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Stellantis, assemblea approva gli stipendi di Elkann e Tavares. Ma a Mirafiori scatta nuova cassa integrazione

Il 30% dei soci Stellantis ha votato contro il maxi stipendio di Tavares. Intanto nuova cassa integrazione per 2.000 lavoratori a Mirafiori della 500 elettrica e della Maserati da lunedì 22 aprile fino a lunedì 6 maggio

Stellantis, assemblea approva gli stipendi di Elkann e Tavares. Ma a Mirafiori scatta nuova cassa integrazione

Lo stipendio del ceo Carlos Tavares è stato approvato durante l’assemblea degli azionisti di Stellantis. Con il 70,2% dei voti favorevoli, gli azionisti hanno dato il via libera alla remunerazione del management, che include i 36,5 milioni destinati a Tavares per il 2023. Nonostante un’opposizione di circa il 29,7%, è importante notare che questo voto sulla remunerazione è di natura consultiva e non vincolante. Mentre il presidente John Elkann parla agli azionisti di “traguardi significativi” del colosso automobilistico arriva un nuovo stop a Mirafiori per la 500 e Maserati: Stellantis ha annunciato nuova cassa integrazione per tutti gli oltre 2.000 lavoratori da lunedì 22 aprile fino a lunedì 6 maggio compreso.

Per quanto riguarda la performance di Borsa, il titolo Stellantis è in netto ribasso, con perdite intorno al 3%.

Stellantis: quanto guadagnano Tavares ed Elkann

Nel 2023, l’amministratore delegato di Stellantis ha percepito un compenso di 13,5 milioni di euro, registrando una riduzione di 1,4 milioni rispetto all’anno precedente. A questi si aggiunge un bonus straordinario di 10 milioni di euro, legato al raggiungimento degli obiettivi aziendali per la trasformazione di Stellantis in un’azienda di mobilità tecnologica sostenibile. Inoltre, sono stati attribuiti incentivi a lungo termine per un totale di 13 milioni di euro, che saranno assegnati a Tavares solo se verranno raggiunti specifici obiettivi di performance nei prossimi anni. Sommando tutti questi incentivi, il compenso totale potenziale del ceo tocca quota 36,5 milioni di euro, con un incremento che supera il 55%.

Per quanto riguarda il presidente John Elkann, il suo compenso è stato di 4,8 milioni di euro, leggermente inferiore rispetto all’anno precedente: una paga base di 924.404 euro, fringe benefit del valore di 684.230 euro e 3,2 milioni di incentivi variabili.

Gran parte del compenso di Tavares sarà erogato sotto forma di azioni e aumenterà con il valore delle azioni del gruppo, che è quasi raddoppiato negli ultimi tre anni. Queste cifre hanno suscitato diverse polemiche da parte di alcuni proxy advisor, che hanno raccomandato agli azionisti di votare contro questa remunerazione. Come Glass Lewis.

I soci di Stellantis avevano approvato la remunerazione di Tavares l’anno precedente, ma l’hanno bocciata nel 2022, spingendo la società a rivedere la propria politica retributiva. La bocciatura è avvenuta in prossimità delle elezioni presidenziali francesi, durante le quali sia il presidente Emmanuel Macron che la sua sfidante di estrema destra Marine Le Pen avevano aspramente criticato il compenso di Tavares.

Da notare che lo Stato francese detiene una partecipazione del 6% nella casa automobilistica e ha un seggio all’interno del Cda.

A Mirafiori scatta nuova cassa integrazione

La produzione della 500 elettrica e delle Maserati a Mirafiori subirà un’ulteriore interruzione collettiva, prevista dal lunedì 22 aprile al lunedì 6 maggio, inclusi. L’annuncio arriva dai sindacati, che hanno ricevuto comunicazione dal gruppo guidato da Tavares.

La pausa produttiva, dopo la cassa integrazione precedente, coinvolge 2.220 lavoratori a Torino, con il contratto di solidarietà già in atto per i dipendenti della linea produttiva della Maserati fino a dicembre. “Questa nuova sospensione collettiva per tutti i lavoratori di Mirafiori dimostra che la nostra manifestazione unitaria del 12 aprile era un vero grido d’allarme e non un allarmismo”, ha commentato Sara Rinaudo, segretario territoriale Fismic Confsal.

“C’è urgente bisogno di un nuovo modello per salvare il sito produttivo di Mirafiori, incluso l’allocazione dell’intera gamma della 500 nello stabilimento”, ha sottolineato Rinaudo. L’assemblea ha visto anche una forte richiesta da parte dei sindacati per nuovi modelli di veicoli da produrre, evidenziando che senza di essi, l’uso degli ammortizzatori sociali sembra essere l’unica strada possibile.

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