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Studi professionali, nel 2013 10mila dipendenti in cassa integrazione

Nel 2012 sono stati circa 6mila i dipendenti degli studi professionali che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga per oltre 2 milioni di ore pagate (un aumento del 40% rispetto all’anno precedente)

Studi professionali, nel 2013 10mila dipendenti in cassa integrazione

Quest’anno potrebbero essere 10mila i dipendenti degli studi professionali ad andare in cassa integrazione. Lo dicono le previsioni, che tengono conto di un dato allarmante: nel 2012 sono stati circa 6mila i dipendenti degli studi professionali che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga per oltre 2 milioni di ore pagate (un aumento del 40% rispetto all’anno precedente). E, se si considera che generalmente questo istituto è poco utilizzato dagli studi professionali, ci si rende conto che i numeri sono una sotto stima del reale fenomeno.

“Si tratta di un trend preoccupante – ha detto Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – Bisogna tenere conto del fatto che sono in pochi gli studi professionali che sanno di poter ricorrere a questo ammortizzatore sociale. Quindi si tratta di numeri che sono spia di un fenomeno molto più diffuso e rappresentano per questo un segnale d’allarme per un settore che offre lavoro a circa 1 milione di persone in tutta Italia”. “Alla luce dei dati emersi e tenuto conto del calo esponenziale dei ricavi dei professionisti – ha proseguito – ci attendiamo un sensibile aumento della Cassa in deroga anche quest’anno in corso. In una simile condizione diventa urgente individuare nuove risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali”.

Una soluzione potrebbe essere a portata di mano. Le parti sociali, i sindacati e l’Inps, entro un mese vareranno un fondo di solidarietà per il sostegno al reddito. “Tutti i dipendenti sospesi da più di novanta giorni – ha spiegato Stella – sia quelli che lavorano in studi con più di 15 dipendenti che quelli con un dipendente solo, potranno far ricorso all’ente bilaterale che verserà il 20 per cento dello stipendio a integrare il 60 per cento attualmente erogato dall’Inps. Il fondo andrà in aiuto di tutti i dipendenti che hanno un contratto per studi professionali, quindi sia quelli delle professioni ordinistiche che quelli appartenenti alle non regolamentate”.

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