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Stx-Fincantieri: accordo vicino, titolo vola

Il 27 a Lione Macron e Gentiloni potrebbero annunciare l’intesa sulla cantieristica civile: la vera posta in gioco però è l’intesa sul militare con Naval Group, un dossier che richiede più tempo

Stx-Fincantieri: accordo vicino, titolo vola

L’accordo sull’operazione Fincantieri-Stx è ormai a un passo. Dopo mesi di attriti e la controversa nazionalizzazioni, i francesi avrebbero deciso di concedere al gruppo italiano il controllo della società che gestisce i cantieri di Saint Nazaire. Parigi quindi sarebbe disposta a cedere sull’unica condizione che il governo di Roma ha sempre considerato irrinunciabile, ma la soluzione individuata prevedrebbe comunque poteri rafforzati e garanzie nel Cda e nella strategia per il socio pubblico francese. L’indiscrezione è stata diffusa oggi dalla Repubblica. A fine mattinata il titolo di Fincantieri guadagna il 3,8%, a 1,078 euro.

Il primo passo dell’alleanza dei mari potrebbe già arrivare mercoledì prossimo durante il vertice bilaterale di Lione fra il premier Paolo Gentiloni e il presidente francese Emmanuel Macron. Ma, appunto, si tratta solo di un primo passo.

L’intesa su Saint Nazaire rientra in una trattativa ben più ampia in cui Parigi non ha alcuna intenzione di svolgere un ruolo subalterno. L’obiettivo finale è la fusione tra Fincantieri e il colosso francese Naval Group. Se l’operazione andasse in porto, i cantieri di Stx France diventerebbero solo un asset all’interno di un gruppo con un fatturato annuo da circa 9 miliardi di euro, in grado di competere per le commesse più importanti in tutto il mondo sia nel settore civile sia in quello militare.

Non sarà però una trattativa breve. Rispetto a quanto ipotizzato da settimane, le parti non sembrano più intenzionate a procedere da subito con un’intesa su tutte le navi civili e militari. Sembra che ora si punti a chiudere prima di tutto l’intesa sulla sola componente civile, legata principalmente al segmento della costruzione di navi da crociera. Troppo complesso comprendere subito anche il militare, che come è noto chiama in causa anche altri attori: Thales, in Francia, azionista di Naval Group, e Leonardo in Italia.

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