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Supercoppa alla Juve: CR7 regala a Pirlo il primo trofeo

Con i gol di Cristiano Ronaldo e Morata la Juve si riscatta, liquida il Napoli e regala a Pirlo il suo primo trofeo da allenatore

Supercoppa alla Juve: CR7 regala a Pirlo il primo trofeo

La Supercoppa si tinge di bianconero. Nella finale che nessuno poteva perdere è stata la Juve ad avere la meglio, lasciandosi così alle spalle la sconfitta di Milano e alzando al cielo il primo trofeo della stagione. Il Napoli, invece, torna a casa con le ossa rotte, tradito da una prestazione negativa e, soprattutto, dal suo giocatore simbolo per eccellenza: Insigne, c’è da scommetterci, non dimenticherà tanto presto questa serata. A pochi minuti dalla fine, dopo una partita piena di errori, il capitano azzurro ha avuto dal dischetto la palla che avrebbe potuto cambiare la storia della finale, ma l’ha calciata malamente fuori, mettendo così la firma sulla sconfitta. Ronaldo e Morata invece hanno avuto la freddezza necessaria per trasformare le rispettive occasioni, regalando così a Pirlo una coppa che porta serenità e fiducia per il prosieguo della stagione.

“C’è grande gioia, vincere da tecnico è diverso e ancora più bello che da giocatore, perché sei al comando di una squadra importante e di una società storica – il commento entusiasta del tecnico bianconero – È difficile vedere una finale in cui le squadre giocano bene, ma noi ci abbiamo messo voglia e determinazione. Dovevamo riscattarci dopo la sconfitta con l’Inter e l’abbiamo fatto, quando entri in campo con questo atteggiamento poi ti può anche girare bene con gli episodi. Gattuso? Mi spiace per lui, ma io mi porto a casa questa vittoria”.

“Ringrazio i miei giocatori, hanno fatto ciò che dovevano, potevamo fare qualcosina in più, ma non posso rimproverare nulla alla squadra – ha replicato Rino – È stata una partita a scacchi, una gara decisa dagli episodi, non ricordo azioni pericolose della Juve, anche sul primo gol potevamo fare meglio. Abbiamo perso tutti insieme, non per il rigore di Lorenzo”.

I due allenatori, seppur da prospettive diverse, hanno battuto molto sul tasto degli episodi, decisivi proprio come nella maggior parte delle finali. Ai punti la Juventus ha meritato la vittoria, giocando meglio e gestendo la partita con più serenità, ma siccome il calcio non è la boxe, ecco che è doveroso ricordare i momenti chiave, nei quali i bianconeri hanno sempre avuto la meglio. Il primo è arrivato al 29’: cross di Demme e gran tuffo di testa di Lozano, respinto da una parata spettacolare di Szczesny. Al 64’ ecco il primo gol della Signora con Ronaldo, smarcato, suo malgrado, da un tocco fortuito di Bakayoko sugli sviluppi di un corner, per un tap-in facile per chiunque, figuriamoci per il fenomeno portoghese.

Al 78’ l’episodio del rigore, probabilmente il più decisivo di tutti: fallo di McKennie su Mertens, giusta chiamata del Var (Valeri non si era accorto di nulla) e palla del pareggio sui piedi di Insigne, che però calcia malamente fuori. Infine, la palla gol di Lozano al 94’, deviata da Chiellini e respinta da un monumentale Szczesny: dal possibile 1-1 si è passati al 2-0 visto che, sul capovolgimento di fronte, ecco l’ennesima sgroppata di Cuadrado (fondamentale il suo recupero in extremis) con tanto di assist a Morata, entrato poco prima al posto di uno spento Kulusevski e subito decisivo (95’).

La Supercoppa si è conclusa così, con capitan Chiellini ad alzare l’ennesimo trofeo della carriera e Insigne in lacrime, consapevole di averla combinata grossa. Nel momento decisivo, quello in cui era spalle al muro, la Juventus si è rialzata e il fatto che abbia segnato Ronaldo, evidentemente, non è un caso. “Milan e Inter sono molto forti, ma manca ancora molto – ha ringhiato il portoghese nel post-partita -. Possiamo ancora vincere lo scudetto, sarà una corsa lunga, ma è possibile”. Non sappiamo se avrà ragione oppure no, ma di certo non è uno che parla tanto per farlo. E comunque la Signora, semmai ci fossero dubbi, ha dimostrato ancora una volta di non aver smarrito affatto il feeling con la vittoria.

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