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SuperMario strega il Giappone e Nintendo vola

Borse in stand-by in vista del Recovery Fund ma la Bce inietta altra liquidità sul mercato – Nintendo colleziona record in Giappone e oggi vale più della prima banca nipponica

SuperMario strega il Giappone e Nintendo vola

Il motore delle Borse s’imballa in attesa del fine settimana. A sostenere i livelli raggiunti dai mercati ci sono i flussi di liquidità che piovono dalle banche centrali, ma a tirare il freno sono le notizie in arrivo dal fronte dei contagi, nonché i numeri dell’economia reale: l’esercito dei disoccupati continua a crescere più delle previsioni: 1,5 milioni in più degli Usa contro 1,2 attesi.

In questo clima di sospensione dalla realtà si colloca l’ascesa di Nintendo: l’azienda di SuperMario (che non è Mario Draghi) ha toccato i massimi dal 2008, con un valore di mercato di oltre 62 miliardi di dollari, più della prima banca del Giappone.

È questa la cornice in cui s’inquadrano gli eventi più attesi della giornata: il vertice Ue per l’esame del Recovery Fund, cioè i 750 miliardi a sostegno dell’economia, che non approderà oggi ad una decisione; la scadenza delle opzioni a Wall Street, una complicazione tecnica che spinge molti investitori a stare alla finestra.

Deboli i listini asiatici: il Nikkei di Tokyo sale dello 0,6% nel finale di seduta. L’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,1%. Lo Shanghai Composite guadagna lo 0,3%. La Borsa di Singapore perde lo 0,7%.

L’aumento dei casi di Covid-19 a Pechino così come le tensioni tra le due Coree hanno annullato l’effetto del riavvicinamento tra Usa e Cina: le delegazioni che sono incontrate alle Hawaii hanno concordato di portare avanti gli accordi siglati lo scorso anno.

La nota più confortante arriva dal petrolio, in rialzo dell’1%, a 41,8 dollari il barile, dopo +2% di ieri. A sostenere le quotazioni del greggio c’è una generale ripresa della domanda di combustibile fossile in tutto il mondo, provocata dalla ripartenza delle attività. Il grossista di materie prime Trafigura Group ritiene che grazie all’accelerazione degli ultimi giorni, siamo arrivati a pochissima distanza dai livelli pre-Covid-19.

Poco mossi anche i mercati Usa: Dow Jones -0,15%, S&P 500 +0,06%; meglio il Nasdaq: +0,33%.

Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha detto che ci vorranno un anno o due perché l’economia Usa torni ai livelli pre-Covid. L’occupazione a fine anno sarà sotto del 9%, il Pil del 6%.

Donald Trump ha accusato una sonora sconfitta alla Corte Suprema, che ha stabilito che il presidente non può abrogare il Daca, il programma voluto dall’amministrazione Obama grazie al quale gli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da bambini, seguendo i propri genitori, sono stati fin qui immuni dalle espulsioni e hanno avuto la possibilità di ottenere permessi di lavoro.

TLTRO 3, DALLA BCE 548 MILIARDI. OGGI TOCCA AL RECOVERY

La Bce ribadisce “il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro nell’attuale fase di estrema difficoltà”. Il messaggio del Bollettino Economico è arrivato in mattinata, in contemporanea con i risultati dell’asta sulla liquidità offerta a condizioni ultra-vantaggiose dalla Banca Centrale Europea (TLTRO): 742 banche della zona euro hanno attinto per un totale di1.301 miliardi di euro. Al netto di rimborsi e scadenze, la liquidità netta affluita al sistema è pari a 548 miliardi di euro. Ma gli occhi erano già concentrati sulla riunione del Consiglio europeo di oggi, in cui andrà avanti la proposta del Recovery Fund. “La pandemia ha rivelato quanto sia ancora fragile il progetto europeo”, ha detto Angela Merkel al parlamento di Berlino, lamentando la risposta iniziale “piuttosto nazionale e non europea” da parte dei governi della Ue, compreso il suo.

CROLLA WIRECARD (-60%), EX GIOIELLO FINTECH

Tutti in rosso i listini del Vecchio Continente. Piazza Affari, in ribasso per il secondo giorno di fila, lascia sul campo lo 0,51%, a quota 19.485. Ribassi simili per gli altri mercati.

