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Supercoppa Juve-Napoli, la finale che nessuno può perdere

Nella finalissima di stasera a Reggio Emilia per la Supercoppa italiana, la Juve cerca il riscatto dopo la debacle con l’Inter, mentre il Napoli vuole conquistare il trofeo dopo la goleada contro la Fiorentina – Sia per Pirlo che per Gattuso è proibito perdere

Supercoppa Juve-Napoli, la finale che nessuno può perdere

La finale che nessuno può perdere. Juventus-Napoli (Reggio Emilia, ore 21) mette in palio la Supercoppa Italiana, ma soprattutto un bel pezzo di credibilità per i progetti di Pirlo e Gattuso: il bianconero, alla luce del campionato, sta sicuramente peggio, ma anche l’azzurro, in caso di sconfitta, avrebbe diversi problemi all’ombra del Vesuvio. I due, ironia della sorte, sono grandi amici e compagni di mille battaglie tra Milan e Nazionale: questa sera però non potranno farsi sconti di nessun tipo.

“La gara con l’Inter va cancellata, ma abbiamo la fortuna di poter subito giocare una finale per riscattarci – ha spiegato Pirlo – Servirà un altro atteggiamento, ma abbiamo voglia di rivalsa e dimostrare che non siamo quelli dell’altra sera. È un momento difficile, ma la squadra non va attaccata. Vogliamo portare a casa la Supercoppa”.

“Difficilmente la Juve ne perde due di fila, anche se gli mancano giocatori importanti ha una rosa incredibile: non dobbiamo fare l’errore di pensare che sia in crisi – ha ammonito Gattuso – È una finale, portarla a casa ti può permettere di alzare l’asticella, però se perderemo dovremo essere bravi a reagire perché giochiamo ogni tre giorni”.

La tensione è alta da ambo le parti, ma in casa Juve l’aria è indubbiamente più pesante. La sconfitta contro l’Inter ha lasciato il segno, così come le dichiarazioni di un senatore come Chiellini nel post-partita, che ha parlato di “cicli che finiscono”. Questa finale insomma diventa un banco di prova pesantissimo per la Juve e il suo allenatore: un anno fa, del resto, la crisi di Sarri cominciò proprio perdendo la Supercoppa contro la Lazio, nonostante una classifica decisamente migliore.

“Questa finale non è un bivio, sono abituato a queste situazione e le vivo bene – ha ribadito Pirlo – Mi spiace solo per i calciatori che sono stati tirati in ballo e attaccati, soprattutto i più giovani: preferisco che attacchiate me e non loro. Questo, comunque, non è un bivio, le finali si giocano per vincerle e noi siamo qui per farlo”.

Sul fronte Napoli invece regna un cauto ottimismo, figlio del 6-0 di domenica con la Fiorentina, che ha ridato il sorriso a un ambiente molto umorale. Ad aumentare ulteriormente l’elettricità della sfida, ovviamente, c’è il “non-precedente” del 4 ottobre, che fa sì che questa sia il primo Juventus-Napoli della stagione.

“In quel momento c’è stata buona fede da parte nostra, abbiamo rispettato le regole, l’Asl ci ha bloccato sul pullman e vi assicuro che c’è grande rispetto per la Juve, tutto il resto sono chiacchiere – ha glissato Gattuso – Arriviamo bene, al di là del 6-0 abbiamo fatto una grande prova e dobbiamo continuare così. È una gara difficile, contro una grande squadra e grandi campioni, ma l’abbiamo preparata bene e daremo tutto. Per la società, la città, i tifosi, la squadra, ha un significato importante”.

Al di là di ambienti e polemiche, questa è una partita che andrà vinta sul campo, al netto delle difficoltà di formazione che, ad oggi, colpiscono soprattutto la Juve. Pirlo, infatti, deve fare a meno di Demiral, Cuadrado, Alex Sandro, De Ligt e Dybala, mentre Gattuso può “accontentarsi” dei soli Fabian Ruiz e Osimhen.

Le formazioni insomma non potranno essere quelle tipo, in particolare per i bianconeri che si schiereranno con un 3-4-1-2 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci e Chiellini in difesa, Chiesa, Arthur, Bentancur e Bernardeschi (ballottaggio con Frabotta) a centrocampo, McKennie sulla trequarti, Kulusevski (favorito su Morata) e Ronaldo in attacco.

Classico 4-2-3-1 invece per Gattuso, che risponderà con Ospina tra i pali, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Demme e Bakayoko in mediana, Lozano, Zielinski e Insigne alle spalle dell’unica punta Petagna, recuperato e pronto a giocare titolare, con Mertens primo cambio dalla panchina.

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