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Superticket sanitario: novità in arrivo. Ecco cos’è e come funziona

Nella risoluzione sulla Nota di aggiornamento al Def approvata mercoledì, la maggioranza parlamentare ha chiesto al Governo di rivedere gradualmente la struttura di questa tassa – Ecco di cosa si tratta, chi la deve pagare e quanto vale.

Novità in arrivo per il superticket sanitario. Nella risoluzione sulla Nota di aggiornamento al Def approvata mercoledì, la maggioranza parlamentare ha chiesto al Governo di rivedere gradualmente la struttura di questa tassa per renderla più equa.

Dall’Esecutivo sono arrivati segnali d’apertura: “Il sistema sanitario è sicuramente un ambito in cui andranno valutate misure di miglioramento ed efficientamento”, ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

“Stiamo lavorando ormai da più di un anno a una ridefinizione del superticket in Italia in modo più equo – ha confermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – Abbiamo la ricetta, ma naturalmente dobbiamo fare un attento esame di bilancio. È una questione di risorse”.

Cerchiamo di capire meglio di cosa si sta discutendo.

COS’È IL SUPERTICKET?

Il superticket sanitario è una tassa di 10 euro in più su tutte le ricette mediche per visite ed esami, ma le Regioni hanno il potere di varare misure alternative che assicurino lo stesso gettito. Le soluzioni adottate sono diverse.

Il superticket non si paga in Sardegna, Valle d’Aosta, nella provincia di Trento e Bolzano e in Basilicata. Viene invece applicato il superticket di 10 euro per ogni ricetta medica che abbia un valore superiore ai 10 euro nel Lazio, nel Friuli Venezia Giulia, in Liguria, Marche, Molise, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria. In Campania, Piemonte e Lombardia il superticket viene applicato in maniera progressiva all’aumentare del valore della ricetta, mentre viene modulato in base al reddito in Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana.

CHI LO DEVE PAGARE?

Devono mettere mano al portafogli tutte le persone che non godono dell’esenzione per patologia o di quella concessa agli under 6 e agli over 65 che vivono in famiglie con reddito annuo inferiore a 36.152 euro.

A conti fatti, paga il superticket circa un terzo di chi ogni anno sfrutta le prestazioni del sistema sanitario nazionale. Come ogni ticket, anche questa misura è socialmente iniqua, perché – a meno di correzioni su base regionale – pesa proporzionalmente più su chi ha redditi bassi che sui ricchi. L’evasione però è altissima: i falsi esenti sarebbero addirittura il 20% del totale.

QUANTO VALE E DA QUANTO ESISTE IL SUPERTICKET?

Oggi il superticket vale circa 600 milioni di euro l’anno, ma quando è stato introdotto si stimava che il gettito sarebbe arrivato a quota 830 milioni. Nel tempo l’aumento dei costi ha avuto un effetto boomerang, scoraggiando l’utilizzo della sanità pubblica: fra il 2012 e il 2015 gli introiti da ticket sono diminuiti del 9,4%.

Quanto alle origini del superticket, la tassa è diventata operativa nel luglio 2011 con il decreto legge numero 98 del governo Berlusconi, ma era stata introdotta cinque anni prima, ai tempi del governo Prodi.

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