Francoforte -0,83%. Il revisore dei conti di Wirecard ha rifiutato di certificare il bilancio 2019 della società dei pagamenti, già considerata un gioiello Fintech, perché mancano all’appello 1,9 miliardi di euro. La notizia ha fatto crollare di oltre il 60% il titolo: i creditori potrebbero chiedere il rimborso anticipato di prestiti per miliardi già a partire da domani.

Zalando +5,8% dopo la previsione di un incremento nelle vendite e negli utili nel secondo trimestre, grazie all’aumento degli acquisti online per via della pandemia.

LUCA DE MEO DA OGGI AI VERTICI RENAULT

Parigi -0,75%. Luca De Meo ha preso ieri servizio come pdg di Renault: Volkswagen gli ha concesso di liberarsi da Seat con 15 giorni di anticipo.

La piazza peggiore è Madrid (-1,23%). Il titolo Siemens Gamesa cede il 7,2% sull’onda delle perdite già scontate del terzo trimestre.

Londra -0,5%. La Bank of England ha aumentato di 100 miliardi di sterline il programma di acquisto titoli, fino a 745 miliardi di sterline. L’euro si apprezza contro la sterlina, con il cross attorno a 0,9028.

LO SPREAD SOTTO 180 PUNTI

La prudenza ha dominato la seduta e i mercati obbligazionari in attesa della riunione in teleconferenza sul Recovery Fund.

Lo spread Btp/Bund si attesta a 179 punti. Il decennale rende l’1,344%.

Le notizie dagli Usa sui contagi che aumentano e sui dati del lavoro che migliorano meno del previsto hanno imballato il motore di Piazza Affari in una riunione “piatta”.

ATLANTIA RICORRE ALLA UE, CORRONO STM E PRYSMIAN

Nel grigiore generale si distingue Atlantia (+1,7%). I vertici della società hanno scritto al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, lamentando le modifiche che il Milleproroghe introduce alla gestione della concessione in essere fino al 2038.

Tra gli industriali, in evidenza Stm (+1,54%) e Prysmian, su cui continua l’effetto degli incentivi previsti per il mercato Usa. L’effetto Trump invece si è esaurito su Buzzi (-0,23%). Debole anche Fca (-0,31%), che ha fatto sapere di aver posticipato le chiusure estive negli stabilimenti del Nord America, dove si producono alcuni modelli ad alto margine a fronte della ripresa andamento della domanda.

Leonardo -0,67% e Pirelli -1,65%.

POP SONDRIO (+3,7%) SI LIBERA DI 1 MILIARDO DI SOFFERENZE

Prese di beneficio e brusca inversione di rotta per Finecobank (-0,6%) che in mattinata aveva registrato il nuovo record.

Positive Unicredit e Banco Bpm, entrambe +0,5%. L’Antitrust ha concluso le audizioni sull’Ops di Intesa su Ubi.

Monte Paschi (+0,95%) presenterà entro la fine del mese alla Bce un piano di ristrutturazione che prevede la cessione di 9,7 miliardi di euro di crediti in sofferenza.

Balzo della Popolare di Sondrio (+3,69%) dopo aver concluso un’operazione di cartolarizzazione di sofferenze per un miliardo.

Frena invece Bper (-2,75%): Kepler Cheuvreux ha ridotto la raccomandazione da buy a hold.

Sotto la parità i petroliferi: Tenaris -0,99%, Saipem -1,01% ed Eni -0,69%.

JUVENTUS (-5,4%) PAGA LA MALEDIZIONE DI SARRI

Scontato ma non per questo meno pesante il tonfo della Juventus (-5,41%) dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia.

In deciso rialzo doValue (+6,58%), dopo l’annuncio del lancio di doLook, la piattaforma per il trading online di Npl, attraverso una partnership in esclusiva a con Debitos, leader nel mercato secondario europeo dei crediti.

Tra le mid cap, in rally Astaldi (+11,22%) nonostante i conti sotto le attese degli analisti di Equita. Il mercato si è focalizzato sulla prossima integrazione in WeBuild (+2,63%).

DE FELICE: L’AIM PUÒ CORRERE ANCORA

Sull’Aim denaro su Expert S. (+6,46%) dopo l’annuncio della partnership con Utwin, broker francese.

Con le sue 127 società quotate contro le 114 di un anno fa, l’Aim oggi capitalizza 6 miliardi di euro, ma può correre ancora molto, ha detto il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice.

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