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Tassi e cambio: il decoupling dell’Europa dagli Usa

Europa e Usa marciano sempre di più in direzioni opposte sia sui tassi che sul cambio e gli effetti si riflettono sui mercati – A Piazza Affari, che oggi ha aperto in rosso, spicca il balzo di Finmeccanica in linea con le industrie della difesa – Riflettori accesi su Fca, Mediaset, banche, lusso e su Enel che oggi presenta il piano a Londra.

Tassi e cambio: il decoupling dell’Europa dagli Usa

Le Borse europee hanno registrato ieri la variazione positiva più ampia delle ultime sei settimane. Dopo quattro sedute consecutive di ribasso, la Borsa di Milano mette a segno un rialzo del 2,3%, al pari di Francoforte e Madrid. Londra +1,9%. Parigi ha guadagnato il 2,7%. Atene è rimbalzata dopo cinque sedute consecutive di ribasso: l’indice di riferimento è salito del 2% dopo il raggiungimento dell’accordo tra la Grecia ed i suoi creditori. L’intesa, una volta che sarà ratificata dal Parlamento e sarà approvata dagli organismi comunitari, permetterà l’erogazione dei primi aiuti finanziaria ad Atene. Il decennale greco tratta al 7,053%.

“Il Btp – spiega lo strategist di Ig – si muove a braccetto con la Germania”. Lo spread, di qui al 3 dicembre (data della riunione della Bce) è destinato a muoversi in una forbice ristretta, non oltre i 15 punti.

Quanto durerà l’inatteso rally delle Borse europee? Le ragioni del rialzo sono visibili: non passa giorno senza che Mario Draghi o un suo collaboratore non confermi l’arrivo a breve di misure espansive. La Francia rivendica una politica più espansiva per far fronte al terrorismo. L’indice Zew sulla fiducia è in forte ripresa. La discesa del greggio per ora, si è arrestata. Soprattutto, accelera il processo di svalutazione dell’euro sul dollaro.

Altra musica in Usa. Non solo perché si moltiplicano i segnali in direzione di un aumento dei tassi (ieri un lieve aumento dell’inflazione), ma perché il rafforzamento del dollaro rischia di pesare in maniera sensibile sui conti delle multinazionali americane. 

FINMECCANICA

Finmeccanica +5,4%, in linea con le società europee della Difesa, per le quali si aprono nuovi sbocchi ai loro prodotti ed ai loro servizi, soprattutto quelli di controllo del territorio. A Parigi Thales +4%. Bae+1,95%. Bene gli altri industriali: StM +2,6%, Buzzi +4%, Prysmian +4,2%. 

A Milano, ma anche in tutta Europa, sono salite le società petrolifere: il settore Oil & gas è il migliore con un rialzo del 3%. Eni mette a segno un rialzo del 2,7%. In evidenza anche Repsol +4% e Total +3%. Tenaris +2,78%. Saipem +1,26%. L’ad Stefano Cao, ha ribadito che il piano di rilancio che non porterà a uno spezzatino del gruppo. Rialzi marcati anche per Enel (+2,63%) e Enel Green Power (-1,62%), che ieri sera hanno approvato il progetto di integrazione.

FIAT

Fiat Chrysler avanza (+2,65%). Il mercato dell’auto rallenta in Europa ma resta in terreno positivo (+2,7%). Il gruppo italo americano (+7,7%) cresce più della media per il decimo mese consecutivo. A ottobre, nei 28 Paesi Ue più i tre Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), il gruppo ha immatricolato 70.556 auto, il 7,7% in più dello stesso mese 2014. 

Il dieselgate pesa sui conti di Volkswagen (+1,19%) che registra un calo dello 0,8% delle vendite. Ferrari ha interrotto a Wall Street una striscia di tre ribassi consecutivi guadagnando l’1,7% e riconquistando così la soglia psicologica dei 50 dollari. 

MEDIASET

Grande balzo del titolo Mediaset (+3%). A Piazza Affari si scommette su un rinnovato interesse di Vivendi per la pay-tv del gruppo di Cologno Monzese. L’agenzia Ansa sostiene che la società di Vncent Bolloré abbia già da mesi avuto accesso alla data room di Premium. Stamattina JP Morgan aveva ribadito l’approccio prudente con una raccomandazione Neutral e ha tagliato il target price a 4,20 euro da 5 euro precedente.

In forte rialzo anche Telecom Italia (-1,8%). Vivendi ha confermato che intende rimanere un socio stabile di Telecom, di possedere attualmente il 20,11% del capitale ordinario, di non possedere azioni risparmio e di non agire d’accordo con l’altro socio francese, Xavier Niel che di recente ha assunto una importante partecipazione tramite derivati. Exane BNP Paribas ha deciso di tagliare il giudizio a Neutral da Outperform, target price in discesa a 1,20 euro da 1,30 euro.

BANCHE

Tra le banche, Intesa +1%, Unicredit+1,6%. I due istituti hanno avviato la procedura di vendita delle quote detenute in Banca d’Italia. Intesa ha annunciato la cessione – al valore nominale, coincidente con il valore di carico – di una quota complessivamente pari a circa il 5,7% del capitale sociale della Banca d’Italia, per un controvalore di circa 430 milioni di euro. A comprare sono: Enpam, Inarcassa, Cassa Forense, Enpaia, Cassa Ragionieri e Banca del Piemonte. Anche Unicredit ha avviato l’iter per la cessione del 3,2% del capitale per circa 240 milioni.

Ubi Banca +1,7%. Tra gli assicurativi, Generali +3%, Cattolica +1,5%.

LUSSO

Nel Lusso, Yoox Net à Porter +2,3%, Ferragamo +3%.

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