,25%, ha visto la partecipazione di oltre 200 investitori per una domanda complessiva di circa 25 miliardi.

Piazza Affari (+1,57%) leader in Europa

Piazza Affari afferra un rialzo dell’1,57%, miglior performance in Europa, e si porta a 24.250 punti base, grazie alla buona intonazione dei titoli oil e delle banche.

Sono più caute Madrid (+1,42%), Parigi (+0,0,73%), Francoforte (+0,63%), Amsterdam (+0,62%) e Londra (+0,54%).

Titolo leader a Milano è stata Eni (+3,8%): la società ha firmato ieri un memorandum d’intesa con Cnh (+1,74%) e Iveco (+2,62%) per realizzare iniziative nell’ambito della sostenibilità.

L’accordo con Samsung dà la carica a Stellantis

Sale anche Stellantis (+1,86%), che ha annunciato nella serata di martedì di aver sottoscritto con Samsung gli accordi per la realizzazione di un impianto di produzione di batterie per veicoli elettrici a Kokomo (Indiana), negli Stati Uniti, in grado di equipaggiare 400 mila vetture.

Tra i petroliferi bene Tenaris, mentre scivola ancora Saipem (-3,1%), maglia nera di giornata.

A sostenere il Toro ci hanno pensato soprattutto Unipol (+3,31%) e i titoli bancari, alimentati da prospettive di aumento dei tassi e ipotesi di consolidamento del settore: Bper cresce del 3%, Unicredit +2,7% dopo la revisione al rialzo del prezzo obiettivo da parte di Jefferies. In deciso progresso anche Intesa Sanpaolo (+2,6%).

Mfe si risveglia nel finale, Tim ad alta volatilità

Spettacolare giravolta di MediaforEurope. L’ex Mediaset, vicina ai minimi in mattinata dopo la pubblicazione dei risultati, chiude con un progresso del 7,1%.

Molto volatile anche Telecom Italia, che chiude a +0,8%: il gruppo si è aggiudicato 1,6 miliardi di euro dal governo, nell’ambito del bando “Italia a 1 Giga” per portare Internet veloce a circa 7 milioni di indirizzi civici distribuiti su tutto il territorio italiano.

Grande show di Casta Diva: +43% in due sedute

Si risveglia il mondo dello spettacolo: Casta Diva mette a segno nell’Egm un rialzo del 17% dopo il formidabile +26% di martedì: il Cda della società, attiva a livello internazionale nel settore della comunicazione, ha approvato il piano industriale 2022-2024, con un obiettivo di valore della produzione 2024 pari a 70,1 milioni di euro.

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