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Stop al cellulare e carcere per chi non manda i figli a scuola: ecco le misure del governo Meloni

Tra i temi sul tavolo del Consiglio dei ministri i decreti-legge Sud e un primo pacchetto sicurezza: contrasto a disagio giovanile, povertà educativa e criminalità minorile

Stop al cellulare e carcere per chi non manda i figli a scuola: ecco le misure del governo Meloni

Arriva la stretta sulla criminalità giovanile. Tanti i temi sul tavolo del Consiglio dei ministri che si svolge oggi, 7 settembre, in tarda mattinata c’è il decreto-legge Sud, con “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”, e un primo pacchetto sicurezza con un altro decreto-legge con “misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile” che dovrebbe contenere in tutto 14 articoli. Gli stupri di Caivano e Palermo, ma anche l’omicidio del giovane musicista Giovanbattista Cutolo hanno messo l’acceleratore al dossier sicurezza, sia attraverso un inasprimento di pene e sanzioni, sia con investimenti per fronteggiare le vulnerabilità sociali.

Avviso orale e stop cellulari dai 14 anni

Secondo la bozza del dl, l’avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”.

Poi se il soggetto al quale è stato notificato l’avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”. E “qualora le persone indicate siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore, può ordinare loro di lasciare il territorio del comune entro un termine non superiore a 48 ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni”.

Carcere fino a 2 anni per i genitori se figli non vanno a scuola

I rischi per genitori, o tutori, che non vigilano correttamente sui propri figli vanno oltre. Al posto dell’attuale multa di 30 euro padri e madri che non mandano a scuola il figlio rischiano fino a due anni di reclusione. A ciò si aggiungerebbe un’ulteriore sanzione: “Non ha diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”, è quanto si legge nella bozza del decreto sicurezza.

Se minore ammonito multa ai genitori fino a 1000 euro

In mancanza di querela verso un minorenne da 14 anni in su accusato di percosse, lesioni, violenza privata, minacce e danneggiamento verso altro minore, si applica la procedura dell’ammonimento. I genitori rischiano una sanzione da 200 a 1.000 euro “salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”, si legge nella bozza del dl.

Custodia cautelare

Significativa è la revisione delle condizioni per applicare la custodia cautelare dei minorenni: la detenzione preventiva sarà possibile per reati che prevedono un massimo di pena superiore a 6 anni (finora erano 9). E la custodia cautelare diventa possibile, in ogni caso, quando si procede per i reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e per i furti, oltre al traffico di stupefacenti.

Di conseguenza, rivista anche il limite di pena per l’applicazione delle misure diverse dalla carcerazione anticipata, il limite di pena si abbassa da 5 a 4 anni.

Si interviene anche sull’istituto della messa alla prova con sospensione del procedimento fino a 6 mesi, nel caso di reati con pena detentiva non superiore a 5 anni.

Rieducazione con lavori gratis per minori

La bozza di decreto prevede anche il reinserimento e la rieducazione civica del minore. Si punta a istituire una definizione anticipata a condizione che il minore svolga lavori socialmente utili anche con enti no profit “a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da 1 a 6 mesi”.

Inasprito poi il trattamento sanzionatorio sulla detenzione illegittima di armi con sanzioni che aumentano per le varie fattispecie, con misure più severe nel caso di riunioni pubbliche.

L’oscuramento dei siti web

La vittima di un reato finito online può chiedere l’oscuramento o la rimozione dei propri dati ai siti e ai social media, inoltrando al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale sui fatti di reato di cui è stato vittima diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche se la condotta non è rilevante per i casi disciplinati dal Codice della privacy o da altre norme penali. In caso di richiesta non evasa nelle successive 48 ore (al massimo) la domanda deve essere inviata al Garante della privacy.

Il piano per Caivano

Nella bozza del decreto-legge è anche previsto “un piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione nell’ambito del territorio di Caivano”. L’obiettivo, si legge nel documento, è di “fronteggiare le situazioni di degrado e di vulnerabilità sociale presenti nel territorio del Comune di Caivano”. Il piano degli interventi prevede che in un primo periodo siano “assegnate le relative risorse al Comune di Caivano, nel limite complessivo di euro 30 milioni, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027”.

Infine, si lavora per istituire una Cabina di regia per lo sviluppo delle aree interne, presieduta dal ministro per gli Affari europei e le Politiche di coesione, la quale esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Paese, approva il Piano strategico nazionale, monitora lo stato di attuazione degli interventi finanziati con le risorse nazionali ed europee, destinate alle aree interne, promuove il coordinamento tra i diversi livelli.

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